Qui siamo davanti ad un appassionato al 100% dell'auto che possiede (o degli USA in generale). Per comprarsi anche una roulotte in tinta con l'auto, non può essere altrimenti!
Ammetto la mia ignoranza, non conoscevo minimamente la DeSoto. Il proprietario ha fatto una scelta sicuramente inconsueta per i suoi trasferimenti vacanzieri, ma devo dire che esteticamente il binomio è apprezzabile.
Non capisco se la roulotte sia di produzione italiana o meno, sembra una Graziella anni' 60.
Le ruote sembrano quelle della 1.100 Fiat.
Probabilmente riverniciata nella metà inferiore dello stesso colore della De Soto.
Complimenti per l'avvistamento e anche per la prima DeSoto pubblicata nel sito. Nel 1959 la DeSoto, già sulla via del declino, proponeva tre modelli principali (Firedome, Fireflite e Firesweep). La Firesweep, al suo ultimo anno di produzione, si poneva alla base della gamma, ed era proposta con il motore di cilindrata inferiore, pari a 5,9 litri circa. Oltre ad avere un passo leggermente più corto, si può distinguere a prima vista dagli altri modelli coevi per l'assenza di targhette identificative e per i montanti in tinta vettura, anzichè cromati.
Questa configurazione berlina a quattro porte, tra tutta la gamma DeSoto di quell'anno, fu quella in assoluto più venduta, con poco meno di 10.000 esemplari.
Quanto alla roulotte, mi sembra molto più alta di una Lander Graziella. Comunque sia, il coordinato è molto originale e gradevole, non limitandosi solo alla tinta, ma anche ai dettagli cromati .
Marchio da noi semisconosciuto - salvo a chi ha appunto conservato memoria della "Suburban" anni '40 della famiglia Cunningham - quello fondato nel 1928 nell'ambito del gruppo Chrysler, spendendo il nome di un conquistatore spagnolo vissuto nel XVI secolo, Hernando De Soto. L'intento non era dissimile da quello che, una decina d'anni dopo, avrebbe animato la Ford nel dar vita alla Mercury: colmare il vuoto tra marchi del Gruppo votati a vetture economiche e medie - Plymouth, Dodge - e il marchio Chrysler, orientato al lusso, che si voleva mantenere ben separato dalla fascia medio-alta. I numeri di vendita della De Soto non furono mai da pole position - né, a ben vedere, avrebbero potuto esserlo, data la sua condizione di second comer, e l'appartenenza al Gruppo meno rigoglioso tra quelle che già si profilavano come le Big Three - ma, negli anni migliori, il marchio riuscì a vendere ben oltre 100mila unità, vivendo in buona salute gran parte degli anni '50. L'ultimo ciclo completo di vetture De Soto, che oramai replicavano pedissequamente lo stile avveniristico delle "cugine", plasmato da Virgil Exner - in una gerarchia che non aveva mai reso la De Soto leader nel Gruppo per tale ambito - fu quello degli anni 1957-'59, periodo durante il quale la produzione complessiva crollò da 117mila a 45mila esemplari, proprio mentre la gamma conosceva un significativo ampliamento, anche verso il basso, come testimonia l'introduzione dell'economica "Firesweep" - a passo accorciato di circa 15 cm - qui raffigurata. A metà percorso, imprevedibili quando queste vetture furono impostate due/tre anni prima, c'erano gli effetti della brusca recessione del 1958, che danneggiò seriamente le vendite di automobili di fascia media e medio-alta; nel 1959, tuttavia, a fronte di una generale ripresa del mercato, che rispecchiava un clima economico tornato più sereno, le De Soto continuarono a perdere clienti, pur trattandosi di ottime automobili. Dopo una gamma 1960 interamente rinnovata, il MY 1961 abortì prima ancora del lancio, a causa della decisione - probabilmente già nell'aria - di sopprimere il marchio.
Stupendo l'esemplare colto da Filippo in un ottimo scatto dinamico; che se lo sia accaparrato un cultore delle vetture a stelle e strisce, ben lontano dal fermarsi alla "prima stazione" dei soliti modelli (Cadillac, "Mustang", "Camaro", "Corvette" ) è indiscutibile. Gradevolissima la tonalità sul genere acqua marina, molto tipica di quegli anni.
On line ho trovato traccia di questa strana coppia
La roulotte dovrebbe essere una Levante del 62 allestita come dj set ambulante
Probabilmente il tetto rialzato è una modifica artigianale fatta proprio per migliorare l'abitabilità, anche tutto il lato sinistro è diventato una grande finestra.
Dal web:
Il tetto rialzato è una caratteristica delle Levante. I primi modelli erano caratterizzati dal "soffitto a soffietto" via via dismesso sulle serie successive; a "ricordarlo" rimase però la particolare forma del tetto.