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Studebaker Commander V8 Starliner HardTop

studebakerata20180704.jpg
Anno n.c.,targhe ZA in formato europeo (atae21).

Data: 04/07/2018
Commenti: 5
Visualizzazioni: 1050
Commenti
#1 | atae21 il 04/07/2018 09:26:09
Grazie per aver identificato il modello. Io avevo compreso solo (dalla lunga targhetta sul baule) che si trattava di una Studebaker...dubbio
#2 | bob91180 il 04/07/2018 10:28:40
Modello mitico databile 1953/1954 ... ricordo il modellino 1/43 della dinky ...
#3 | gabford il 04/07/2018 20:39:53
Un plauso per l'avvistamento e per chi ha portato in Italia questo esemplare di un modello che si avvicinava già all'epoca ai gusti europei, e che vinse premi prestigiosi per le sue linee moderne e filanti (il frontale - mi si perdoni l'irriverenza - potrebbe passare per quello di una coeva Alfa Romeo, se gli venisse aggiunto il classico scudo...).
I loghi sulle fiancate, che denotano la presenza del motore V-8, distingue il modello Commander da quello più economico, denominato Champion.
La vettura fotografata mi sembra perfetta, se si eccettua la mancanza delle cornici cromate attorno ai fari posteriori.
#4 | Neeskens78 il 04/07/2018 20:44:43
bellissima! non ne ho mai vista una dal vivo, conoscevo il marchio solo perchè Frank Zappa la rese protagonista in una sua poco celebre "canzone" Grin
#5 | Markino il 20/03/2019 23:16:03
Esemplare splendido mai visto sinora, nonostante da anni frequenti almeno due tra i più importanti raduni di auto americane che si svolgono in Italia.
La vettura è certamente uno dei migliori risultati del design automobilistico USA degli anni '50, partorito dalla vulcanica creatività di un eclettico come Raymond Loewy, ebreo francese trapiantato negli Stati Uniti, molto legato alla Casa di South Bend, per la quale inventò modelli iconici come la serie 1950 dall'ardito frontale bullett nose di ispirazione aeronautica, ed autore delle forme dei più disparati oggetti (locomotive, pullman, rasoi elettrici, pacchetti di sigarette, persino la bottiglia di Coca Cola ristlizzata). La sagoma bassa, sobria e filante, atipica per i canoni americani dell'epoca, come giustamente osservato da Gabford rendeva la "Starliner" - nata come dream car - una vettura piuttosto vicina al gusto europeo, perfetta per una Casa come la Studebaker, poco votata al gigantismo, e priva dei cospicui mezzi finanziari che sarebbero occorsi per misurarsi sulle stesse tematiche delle Big Three. Purtroppo, questa bellissima automobile non fu sufficiente a salvare la Studebaker dal costante calo di vendite che caratterizzò buona parte del decennio '50, arrestatosi solo nel 1959 con il sopraggiungere della compatta "Lark", a fronte della quasi totale scomparsa della gamma degli anni precedenti.
Nella pletora di americane "banali" che compaiono con discreta frequenza anche sulle pagine di Targhe Nere, la scelta di questa vettura merita indubbiamente un incondizionato plauso, anche perché si ricollega - magari non intenzionalmente - agli esemplari importati all'epoca da nuovi, dei quali ne ricordo almeno uno superstite, al Concorso d'eleganza del Valentino di una decina d'anni fa, bianco con padiglione rosso scuro, e targa del 1956 MI 31 (la macchina era di poco precedente).
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