Urka, questa sì che è rara!
Come dice il Bue, nonostante le importazioni "ufficiali" fossero bloccate (a causa della presenza della Mini by Bertone della Innocenti) diversi esemplari riuscirono ad accontentare molti nostalgici della Mini originale, anche se meno potenti e rifinite delle ultime serie Innocenti.
Credo che questa "850" sia antecedente al '78 in quanto nel '77 cambiarono la mascherina, che ricevette una maglia a feritoie rettangolari verniciata in nero opaco e diversi stemmi, naturalmente diamo per scontati che questi particolari siano originali nell'esemplare fotografato.
Aveva un'allestimento davvero basico, caratterizzato dal cruscotto a strumento unico al centro della plancia. Sedili in skai non reclinabili, niente moquette nè luci di retromarcia (che saranno adottate a partire dal '77 solo su Mini 1000, 1275 GT e Clubman), niente vetri posteriori apribili.
La 1000 dal canto suo era più ricca e sfoggiava il classico cruscotto ovale a tre strumenti ed esteticamente si riconosceva per le guarnizioni cromate di parabrezza e lunotto e per i copriruota più eleganti. Dal 1977 perse i copriruota e guadagnò una striscia adesiva laterale (simile a quella che avrà, per intenderci, la HLE degli anni'80), le luci di retro, e un interno rivestito in stoffa con tinte vistose. Erano di serie le tasche portaoggetti nelle portiere, i sedili reclinabili e lo specchietto di cortesia, mentre l'850 rimaneva sostanzialmente invariata.
La Mini 850 by Leyland durò fino al 1980, quando l'avvento della Metro si portò via in un colpo solo sia lei che la Clubman berlina.
La 1000 invece tirò avanti, nel 1981 si sdoppiò nelle versioni "City" (allestimento simile alla vecchia 850 con paraurti nero opaco, plancia monostrumento e nuovi tessuti a quadretti) e HL (plancia tipo Clubman con cruscotto davanti al volante, volante tipo Metro, rivestimenti tipo scozzese, nuovi copricerchi in plastica).
Nel 1982 nacque la cosiddetta serie "E" (Economy), quindi la City-E (divenne semplicemente "E" per il mercato italiano) e la HL-E ripresero ad essere importate ufficialmente anche nel belpaese, dove ricevettero una buona accoglienza.
Contemporaneamente le Mini "Bertone" persero la meccanica inglese e non poterono più fregiarsi del nome "Mini".
Sì, quella di Bean è una 1000, in molte sequenze si intravede la plancetta ovale al centro.
In questo sketch si legge anche la scritta posteriore Leyland Mini 1000:
http://video.goog...8008949878
Nota: è un classico esemplare di Mini 1000 prodotto dal 1973 al 1977 (copriruota integrali, niente fari di retro, volante con clacson rotondo...) ma ha la mascherina nera deli modelli post-'77.
Tutto giusto Total! Questa Mini l'ho vista bene e pure provata: dentro è come dici tu. Però non so se è realmente del 1978. Ora giace all'aperto in un piazzale, speriamo che la rimettano al coperto e perfettamente in funzione, vista la rarità e le ottime condizioni.
Tutto giusto Total! Questa Mini l'ho vista bene e pure provata: dentro è come dici tu. Però non so se è realmente del 1978.
Molto probabilmente è più vecchia di qualche anno, ma non di molto: visto che quì da noi cominciarono a vedersi dopo la fine della produzione delle Innocenti, è probabile sia stata fabbricata fra il 1975 e il 1977.
Qualcuna fù venduta anche prima del '75 (quando Innocenti, diventato un marchio Leyland, distribuiva in Italia tutte le altre vetture del gruppo), ma furono molto pochi i "fissati" del made in GB che sborsarono più soldi per avere un modello più lento e meno rifinito della versione Innocenti, che già regalata non era....
Curiosità: ricordi se al posteriore la targa era messa di lungo o su due piani come la Authi di Danguard?
Personalmente è la serie che apprezzo meno...Molto poco rifinita...
Assolutamente spartana, ma a detta di molti restava l'unica che rispettava appieno lo "spirito MIni" come concepito dal cratore Issigonis, che l'aveva pensata come macchina economicissima, pratica e funzionale.
Fù il gran successo di pubblico a spingere la BMC a renderla progressivamente una vettura "chic", con sconcerto di Issigonis, il quale era assolutamente contrario a che la sua creatura passasse per le mani di John Cooper.
Si ricredette solo parecchi anni dopo, quando fra successi agonistici e di vendite la Mini divenne una leggenda celebrata in tutto il pianeta.
Total ho la foto del posteriore ma devo passarla a Marco per postarla, io non ne sono capace di inserirla nei commenti. Comunque la targa è orizzontale su una sola linea.
Apprezzo e condivido nella maniera più assoluta ciò che dice Total...
Personalmente la Mini mi piace sportiva.
Quando dicevo poco rifinita,non intendevo dire che la mini dev'esser chic.Intendevo semplicemente dire che la trovo deisamente approssimativa,triste,fin troppo spoglia...
E sul finire degli anni '70,un'auto così "essenziale",sul notro mercato,non poteva avere successo...
Vorrei ricordare che le austin leyland differivano dalle AUTHI per ben pochi particolari, nella maggiorparte cannibalizzati negli anni: differivano il volante , le scritte identificative, le frecce anteriori e le marche delle singole componenti. Ne vennero importate un certo quantitativo a partire dal 1976.
In particolare questa ha dei fari che non sono nè i classici Lucas nè i nostrani carello... Azzardo una sorella della mia.. Solo ata, se ha altre foto, potrebbe chiarire il dilemma..
Si Danguard, ne ho altre di foto (posteriore e addirittura interno perchè qualche giorno fa sono riuscito anche a vederla bene dentro perchè ferma da un meccanico vicino). Non so postarle qui sotto: le passo a blackboxes e ci pensa lui. Poi vediamo cosa ci dici...
Certo, le condizioni di conservazione sono ottime: ha ancora gli interni suoi e ogni particolare è originale; si tratta effettivamente di una austin di origine britannica. Originale anche il libretto della manutenzione, che in stile tipicamente british ci invita a effettuare operazioni non proprio facilissime.. paragonato ai libretti odierni , che al massimo ci permettono di cambiare una lampadina, è un vero manuale d'officina!
Ok, visti i particolari ormai è certo che si tratta di un modello pre-'77, per cui è effettivamente ritargata.
Modello in buone condizioni di conservazione da conservare originale in virtù della sua simpatica essenzialità (non certo per riverniciarlo di rosso e bianco e addobbarlo con strisce sul cofano e fendinebbia, cosa che ahimè hanno fatto in molti...)