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Alfa Romeo 90 2.0 iniezione

alfa90frabo18720170316.jpg
Anno 1984 (Frabo187).

Data: 16/03/2017
Commenti: 11
Visualizzazioni: 1757
Commenti
#1 | FeDeesse il 16/03/2017 08:26:27
in buono stato, targa nera.
dubbio sui copricerchi
#2 | atae21 il 16/03/2017 09:24:09
Fede, questi dovrebbero essere i rari cerchi in lega "after-market" da catalogo accessori Alfa Romeo! Mai piaciuti ma me li ricordo già visti su qualche altra Alfa coetanea...
#3 | oinotna il 16/03/2017 10:17:46
Chissà se ha la valigetta optional.
#4 | bob91180 il 16/03/2017 10:22:45
Esemplare molto elegante luci di bosco met. con interni coordinati tweed nocciola ...
#5 | Uno Turbo D il 16/03/2017 10:49:40
L'unica nota stonata di questa 90 per me sono proprio i cerchi: il design mi ricorda troppo le "padelle"da supermercato...
#6 | Alfa33 il 16/03/2017 12:41:54
Pure a me i cerchi non piacciono, ma per il resto solo lodi.
#7 | 1600 GT il 16/03/2017 18:09:56
Questi cerchi li ricordo su una Alfetta 2.0 '82 che vidi una volta a Manfredonia. Li trovo molto brutti e di design povero.
Per il resto esemplare pressoché perfetto e con una tinta che le arreca parecchia eleganza.
Peraltro è del primo anno di produzione.
#8 | IL BUE il 16/03/2017 20:29:28
Mi associo. Questa tinta fantastica rende obbligatori i cerchi in lega previsti dall'Alfa
#9 | time101cv il 17/03/2017 00:03:06
Esemplare molto elegante luci di bosco met.

A me sembra color grigio antracite... dubbio Tinta in gran voga negli anni '80, e molto gettonata dagli acquirenti dell'Alfa 90 e dell'ultima serie dell'Alfetta.
#10 | Mc 127 il 17/03/2017 13:03:28
Ricordo bene questi cerchi e devo dire che anche a me non sono mai andati a genio: se ne può premiare, però, la rarità. É sempre bello vedere una 90 (e a targhe nere) viva e vegeta.
#11 | Markino il 21/03/2017 00:59:46
Una delle mie passioni automobilistiche di quell'epoca, rimasta peraltro intatta nel tempo; ricordo ancora quando Mike Buongiorno ricevette Ettore Massacesi nel corso di una puntata del suo quiz a premi, immancabile una volta la settimana nel palinsensto serale della TV (era ancora la RAI), e, intonando alla sua famosa maniera la sigla "K2", invitò il Presidente dell'Alfa Romeo a svelare i programmi per il nuovo modello.
La denominazione richiamava la suggestione di un ciclo commerciale che avrebbe dovuto giungere sino agli anni '90, circostanza improbabile dato che la vettura non sarebbe stato comunque in grado di reggere la concorrenza interna della più moderna "164", il cui lancio aveva subito ritardi rispetto alle altre declinazioni del progetto "Tipo 4", dovuti alle difficoltà di amalgamare la splendida carrozzeria studiata da Pininfarina con le parti meccaniche. Nella realtà, quindi, e al di là dei proclami impliciti nella sigla, la "90" fu - ritengo, del tutto consapevolmente - una vettura "ponte" realizzata con un budget contenuto, che doveva solo mantenere saldo il presidio storicamente detenuto dall'Alfetta nel segmento "E" in attesa della "164", pronta per il mercato nel 1987, appuntamento al quale la "90", che pure era una valida automobile, arrivò col fiato decisamente corto.
La configurazione in foto, a me particolarmente gradita sia meccanicamente che cromaticamente, era piuttosto tipica; imprescindibili gli splendidi cerchi in lega opzionali, che imprimevano aggressività ad un corpo vettura piuttosto sobrio e discretamente massiccio per via delle linee molto squadrate.
Pochissimi, e ancora trascurati in Italia, gli esemplari superstiti di una produzione complessiva che non raggiunse le 57mila unità.
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