Apprezzo assai più la Axel che la Visa, l'ultima Citroen al 100%. Se non ricordo male, altro non è che il progetto originale Visa, scartato da Peugeot, che impose il telaio 104 (ogni riferimento all'omonima legge è puramente casuale).
Leggendo qua e la, scoprii che ai tempi dell'accordo con Fiat, la nuova utilitaria doveva essere basata sul telaio 127, ma non ho trovato riscontri "ufficiali" sulla cosa. Rimando ai veri esperti del doppio Chevron.
Bellissima, a me è sempre piaciuta molto, anche se in tanti la bollano ingiustamente come tra le auto più brutte di sempre(e non sarebbe neanche l'unica). Un tempo ne vedevo in giro, ma ora si sono praticamente estinte. Il grigio metallizzato le sta benissimo.
Comunque è po' strano che in tutti questi anni di avvistamenti non ne sia spuntata fuori nessuna, in fondo qualche migliaio di esemplari in giro ci dev'essere stato in circolazione nel periodo di massimo splendore...
Bella non lo è mai stata, ma mi trovo d'accordo con Bue, l'Axel era più interessante della Visa dal punto di vista stilistico e meccanico, decisamente più Citroen. Non ho mai trovato dati di vendita (per il mercato italiano) certi, ma penso che gli esemplari venduti non siano stati più di 10 Mila. Questo esemplare, come avete detto, è estremamente noto, sembra essere l'unica Axel italiana. Parlando però anni fa con un ragazzo della provincia di Salerno, mi disse che da lui ci fosse un esemplare grigio targato SA abbandonato, non ho mai avuto alcun riscontro fotografico ne tantomeno ho mai avuto la possibilità di andare a verificare personalmente, però non dubito che potesse esserci davvero un altro esemplare.
Alcune piccole curiosità sull'Axel:
Oltre alla nota Oltcit, l'Axel venne venduta anche a marchio Daewoo, come Daewoo Oltena, dal 1989 al 1996, e ovviamente solo in Romania.
Ecco un esemplare, come si può vedere, subì un leggero restyling.
Sempre in casa Daewoo, si pensò ad una (discutibile) variante a cinque porte, mai andata in produzione.
ENTRAMBE LE FOTO PROVENGONO DA CITRONET.IT
Infine, l'Axel ebbe anche una variante elettrica Italiana, denominata Torpedo Axel Elettrica, basata sulla versione Citroen quindi.
FOTO Q.R.
Oltre all'esemplare in foto, non risultano notizie di altri esemplari di Axel Elettrica fotografati, ma pare che ne furono fatte circa 200.
In verità dovrebbe essercene un'altra circolante in un'importante città della mia regione, oltre a un altro esemplare bianco, senza targhe, inutilizzato in un imprecisato luogo del meridione.
Oltre alle versioni citate da mariano, ricordo anche il particolare prototipo (o, perlomeno, realizzato in pochissimi esemplari) di Oltcit Club 4x4, basato sul fuoristrada Aro 10
Facendo il giornalista del settore auto, ho accesso a qualche dato. Per la Citroen Axel ho i dati di vendita relativi al primo e all'ultimo anno di commercializzazione, ovvero circa 2.700 unità nel 1985 e solo 15 esemplari nel 1990.
Stando alla UNRAE, dal '90 al '92 sono state immatricolate in Italia anche 77 unità della Oltcit Club, di cui solo 3 esemplari nella versione a propulsione elettrica allestita da Torpedo che dovrebbe averla proposta in listino fino ai primi mesi del 1999.
Secondo le classifiche dell'Aci sul parco auto italiano, invece, al 31/12/2019 risultano circolanti in Italia ben 341 esemplari di Citroen Axel.
Grandissimo Dario.
Dati estremamente interessanti, ma una domanda, da noi l'Axel non apparse sul finire dell'84 a listino? Potrebbero esserci altri esemplari precedenti a quelle 2700 unità? In ogni caso direi che con estrema certezza qualche esemplare le targhe nere le ha beccate. Per quanto concerne la Torpedo, non escludo che il dato che lessi, potesse riferirsi a quelle fatte, poi magari le effettivamente immatricolate son poco più di una decina, come accadeva spesso per le versioni elettriche preistoriche. Per quanto riguarda la consistenza ACI, non l'ho mai cercata dando per scontato ce ne fossero meno di 100...ed invece.
Mi pare un dato un po' "gonfiato", a occhio.
Che non ne siano state catturate sul sito sino ad oggi, dipende sicuramente dal fatto che le regole del sito, dalle origini allo scorso maggio, escludevano del tutto le vetture immatricolate per la prima volta con targhe riflettenti, e la "Axel" è stata introdotta in Italia quando le targhe nere venivano appunto rimpiazzate dal nuovo formato.
Mi associo a Marco. Quei dati Aci li ho sempre trovati un pò troppo ottimistici. L'unica Axel che ricordo nella mia vita è un esemplare rosso che avevo sotto casa. Ero bambino, e correvano gli anni 1987-90 circa. Mai più vista una da allora.
Rosso il colore più diffuso praticamente, dato che le uniche due viste in vita mia erano rosse. Se non fosse stato per internet, non sarei riuscito neanche ad immaginare una Axel che non fosse rossa.
I dati ACI dovrebbero, e dico dovrebbero, essere basati sul database delle vetture immatricolate e non radiate. Quindi possono essere comprese anche auto:
-Ferme nei depositi giudiziari;
-Esportate all'estero con targhe italiane e mai radiate, sia rubate che non;
-Auto rubate e mai trovate.
Direi che l'Axel, essendo molto apprezzata in Romania, possa esser stata esportata in massa seguendo la seconda possibilità sopraelencata.
Ne compare una in configurazione da gara (mi pare di colore bianco) nella videocassetta "Vavavuma 94" della Pro-bike Videoproduzioni. Queste pellicole duravano circa 60 minuti e mostravano gli incidenti, i traversi spettacolari oppure le scene curiose registrate durante i rally o le gare in salita di quell'anno. Nel caso specifico, la Axel esce di strada, senza riportare danni, perché tallonata da una 205 Rallye
Io di Axel me ne ricordo di averne viste in giro parecchie (parlo della provincia di Milano) nel periodo di quando ero bambino (anni 90) e anche allora ero interessato alle auto.
La maggior parte erano grigie come questa e sono tutte sparite nel periodo degli ecoincentivi 1998-2001.
Esemplare epico e in una livrea piuttosto inusuale anche ai tempi: le poche viste dal vivo, ben quattro, erano tutte rosse o bianche.
Il Bue ricorda bene. La Axel, pur essendo nata ufficialmente alla fine degli anni settanta, era in realtà il ripescaggio del progetto originario dell'utilitaria Citroen che avrebbe dovuto sostituire la Ami, e che fu accantonato benché praticamente allo stadio definitivo dopo l'entrata della Casa in PSA nel 1975. Avendo imposto Peugeot la massima condivisione di parti in comune, pianale compreso, il progetto rimase nei cassetti e così le ingenti spese sostenute, finché con un colpo da maestro la Casa non riuscì a rifilarlo a Ceausescu, che dal canto suo approntò una fabbrica a tempo di record. Uno studio ancora precedente prevedeva, come giustamente ricorda Il Bue, l'utilizzo del pianale Fiat 127 in virtù dei rapporti sempre più stretti fra Parigi e Torino, sabotati ad un passo dal perfezionamento da De Gaulle in persona.
In definitiva, è da sfatare il luogo comune secondo cui la Axel sarebbe una Visa malriuscita: essendo il progetto Visa successivo, al massimo si potrebbe dire piuttosto che la Visa sia una Axel venuta un po' meglio.
Altro luogo comune è quello che vede la CX come l'ultima Citroen al 100% prima dell'utilizzo di piattaforme e motori Peugeot. In verità è proprio la Axel, in virtù del suo pianale GS e dei suoi motori boxer di derivazione GS e Visa, a doversi fregiare del titolo di ultima vera Citroen.
All'interno del suo corpo vettura certo un po' sgraziato ma non privo di un fascino tutto suo, l'Axel nascondeva infatti una serie di citronate mai più eguagliate nella storia: oltre ai decantati motori boxer (652 bicilindrico, riservato al mercato interno, 1129 e 1299 a quattro cilindri, quest'ultimo riservato alla versione di punta TRS mai importata in Italia), c'erano i quattro freni a disco di serie di cui gli anteriori montati imboard, il freno a mano che agiva sulle ruote anteriori, il volante monorazza, un cruscotto con una delle più complicate evoluzioni dei satelliti PRN che solo a guardarli era assicurato il mal di testa, e dei sedili soffici come soufflé.
In Italia era disponibile solo col motore "intermedio" negli allestimenti base ed R, decisamente più appetibile e dotato, in più del modello d'accesso, di tergilavalunotto, paracolpi, copriruota integrali, specchietto destro regolabile dall'interno, contagiri, poggiatesta, orologio, cassettino portaoggetti con sportello, luce di cortesia sulla plancia (oggetto molto curioso questo, che permetteva alternativamente di illuminare il blocchetto d'accensione o di leggere delle carte a seconda del verso in cui lo si orientava).
Nonostante il prezzo ben più che appetibile, l'utilitaria francorumena non riuscì mai, in un'epoca in cui il concetto di low cost era ben lungi dal venire, a guadagnarsi una nicchia di mercato. In effetti, affermare che che le vendite europee della Oltcit/Axel furono un fiasco, è usare un eufemismo.
Inficiata da una qualità costruttiva scandalosa a cui la casa stessa dovette cercare di porre rimedio richiamando tutti gli esemplari provenienti dalla Romania per rivederli ed eliminare le pecche più evidenti con conseguente sanguinoso esborso, in realtà non aveva chance a causa della linea nata vecchia, della mancanza delle portiere posteriori e per via dei motori non certo parchi nei consumi. Nonché facili alla rottura, sempre a causa delle carenze produttive rumene.
Insomma, la Citroen finì per perdere ulteriori soldi e anche a mettere a rischio la sua reputazione con l'operazione Oltcit. Ma per quanto riguarda me, sono sempre stato oltremodo affascinato da questa strana vetturetta. Tanto da pretendere un modellino in scala 1:43 ad un raduno ICCCR in Olanda, davanti ad uno sbigottito venditore che non sapeva nemmeno che auto fosse. Ma alla fine me l'ha trovata e venduta con il sorriso radioso di chi riesce a vendere un frigorifero in Antartide.
P.S: ovviamente, in quel raduno, a cui partecipavano centinaia di modelli Citroen fra cui rarità assolute come la M35 (la Ami Coupé con motore Wankel), non era presente nemmeno una Axel vera.
Fate un po' voi.
Mi ricordo che il fratello del mio bisnonno ne aveva una, di colore rosso, la utilizzo’ per un po’ ad inizio anni 90.
Sostituita poi da una Seat Fura usata.
La Axel, pur essendo nata ufficialmente alla fine degli anni settanta, era in realtà il ripescaggio del progetto originario dell'utilitaria Citroen che avrebbe dovuto sostituire la Ami
Ne ricordo una bianca con marchio Oltcit con targa estera, se ricordo bene rumena, una decina di anni fa. Non avevo idea di cosa fosse ma intuii dalle forme che potesse essere in qualche modo correlata al marchio Citroen. Non la vedo da anni e probabilmente si tratta dell'esemplare del meridione a cui fa riferimento Rover213.
Quando il mensile Quattroruote era una rivista degna da leggere ricordo che in una prova di durata un notaio sigillò il cofano motore di una Axel rossa dove quest'ultima percorse la bellezza di 100.000 km senza neanche un rabbocco di lubrificante.
In realtà no. questa è targata PN 23xxxx. Al momento dello scatto (Maggio 2020) l'AdE riportava come regione di residenza la Campania, mentre l'auto è in EDIT.
Ancor più strano, secondo l'ACI risulta tutt'ora a bollo: immatricolata nel Febbraio 1987, 1129 cc.
Nonostante mi piacciano le rarità non stravedo per la Axel.Non capisco il senso di vendere in Italia questo modello,non esistevan già ln,Visa e 2cv/Dyane? L'uscita della Ax le avrà dato la mazzata finale.
Un modello non coerente con il contesto socio-economico-temporale,cosa accaduta per la Duna ad esempio.
Di Axel a targhe nere se ne vede una ne film "io speriamo che me la cavo" ed ho scoperto che la location della scena è una villa vicino casa mia.
Andrò a verificare appena possibile,magari è ancora lì
Mi sorge un dubbio : nella mia provincia non ce ne saranno state a targhe nere visto che è uscita nel Luglio 85.Possibile fosse una macchina di qualcuno della troupe parcheggiata li per caso,qualcuno che veniva da Genova o Aosta? Oppure il proprietario che l'avrà comprata usata non l'ha ritargata?Qualcosa non torna.
La Axel di cui parla Rover 213 era un esemplare bianco targato nar6xxxx abbandonato in provincia di Napoli ma sembra sia stato rottamato dopo un abbandono in un cortile privato.
Per i dati Aci,possibile che un certo numero di auto siano state demolite senza la cancellazione dal pra (probabile specie per i vecchi diesel i cui proprietari non pagavano il superbollo con conseguenti fermi) per svariate ragioni (non credo furto perché di solito si chiede la radiazione per evitare di ricevere gli avvisi per i bolli) ma stiamo parlando di 341 auto,una goccia nel mare.E poi in realtà sarebbero solo quelle ancora registrate,certo non circolanti.
Indubbiamente, ci sono alcune cose che secondo me hanno spiegazioni:
- lanciare una economica di 1.1 litri a metà anni '80 significava metterla fuori mercato. Costava poco all'acquisto, vero, ma tra tassa di possesso (dal 1983 non era più di circolazione), assicurazione (14 CV fiscali contro 10) e benzina (il boxer Citroën GS aveva molti pregi, ma come economia di carburante non era granché) alla fine pesava sulle tasche molto più di una Visa: a memoria, le Visa incontrate tra Lazio, Marche e Piemonte erano bicilindriche nel 95% dei casi.
- c'erano delle valide concorrenti e proprio come prezzo di acquisto. Un esempio: la Seat Ibiza Junior, dotata del 900 cc della 127, con 5 marce, parecchi accessori e carrozzeria spaziosa (se non al top di categoria, sicuramente tra le migliori). Consumava poco, perché le regolazioni della versione Seat del 903 cc erano in chiave risparmio di benzina (meno brillante di quello della Uno, per capirci) e la carrozzeria era già trattata sotto l'egida VW (la Ibiza è il primo progetto nato al di fuori dell'era Fiat, anche se impostato sul telaio Ritmo e motore 127).
- Un'esperienza simile fu fatta, nella categoria giusto superiore, dall'Alfa Romeo, una manciata di anni prima: l'Arna. Come andò a finire, è noto: al 99% gli alfisti preferirono spendere di più (sensibilmente di più) per acquistare una 33. Pari pari accadde per la Duna una manciata di anni dopo.
Morale della favola: l'auto economica negli anni '80 (gli anni dell'apparire piuttosto che dell'essere o dell'avere ) era tramontata. L'ultima fu la Simca, che infatti fece la fine che sappiamo proprio ad inizio anni '80 e proprio da parte della stessa Peugeot. Che il Leone sia un killer di auto? Tra qualche anno su questi schermi...
Battute a parte, in realtà l'auto economica rinacque a cavallo del millennio: le coreane prima e poi - cronaca di oggi - la Dacia. Quello che incuriosisce è il criterio: è lo stesso di 40-50 anni fa, ossia prendi il più possibile da una piattaforma appena defunta, ma non obsoleta, e rinfrescala con una vestito originale, meglio se pure simpatico. Non solo la Dacia, ma anche la Skoda (almeno fino alla scorsa generazione, le ultime non più).
Altro esemplare famoso,quello rosso dato alle fiamme nel video di caparezza torna catalessi.
Video girato in Romania, si trattava con tutta probabilità di una Oltcit quindi. In alcune immagini del backstage si nota anche la targa rumena.
OT Uno dei tanti pezzi memorabili di Caparezza.
Di Axel a targhe nere se ne vede una ne film "io speriamo che me la cavo" ed ho scoperto che la location della scena è una villa vicino casa mia.
Alle volte le targhe delle auto nei film non corrispondono a quelle reali, a meno che non era una vettura dimostrativa per concessionari. Anche se mi sembra che a Napoli le targhe nere durarono fino a dopo l'estate 1985.
Tanto da pretendere un modellino in scala 1:43 ad un raduno ICCCR in Olanda, davanti ad uno sbigottito venditore che non sapeva nemmeno che auto fosse.
La Axel non l'ho mai vista, in compenso alle fiere nei cestoni delle economiche si possono trovare le Oltcit Club. Probabilmente uscite nelle edicole dei paesi dell'est, infatti sono proposte assieme a modelli come Zastava Yugo o Polsky Fiat 126p.
rarità assolute come la M35 (la Ami Coupé con motore Wankel)
Quella l'avevo vista su una rivista qualche anno fa, mi pare l'unico esemplare rimasto di una piccola flotta di vetture "promozionali".
Nonostante mi piacciano le rarità non stravedo per la Axel.Non capisco il senso di vendere in Italia questo modello,non esistevan già ln,Visa e 2cv/Dyane? L'uscita della Ax le avrà dato la mazzata finale.
La Visa era a fine carriera ed era disponibile solo in configurazione 5 porte; la Dyane era uscita di produzione, la 2CV faceva già storia a sè; in più c'era la LNA, anch'essa ormai a fine carriera. La Axel voleva essere un'auto pratica, robusta ed economica, per chi badava al sodo. E il messaggio arrivò a destinazione, se Quattroruote decise di sottoporla alla prova di durata col cofano motore sigillato. Negli anni successivi il gruppo Fiat tentò più volte operazioni analoghe, con l'introduzione in gamma di Uno CS, Palio e Koral
Stando alle vendite fu un flop.La prova di 4r(ammesso sia stato tutto vero e la macchina non sia stata "preparata" per l'occasione,ma è solo malizia mia) non riuscì a convincere il pubbico italiano che le preferiva la Visa.
La Axel era fedele al motto "chi meno spende più spende" : fu un errore non proporla con il 652 della Visa o con il 954/1124 di altri modelli Psa,facendo lievitare i costi di bollo ed assicurazione senza dimenticare i consumi del boxer ex gs,non propriamente da vettura econimica.La svalutazione sarà stata certo più elevata delle concorrenti nonostante allo stesso prezzo si potesse comprare una Uno/205 usata di 1 2 anni,rivendibilissima anche dopo 7/8.
Andava bene solo per chi comprava una macchina per spremerla come un limone fino alla fine,da lasciare in strada o da affidare a più persone : in quel contesto sarebbe emersa ma fino ad un certo punto giacché la reperibilita dei ricambi, forse già introvabili in concessionario dopo pochi anni e meno che meno dai demolitori ,ne avrebbe impedito la sopravvivenza in caso di guasto od incidente.
Per quanto riguarda le targhe nere a Napoli finirono a Maggio 1985 quindi nessuna Axel le prese a meno di qualche esemplare dimostrativo arrivato in anticipo o di importazione,ma sono ipotesi remote.
Per la Axel bianca in deposito immagino che sia stata fermata nella provincia in cui si trova e sequestrata per vari motivi.Il conducente doveva essere un meridionale in viaggio,credo che sia antieconomico per lo stato trasportare una macchina in un deposito del luogo di residenza del proprietario.In un famoso deposito vicino casa ho visto una Panda 1 con targhe tedesche Monaco vecchio tipo,ferma da secoli.
Ciao a tutti, volevo precisare che in Italia la Citroën Axel è stata messa in listino quattroruote dal luglio 1985 fino al 1988, per un totale di 6808 esemplari. La mia del dicembre 1985 è la n. 3935.
L'origine del progetto Y si basa sul pianale della fiat 127, frutto dell'accordo pardevi siglato con la Fiat, ma dopo l'abbandono con quest'ultima, fu riprogrammato ex novo col progetto TA, tutto Citroën, che condusse alla Axel. La Peugeot che nel frattempo acquisì la maggioranza Citroën, lo boccio' e lo trasformò nel progetto VD, su base 104, che condusse alla Visa. Il progetto TA fu venduto alla Romania di Ceausescu, che a Craiova fece costruire la fabbrica per la produzione della Oltcit, acronimo di Oltenia, regione della Romania e Citroën, nel mercato dell'est. Preciso che dopo la caduta del muro di Berlino e la fucilazione di Ceausescu nel 1989, la Oltcit continuò ad essere prodotta con il marchio Oltena, dalla S. C. Automobile Craiova sa, con motorizzazione Dacia fino al 1994. Dopo fu acquisita dalla Daewoo e fu prodotta con il marchio Rodae, acronimo di Romania e Daewoo fino al 1999. In Italia la Axel fu venduta ad un prezzo estremamente competitivo per quello che offriva. In listino, solo con il motore boxer raffreddato ad aria di 1129, c'era la versione Axel, più spartana e la 11R come la mia, più accessoriata. Quest'ultima aveva 4 freni a disco, anteriori centrali autoventilati, sospensioni a ruote indipendenti molto confortevoli, orologio digitale e contagiri, rivestimento in moquette, cappelliera, ottima capacità di carico e vano bagagliaio, ottime prestazioni, quai 60 CV e 150 km orari. La linea non ebbe successo, in quanto obsoleta e i consumi erano discreti, rispetto ad esempio alla Visa o alla AX, che stava per uscire. Tenete presente che quando l'ho acquistata, costava poco più di 7 milioni, quando una fiat uno ne costava circa 10. Il colore grigio metallizzato della mia era un optional di circa 1 milione in più, era per questo che in giro se ne vedevano per lo più bianche e rosse. Io ebbi la fortuna che la concessionaria Citroën aveva quest'auto dimostrativa ferma da alcuni mesi invenduta e mi fu offerta senza il sovrapprezzo. Io che ero appassionato Citroën e che seguiivo la prova di quattroruote decisi di accettare e la storia continua tuttora. Ho messo delle foto del famoso cruscotto PRN e dell a prova quattroruote in discussioni chi siamo e le nostre targhe nere.