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OM 469

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Anno 1927 (Enea).

Data: 17/11/2016
Commenti: 8
Visualizzazioni: 2293
Commenti
#1 | time101cv il 17/11/2016 08:18:03
La targa, a 3 cifre, è "ME 5"
#2 | Astrale il 17/11/2016 08:39:20
ShockShockShock...Che marchio glorioso la OM, anch'esso finito nelle mani della vorace Fiat
Davvero interessante questa vettura, se non ricordo male la casa bresciana fu la prima a vincere la Mille Miglia???
#3 | FeDeesse il 17/11/2016 08:58:17
un marchio glorioso affossato in tempi non sospetti.
davvero rara e bella.
Carrozzeria torpedo
#4 | Markino il 17/11/2016 09:28:41
L'esistenza di questo autentico gioiello mi era stata anticipata tempo fa da Gabriele/Etilico, anche se in questo momento, nel marasma dela porzione dei miei archivi conservata sul pc utilizzato in banca, non riesco a individuare la mail alla quale era allegato il prezioso scatto.
Oltre alla mirabilità della vettura, sulla cui rarità, data l'epoca e il marchio, non è neppure il caso di soffermarsi, lascia increduli che, almeno sino ad alcuni anni fa, esistesse un altro esemplare - rosso - targato ME (1604, per l'esattezza), molto noto in quanto appartenuto alla strabiliante collezione di Quattroruote, dalla quale fu separato nella prima ondata di alienazioni, avvenuta già intorno ai primi anni '90; molte vetture finirono in blocco ad una concessionaria FIAT di Torino, se non ricordo male, e la "469" ricomparve in vendita, meno di una decina di anni fa, presso l'operatore bresciano Luzzago.
E, casualmente, si torna con la narrazione proprio a Brescia, città della Mille Miglia e città della Zust, marchio automobilistico acquisito nel 1917 dal Gruppo metalmeccanico milanese “Miani & Silvestri”, che qui, a conflitto terminato, riprese la costruzione di vetture basate sulle precedenti Zust, e contraddistinte dal nuovo marchio “Officine Meccaniche” (“Officine Meccaniche Milano – Brescia, già Miani Silvestri & C. A. Grondona Comi & C.”, recitava lo stemma). I modelli via via succedutisi furono battezzati sempre nello stesso modo: un numero a tre cifre, il primo dei quali rappresentativo dei cilindri, e gli altri due dell’alesaggio. Evoluzione delle “465” e “467”, la “469”, da 1,5 lt. fu il nerbo della produzione OM, e ad essa si affiancarono le più grosse e potenti "665", sul cui ceppo furono realizzate le versioni sportive poi impiegate anche nella competizione bresciana destinata a diventare la corsa più bella e famosa del mondo, alla cui prima edizione - quella del 1927 - tre esemplari fecero il pieno sul podio.
La vettura in foto si stava presumibilmente spostando in occasione di una manifestazione, e probabilmente, oltre che sperabilmente, è tuttora in mani italiane (la presenza del carrello, abbiamo oramai tristemente imparato, è spesso pericolosa in quanto indice di "migrazione" in atto...).
Avvistamento di grande qualità e spessore Smile
#5 | sir alec il 17/11/2016 15:02:18
Spettacolare, per rarità, età e condizioni della vettura e per la targa a tre cifre.
#6 | Alfa33 il 17/11/2016 22:26:34
Una meraviglia; complimenti per l'avvistamento.
#7 | etilico il 17/11/2016 22:43:43
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#8 | gabford il 17/11/2016 23:51:02
Spettacolo! Attualmente se ne trova in vendita un altro esemplare, di colore giallo, con targhe nere a tre cifre e in configurazione Torpedo (una delle varie disponibili, ma probabilmente la più diffusa).
Un'altra Torpedo si trova al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
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