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NSU Ro80

nsuro80berto20181013.jpg
Anno n.c., targhe alfanumeriche del 1996 (berto88fi).

Data: 13/10/2018
Commenti: 15
Visualizzazioni: 1769
Commenti
#1 | audiclassic il 13/10/2018 09:18:30
Il colore sembra il blu river pastello, ipotizzo pertanto che sia un esemplare del biennio 71/72. Condizioni all'apparenza strepitose, complimenti a proprietario e fotografo
#2 | Neeskens78 il 13/10/2018 10:46:00
wow! fantastica! peccato il motore fragile, è una berlinona davvero notevole, forse non bellissima ma di sicuro una scelta inconsueta
#3 | free_runner il 13/10/2018 12:32:24
Chissa se per ovviare alla famigerata fragilità del motore, qualcuno ci ha mai 'ficcato sotto' il motore a pistoni della k70...
Oppure con una scrupolosissima manutenzione e una guida attenta, sarà possibile evitare 'rotture col rotativo'?

Grin
#4 | Markino il 13/10/2018 12:48:08
Sarebbe interessante poter disporre di dati ufficiali, che, stante la difficoltà di raccoglierli, probabilmente non sono mai neppure stati elaborati su un campione sufficientemente rappresentativo (anche per area geografica), relativi al chilometraggio medio raggiunto dagli esemplari con propulsore in avaria, per formulare giudizi su numeri certi e non su casi limite eclatanti (talvolta nell'ordine dei 50mila km), posto che la cagionevolezza del rotativo Wankel costituì senza dubbio un grosso problema per questa vettura, e, in conseguenza, per la stessa Casa costruttrice.
Stilisticamente, invece, la considero un capolavoro; negli anni '80 e '90 la sua linea, elaborata nel 1966, appariva ancora attualissima, complice l'aerodinamica particolarmente curata.
Esemplare probabilmente notevole, in livrea rara e azzeccata, anche se, a mio giudizio, questo modello raggiunge il massimo impatto estetico nelle numerose tinte metallizzate via via previste. Sarei curioso di vedere cosa riporta la vetrofania sul lunotto.
#5 | peppecantarella il 13/10/2018 14:18:04
Immagino che siano pochissimi i meccanici competenti e conoscitori del motore Wankel, capaci della necessaria manutenzione
#6 | oinotna il 13/10/2018 15:10:29
A suo modo rivoluzionaria, ma a differenza della Citroen DS per fare un esempio, qui il passo è stato molto più lungo della gamba!
#7 | Salvo2000 il 13/10/2018 16:27:23
Questo modello ma nel colore metallizzato, compare nel film del Maestro Sordi con Monica Vitti "Amore mio aiutami"
#8 | berto88fi il 13/10/2018 17:23:15
Beccata in autostrada, viaggiava allegramente oltre i 100km/h, perfette condizioni; purtroppo il traffico mi ha impedito di fotografarla meglio.
#9 | vivi61 il 13/10/2018 18:09:04
Pare che all epoca i proprietari si salutassero indicando con le dita della mano il numero dei propulsori sostituiti nella loro Ro8o,per il resto devo dire che la linea è ancora molto bella,la fragilità del motore ed i frequentissimi interventi in garanzia diedero il colpo di grazia alla Nsu che invece aveva riscosso un buon successo di vendite con la Prinz,resta comunque una bella auto molto coraggiosa per quei tempi,questa della foto sembra in ottimo stato e il proprietario che l'ha acquistata nel 1996 ha dimostrato una buona dose di coraggio, anche perchè non credo che i ricambi si trovino facilmente
#10 | lancista il 13/10/2018 18:18:35
Grande avvistamento! questo si che è una rarità
#11 | S4 il 13/10/2018 20:11:59
Forse i danni maggiori sono stati causati da meccanici cialtroni, e non solo su queste particolari vetture. diablo
#12 | Markino il 13/10/2018 21:16:33
Mah, in diversi casi potrà anche essere stato cosi, ma, per la "Ro 80", credo che i problemi fossero proprio di ordine progettuale e di messa a punto (o, al limite, di produzione; sul tema, Audiclassic può essere sicuramente più esaustivo), posto che va riconosciuta alla NSU una notevole audacia nell'aver optato per il rotativo anziché per una soluzione classica, tanto più su una vettura di fascia medio-alta.
#13 | mx5dan il 13/10/2018 23:43:49
Come suggerisce Markino, credo che il motore rotativo sia sempre stato ostacolato nella sua diffusione da una “delicatezza” intrinseca: d’altronde anche le esperienze di Citroën e Mazda lo hanno dimostrato. Sebbene quest’ultima lo abbia sviluppato anche in tempi più recenti e per un lungo lasso di tempo, credo non abbia mai raggiunto il livello di affidabilità e durata auspicato (fui vicino all’acquisto di una Rx-8 ma rinunciai anche per questi motivi). Probabilmente quello del rotativo è stato un caso da “cane che si morde la coda”: motore più problematico del normale, quindi percezione nel pubblico di poca affidabilità, da cui scarsa diffusione e scarsa specializzazione nel trattarlo, sempre minore diffusione e pochissimi investimenti delle Case, e si torna al punto di partenza.
#14 | Guido245 il 16/10/2018 11:19:38
Pazzesco: non ne vedevo una dagli anni '70 (l'unica, credo, presente a Napoli) e, dopo questo spettacolare avvistamento, stamattina ne ho vista una con targa tedesca che circolava nel centro di Napoli...
#15 | LFL il 14/11/2020 15:23:24
I punti delicati del Wankel sono solo due:

- la tenuta dei segmenti di tenuta sulle cuspidi dei pistoni trilobati
- surriscaldamento

Al primo problema dette una risposta già la NSU: un paio di anni dopo il lancio della R080 i propulsori durarono nettamente di più (c'è chi ha superato i 200mila km) e le varie realizzazioni della Mazda fino alla recente RX8 ne hanno dimostrato l'affidabilità.

Il secondo problema invece è sempre in agguato, a causa della termodinamica stessa - che solo teoricamente segue quanto calcolato da Wankel - e quindi del rendimento del propulsore, che tende ad obbligare il guidatore - anche il più tranquillo - a portare il motore a regimi molto elevati, complice anche l'assoluta assenza di vibrazioni. Va da sé che un Wankel comunque va usato ad un regime medio due volte superiore a quello di un normale motore alternativo: se un guidatore tranquillo - come il sottoscritto - guida tra i 1500 e i 3000 giri/min con rarissime puntate a 4000, con il Wankel - sperimentato su una RX8 di un amico - una guida tranquilla significa tenere il propulsore tra 3000 e 6000 giri/min.... Chi ha il piede pesante quindi va frequentemente a 8000 e oltre giri/min e il risultato è quello di portare a temperature elevate il propulsore, cosa che - se strutturalmente non comporta rotture - ne ha dal punto di vista delle deformazioni delle tenute: è lo stesso fenomeno riscontrabile sui motori turbo di qualche anno fa, che richiedevano di girare al minimo per raffreddarsi prima di spegnere il motore, specie se sfruttato con una certa intensità, altrimenti il turbo si deformava e lo si doveva sostituire.
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