Fuoriserie sobria elegante e di sostanza , coupe' da famiglia con motorizzazione V6 di 2,3 litri dotata di grande souplesse ... esemplare coi fiocchi ancora con prime targhe ... oggi molto rara visto che ne vennero costruiti circa 2300 pezzi ...
rara e particolare, vista dal vivo(quella di ata) e devo dire che le sue forme non sono , a mio parere, particolarmente aggraziate. posso capire che incontra il gusto dei paesi nordici...
Sarà che sono un Fordaro ma personalmente la trovo interessante, classica linea Italiana del periodo, forse si poteva fare meglio sulla fanaleria posteriore ed il quadro strumenti...
5 anni fà nel garage dove parcheggiavo la macchina a Milano zona nord, c'era un ragazzo che ne possedeva una totalmente da restaurare però marciante. La mise in vendita a 10.000 euro aveva la targa Mi X del 1976, dopo un anno di vetrina arrivò un ragazzo francese con il carrello e se la portò via. Il colore era bianco.
La bella riproduzione argento della Minichamps che fa parte della mia piccola collezione, rigorosamente selezionata, è un chiaro indice della mia passione per questa splendida ed originale vettura, costruita tra il 1966 e il 1968 dalla Carrozzeria OSI, ed equipaggiata con meccanica Ford Taunus V6 spedita appositamente a Torino da Colonia.
Nata come soluzione-ponte in attesa della Capri, che arriverà negli autosaloni solo nel 1969, la OSI-Ford esprimeva l'esigenza del costruttore tedesco di anticipare la disponibilità sul proprio mercato di una coupé media a quattro posti, formula destinata a riscouotere ampio consenso tra la 2a metà degli anni '60 e la prima metà degli anni '70, puntando su una linea più sportiva rispetto alla Taunus P5 Coupé già a listino, che era in sostanza una berlina a due porte.
Poiché non si pensava a grandi numeri, ed era necessaria una notevole flessibilità per passare il più rapidamente possibile dai disegni tecnici alla produzione, fu naturale rivolgersi ad un operatore italiano, che poteva asssicurare sia il design più adatto a vestire la macchina, sia l'esecuzione nei tempi stringenti richiesti. Sergio Sartorelli, responsabile del Centro Stile OSI, concepì - forse ereditando qualche bozza di Giovanni Michelotti, la cui collaborazione con OSI era cessata da poco - una Coupé a due volumi e mezzo molto elegante ed aggressiva al punto giusto, accomodando brillantemente le difficoltà legate alla lunghezza del telaio, di derivazione Taunus berlina (l'auto misura complessivamente 4,7 mt.), e riuscendo a contenere i costi di produzione evitando l'adozione di un portellone istintivamente suggerito dal lunotto fortemente inclinato, che all'epoca sarebbe stata fin troppo originale, garantendo tuttavia un eccellente vano bagagli grazie all'allungamento della coda. L'architettura meccanica, piuttosto tradizionale, prevedeva inizialmente il propulsore 2 lt. della Taunus "20 M", al quale fu affiancato, dalla fine del 1967, il più potente 2,3 lt., motorizzazione con la quale la vettura fu distribuita anche in Italia, tramite la rete di vendita Ford. Nel frattempo, si era già iniziato e vendere la OSI-Ford su altri mercati europei, Gran Bretagna esclusa per evitare i costi della trasformazione con "mano" a destra.
Le difficoltà finanziarie della OSI, che chiuse il reparto automobili alla fine del 1968, contribuirono a segnare la fine, in corso d'anno, di questa bella Coupé, alla quale la stessa Ford stava perdendo interesse nell'imminenza della presentazione della sua proposta più compiuta, appunto la Capri, che riscuoterà come noto grandissimo successo.
In trent'anni di viscerale passione per le auto d'epoca, non mi è mai capitato di vedere un esemplare dal vivo su strada aperta, mentre ricordo un paio di comparse ai mitici raduni di Rozzano, fine anni '80, i bei tempi in cui l'Italia pullulava di auto già anziane destinate a diventare poi - soprattutto nelle mani degli stranieri - auto pregiate.
Avvistamento veramente sensazionale, considerato che in Italia, durante la breve commercializzazione, ne furono immatricolate ben poche, mentre la Repubblica Federale Tedesca assorbì circa 1.300 dei 2.200 esemplari costruiti.
Intanto, more solito, è bastata la pubblicazione di questa foto per apprendere che ben due esemplari superstiti a targa nera hanno preso il largo negli ultimi anni...
spinterogeno, credo che la vettura di cui parli fosse targata MI W... bianca con striscia sottile nera centrale. la vedevo spesso una decina di anni fa. ricordo di aver parlato col proprietario, che non sapeva nemmeno che la sua auto fosse stata ritargata. era in vendita a 10mila euro inizialmente, poi in asta su ebay da 5mila con prezzo di riserva. ottenne un'offerta alla base, poi non ne seppi più nulla.
Quella del garage che frequentavo io era targata Mi x, di un ragazzo che l'aveva ereditata, e non era molto esperto diceva che la sua Osi era stata usata per girare Hazzard,ci siamo sganassati dale risate, era talmente Marcia che il lavagista aveva dovuto interrompere le operazioni di lavaggio causa ruggine, io sinceramente ci avevo fatto un pensierino, mi piaceva però 10 mila in quelle condzioni erano troppi per me, anzi se vuoi saperlo l'avevo proposta a personaggio storico Targhe nere. L'ha venduta a 10 mila, sono sicuro perchè appena il francese ha pagato la macchina ha dovuto saldare il prorietario del garage dato che la persona che gliela aveva lasciata in eredità era un paio d'anni che non pagava l'affittto.