Sono d'accordo: gli specchietti retrovisori dell'epoca - per le auto che non uscivano con questo accessorio di serie - si avvitavano al montante della portiera, permettendo il montaggio di diverse fogge e dimensioni senza forare la portiera. Alle volte mi meraviglio come alcuni appassionati, che danno importanza a particolari non essenziali, cadano invece su questi componenti, che sono invece di importanza primaria: per esempio, a parità di tutto il resto, se dovessi scegliere tra un esemplare con uno specchietto come quello che ho descritto e una targa alfa numerica attuale e questo esemplare, scegliere convintamente il primo.
Alle volte mi meraviglio come alcuni appassionati, che danno importanza a particolari non essenziali, cadano invece su questi componenti
E' un ritornello che siamo costretti a cantare spesso, soprattutto di fronte a specchietti maldestri e targhette identificative - posteriori ed anteriori - rimontate ad capocchiam.
Al netto dei Vitaloni, va comunque rimarcato che questo esemplare, in un blu olandese molto classico, appare in buona forma.
Targa prova al posteriore: vettura nelle mani di un operatore commerciale ?
A difesa del Vitaloni c'è da dire che era in pratica di serie su molti modelli di produzione Alfa Romeo all'incirca dal 1979 in poi. Insomma, anche se non è lo specchietto più adatto, nei primi anni '80 molti alfisti lo montarono con orgoglio sulle loro Alfa Romeo. Oggi noi vediamo la Giulia con altri occhi, ma all'epoca era un accessorio acquistato con le migliori intenzioni.
Trovo che il Vitaloni non stoni più di tanto su questo splendido esemplare, anche perché i dettagli scuri non mancano sulla Nuova Super, ad esempio i bracci tergicristallo antiriflesso.
Targa prova al posteriore: vettura nelle mani di un operatore commerciale ?
Ne ho vista pure io una, un mese fa circa, bianca con targa di prova, però non aveva nessuna targa né dietro sotto a quella di prova né davanti...penso fosse una Unificata, ma non sono sicuro, perché non l'ho vista molto da vicino e non sono espertissimo al riguardo
Credo che per un esemplare blu olandese, con le plastiche della NS, il Vitaloni Tornado si addica molto. Dopo tutto non è uno specchietto banale, di quelli che compri a pochi euro. Splendido esemplare.
La mia è una fissazione per gli specchietti retrovisori esterni. Sulla mia Alfetta era montato un Vitaloni Tornado che ho immediatamente rimosso in fase di restauro per sostituirlo con una copia di quello ovoidale cromato sempre della Vitaloni, ma non ero completamente soddisfatto ad essere sincero. Qualche anno fa ci ha pensato mia moglie a dare una svolta, nel senso che me lo ha fatto saltare via di netto con un colpo di borsetta nel garage.....poveretta non sapeva come dirmelo Da lì parte la ricerca del ricambio e con una botta di culo mi sono imbattuto in un vecchio ricambista della provincia che aveva ancora imbustati 2 specchietti tondi della Marini, non cromati ma satinati proprio come quello che montava la Giulia di mio padre e che ho riconosciuto da vecchie foto. Ovviamente li presi tutti e 2.....è proprio vero che non tutti i mali vengono per nuocere
La mia è una fissazione per gli specchietti retrovisori esterni
Non sei l'unico. La Simca - a seconda delle versioni e dei mercati - per il 1972 montava due tipi di specchietti retrovisori. IN qualche caso erano già di serie: ad esempio, sulla 1100 Special acquistata da mio padre in tale anno.
Con il tempo, la guarnizione in plastica ha cominciato a sbeccarsi, poi perdere pezzi, tanto da rendere lo specchio vero e proprio lasco nel suo alloggiamento: bastava prendere non dico una buca (che si cerca sempre di evitare), ma un avvallamento o irregolarità della strada, che si spostava, obbligandomi a sistemarlo spesso. Operazione magari quasi automatica d'estate con i finestrini aperti, ma d'inverno spalancare durante la marcia il cristallo non era propriamente piacevole... Tutto ciò accadeva a fine anni '80, quando la Simca era già defunta da un pezzo: inutile cercare ricambi di tal genere, meglio cercare presso i demolitori. Purtroppo, era pieno di III serie, con specchietti già diversi. Alla fine, provvisoriamente ho prelevato la guarnizione dallo specchietto destro (lo avevo installato perché previsto per la versione Break, uscita solo per un paio di anni, 1973 e 1974, anche sulla motorizzazione 1294 cc della Special) e invertito con il sinistro: se lo specchietto destro ballava, mi importava poco, è quello sinistro che mi serviva veramente. Alla fine, sono riuscito a sistemare il tutto grazie ad Internet: nei primi anni del millennio, si è aperta una miniera di ricambi all'estero, dove sono riuscito a recuperare ben due specchietti dello stesso tipo. Non solo: ho scoperto che il Paese di elezione per la Simca 1100 non è la Francia - come si sospetterebbe - ma i Paesi Bassi, con i quali mi capita di dialogare ogni tanto ancora oggi .
Tornando ai Vitaloni sulle Alfa, chiaro che uno specchio appena postumo è più accettabile che uno completamente avulso, ma è comunque una soluzione meno valida di uno coevo: se non per passione, vale la pena economicamente spendere anche un centinaio di Euro (esagerando) per un'auto che vale ormai svariate migliaia di Euro
ho scoperto che il Paese di elezione per la Simca 1100 non è la Francia - come si sospetterebbe - ma i Paesi Bassi
OT: a tale proposito, avevo già notato dall'album-monstre - oramai arrivato a quasi 250 pagine - degli scatti d'epoca dei panorami urbani olandesi dove compaiono anche vetture, pubblicato su Flickr e segnalato tempo addietro da KARL67, quante SIMCA circolassero negli anni '70 in quella nazione, oltre al gran numero di giapponesi medio-piccole.
(foto "Luzzo" )