Molto interessante, non mi risulta molto diffusa tale tinta sul modello. Carina la 128 accanto, con tanto di conducente probabilmente anch'esso d'epoca
Concordo in pieno con tony,bel colore e anche gran bella vettura,non ha incontrato i favori del pubblico,forse era troppo simile all Alfetta e da un modello nuovo ci si aspetta qualcosa di nuovo,ma a me è sempre piaciuta parecchio,specialmente il lunotto posteriore e tutto il baule con il portatarga incassata,un mio amico ne aveva una color champagne 2.5 v6 con pochissimi chilometri tenuta alla perfezione,l ha praticamente regalata per una Jaguar xJ6 tenuta peggio e con molti chilometri che gli sta dando solo grattacapi,io , come gli dico sempre,avrei tenuto la 90
Conosco bene l'Alfa 90. Da giovane lavoravo per un ente ministeriale dove era l'automobile di rappresentanza, ma spesso la utilizzavamo per andare in missione. La guidavo spesso io. Il cambio duro ma preciso, la sensazione di morbidezza dell'assetto, la potenza sempre disponibile anche ai bassi regimi. Per non parlare degli interni morbidi e lussuosi, ancora oggi ne ho nostalgia
In effetti non ricordavo questo rosso e poi sembra ben tenuta con tanto di copricerchi altrettanto rari per cui un avvistamento nell'insieme non facile
Tonalità molto rara, che ebbe maggior fortuna sulle "Giulietta" e "Alfetta" di qualche anno precedenti; dovrebbe essere la prima volta che compare su questo sito.
Esemplare assai prelibato sotto ogni profilo, compresa la targa d'origine meneghina, immatricolato in un'epoca di vistoso declino per il modello, che di lì a breve avrebbe conosciuto un blandissimo restyling, assai poco incisivo sulle sorti della vettura, già destinata ad essere soppiantata dalla più moderna e appetibile "164" dalla lunga gestazione. Concordo che sarebbe preferibile montare i bellissimi cerchi in lega opzionali, per rimuovere l'inopportuna aria "dimessa" fornita dalle coperture integrali lisce in plastica.
Anche a me è sempre piaciuta molto, sin dalla sua apparizione sulla stampa, apprezzamento confermato quando iniziai a vedere circolare su strada le prime unità; la sensazione che si trattasse di un'auto ben ancorata alla tradizione del marchio era netta.
Ho sempre detestato queste insulse coperture, come ha scritto Marco - con i suoi stupendi cerchi in lega - avrebbe un impatto visivo decisamente più piacevole e attuale; la tinta è sicuramente inusuale ma le dà un aspetto datato.
Bella e inusuale colorazione, come peraltro evidenziato nei commenti precedenti.
Ne ricordo un esemplare, credo fra gli ultimi venduti, del padre di un mio amico di gioventù: egli emigrò al nord a fine anni 80 e non l'ho mai più rivisto!
L'esemplare in questione era immatricolato a fine '86 / inizio 87 (inspiegabilmente non ne ricordo la targa) in versione V6 2.0 iniezione, e mi pare di ricordare che questo amico mi fece notare la particolarità dello spoiler antriore a molla, che sotto la spinta dell'aria, a una certa velocità si abbassava!
Ricordo male?
Per la cronaca, quest'amico, durante una scorribanda notturna da quindicenni spiantati in sella ai nostri motorini, mi mostrò come fare il pieno di benzina semplicemente saltellando sul tubo dell'erogatore di un distributore di carburante situato in periferia. Dopodiché rimaneva solo da aggiungere l'olio lubrificante...
Comportamento deprecabile, ma avventura per me indimenticabile...
All'epoca i trucchi non mancavano... Mi vengono in mente le interurbane dalla cabina telefonica con un solo gettone o i prelievi a scrocco nelle macchinette automatiche di bibite, poi non ditemi che il servizio militare è inutile!