Domenica scorsa a Garda c'è stato un raduno internazionale di Borgward; 40 auto una più bella dell'altra, sicuramente stava andando o tornando dalla manifestazione.
E' come dici tu, Sebastiano: la "TS" era la versione più prestante, sempre con propulsore 1,5 lt.
Berlina media di tono in sola configurazione a due porte, molto ben costruita; in Italia era inevitabilmente rara, come lo erano in genere le straniere per tutti gli anni '50 (forse, tra le più frequenti, oltre alle Volkswagen, c'erano addirittura le americane nel loro complesso), anche se, in termini relativi, da noi ottenne un discreto successo.
Sono a conoscenza del raduno internazionale Borgward organizzato sul Garda menzionato da Pietro, che, purtroppo, finisce sempre per coincidere con altri eventi; diversamente, nonostante la distanza, mi fionderei senz'altro ad ammirare queste affascinanti vetture, sperando anche di veder spuntare l'esemplare arancione con tetto crema targato GE 9 che mi lasciò a bocca aperta alla prima edizione (1991) di "Auto Story" - rassegna genovese di elevata qualità che percorse tutto il decennio - ritrovato l'anno successivo alla mostra scambio di Nizza Monferrato (AT) e mai più rivisto.
Ottima auto. Con 1.5 litri riusciva a tenere dietro la Fiat 1900, sia in ripresa che in velocità (va detto che l'italiana pagava l'inefficienza del giunto idraulico). Anche le caratteristiche dinamiche erano di buon livello: auto molto larga le cui carreggiate altrettanto dimensionate le davano un comportamento in curva migliore delle concorrenti.
La brillantezza era dovuto anche al propulsore: più che rincorrere architetture particolari, i tecnici del Rombo affinarono un normale OHV, ben equilibrato da poter girare un migliaio di giri in più rispetto alla concorrenza e con un rapporto volumetrico in anticipo di una decina di anni per la produzione di serie.
Questa è una II serie, prodotta a partire dal 1958: esteticamente cambia poco, l'aggiornamento più evidente è dato dalle dimensioni del rombo, più grande combinato con l'aggiunta delle luci sopra la testata dei parafanghi anteriori, mentre all'interno cambia la strumentazione, che passa dai quadranti rotondi al cruscotto a sviluppo lineare.
Automobile che mi piace molto, vantava soluzioni tecniche e di stile, confort e abitabilità, superiori alle auto del suo segmento con un buon rapporto qualità/prezzo. Questo esemplare dovrebbe essere uno degli ultimi con il rombo grande. Proprio nel 1958, infatti, a causa di un contenzioso con la BorgWarner, la casa dovette unire i termini Borg Ward, fino ad allora separati dalla punta del grande rombo, ponendo la parola BORGWARD al di soprà del logo ridimensionato.
35 anni fa,trovai la strumentazione dal demolitore di Lavagna (ge)....
Ai tempi collezionavo cruscotti e questo mi incuriosi' molto.
Peccato gli mancasse lo orologio....chissà perché, poi????
Sarà stata una xettura italiana, o di qualche turista che la lasciò lì per un guasto grave?
(foto "super80" )