molto rara, da poco ho scoperto che esisteva la subaro LEONE.
molto simile.

Su altri mercati era proprio Leone il nome di quest'auto. Negli anni 80 ha avuto un discreto successo, tra le prime jap ad avere una certa diffusione. Nella vicina Svizzera le vedevo anche a due e tre volumi.

Atae21 hai ragione. Anche nella nostra provincia ne girava qualcuna con la sua bella targa inizio anni '80. Una è sicuramente sopravvissuta e circola ancora sporadicamente. Purtroppo molto difficile da intercettare!

Avessi avuto la patente e i soldi negli anni '80 avrei comprato una macchina così pure io!

Non ne vedo una da parecchi anni. Non mi è mai piaciuta esteticamente.

Linea non entusiasmante , ma meccanicamente molto interessante , poteva avere anche trazione integrale ...

Apparsa all'improvviso, da quello che dice il sito del bollo è residente nel nord Italia ma la foto è stata scattata molto a sud, il giorno dopo è scomparsa

L'aveva marrone il mio miglior amico delle elementari, o meglio il suo eccentrico padre. Da allora la mia passione per le subaru, la trazione integrale e i rapporti cc/cv da rally....tutto finito

Ne vidi una parecchi anni fa non ricordo neanche dove. Linea disarmonica e goffa, meglio le Subaru successive come per esempio la Impreza.

A differenza della coda, il frontale mi garba non poco: la parte migliore di questa macchina è sicuramente "sottopelle", e l'unico paraspruzzo che si vede fa pensare che sia davvero a trazione integrale.

Che io sappia i modelli in vendita qui da noi sono sempre stati tutti a trazione integrale

La grande diffusione delle giapponesi nel nostro paese (basta fare un'inventario dei taxi circolanti a Milano) ebbe i suoi timidissimi inizi con pochi modelli, tra i quali spiccavano certamente le Subaru, anche per la particolarità della trazione integrale - unica configurazione disponibile sul nostro mercato, come ben ricordato da Polar - che le rendeva adattissime all'impiego in zone montane o appenniniche.
Non disprezzabili sotto il profilo estetico, queste vetture concorsero a rendere nota in Italia l'affidabilità e la qualità costruttiva giapponesi, che già avevano consentito di conquistare vasti spazi di mercato su piazze non ingessate da vincoli quantiativi, come, tipicamente, la Svizzera, oltre che, per quanto ricordo a titolo di esempio, l'Olanda o la Danimarca.

(foto "dariomontrone" )