Molto affascinante questa Volvo di quasi 50 anni in condizioni d'uso. Il colore forse non è dei più azzeccati ma la targa ne accresce il fascino. Una linea arrivata praticamente fino agli anni 90...
Bellissima e ormai rara, questo colore la rende un po' scialba, ma all'epoca si usavano (e sono rimasti di moda quasi per tutti gli anni '80). Bellissimo esemplare, qui da noi ne circola uno di un verde scurissimo, tenuto un po' meglio di questo esemplare, con targa RC ancora a 5 cifre!
Mi ricordo un articolo di Ruoteclassiche, in cui veniva provato un esemplare simile a questo, dove si diceva che molti "Lancisti", nei primi anni '70, delusi dalla scarsa qualità delle Beta, migrarono verso il marchio Volvo, che sembrava perpetuare la filosofia della gloriosa casa torinese.
E in effetti la “100” è una gran macchina, ricca di finezze poi perse nella successiva “200” (che io comunque preferisco perché più rude).
Questa è del 72, quindi identica alla mia, unico anno in cui la 140 fu prodotta con questa estetica, ma maniglie porta incassate.
L’anno prima infatti le maniglie erano esterne, l’anno dopo c’era invece il penultimo restyling con il muso più banale e la coda con i fari rettangolari.
Questa in foto sembra un bel conservato ampiamente recuperabile, con una bellissima targa e mi pare anche di intravedere le plastiche delle frecce anteriori bicolore, specifiche per il solo mercato italiano e oggi introvabili.
Macchinone meraviglioso... Io sono 240ista da quasi vent'anni, ma la mia carriera Volvista è iniziata con una 144 del '74 che rimpiango immensamente e ricordo con grande piacere.
Chapeau al proprietario!
Sul lunotto ha anche l'adesivo di un giornale del settore se non sbaglio.Strano usare tutti i giorni una macchina così anziana,specie se a benzina e con uno sterzo non proprio leggero.
Mi ricordo un articolo di Ruoteclassiche, in cui veniva provato un esemplare simile a questo, dove si diceva che molti "Lancisti", nei primi anni '70, delusi dalla scarsa qualità delle Beta, migrarono verso il marchio Volvo, che sembrava perpetuare la filosofia della gloriosa casa torinese.
Lo ricordo anch'io quell'articolo di Condolo.. ma assolutamente è roba inventata o forse ha fatto riferimento ad un suo unico esempio... Si riferiva ai primissimi anni 70 e le volvo (certo solidissime e affidabilissime anche e ben piu delle Lancia precedenti) non rappresentavano in niente la Lancia precedente, non lo erano da un punto di vista qualitativo/finiture (erano ancora piuttosto spartane), non lo rappresentavano tecnicamente (i lancisti ormai erano fidelizzati alla trazione anteriore e cmq ad una particolarita tecnica nei particolari distiinta dalla massa.. mentre Volvo faceva ancora "trattoroni" molto tradizionali tecnicamente e alla guida) e anche da un punto di vista dell'immagine/classe, la Volvo di quegli anni era ancora molto lontana da quella che poi divento' negli anni 80 con l'arrivo delle serie "7". I lancisti dell'epoca migrarono verso ben altro insomma... mio padre per esempio compro' una Mercedes... per dirne una.
Probabilmente Condolo allora doveva riempire qualche riga con la prima auto che gli è venuta in mente guardando auto a 3 volumi di quel periodo che nella forma somigliavano a questa.. .o forse da grande appassionato ed esperto di camion Lancia... intendeva quella clientela di "lancisti"...
Eccellente avvistamento questo di Alessio, le auto così lontane dalla concezione Italina di automobile con targa Italiana originale (quadra si intende, successivamente diventarono più omogenee ai gusti Europei) hanno un fascino tutto loro.
Seppur anche a me il colore non fa impazzire, secondo me dona molto a questo modello.
Ho smesso di acquistare entrambe le riviste della Domus da circa una ventina d'anni, non ne potevo più di leggere sciocchezze. Su un dossier dedicato alla Fulvia, hanno confuso il numero di telaio con quello della scocca (sic!), poi hanno scritto che i lancisti rimasero delusi dall'orologio al quarzo della coupé 3 anziché a molla! Come se sul cruscotto ci fosse il cipollotto del nonno da ricaricare!
Giusto per fare due esempi, ma anche un terzo, in cui scrivevano che la staffa dei cavi candela venne sostituita (per ragioni di costo!) da un più economico sostegno, dimenticando di aggiungere che la soluzione precedente non era più compatibile a causa delle maggiori dimensioni dei suddetti cavi.
Non bastava faccialibro a disinformare, ci si mettono anche le riviste specializzate. Su Autopareri c'è un thread di oltre 200 pagine dedicato agli svarioni di 4R.
pachidermica e asfittica berlinona. ben costruita robusta e fuori dal tempo. mi piacerebe averne una. bella anche la targa e la tinta non mi dispace(probabilmente interno di colore blu)
complimenti a chi l'ha mantenuta cosi negli anni. senza guardare quotazioni, record di velocità o prestazioni.
Non bastava faccialibro a disinformare, ci si mettono anche le riviste specializzate. Su Autopareri c'è un thread di oltre 200 pagine dedicato agli svarioni di 4R.
La mia teoria è che la disinformazione è partita proprio dal pressapochismo datoci dalle riviste dalla fine del secolo scorso in poi. Una cosa, come detto anche da altri, da considerarsi aberrante visto che parliamo di ''professionisti dell'informazione''. Ma d'altronde ormai la stampa è pura carta straccia, e l'attuale pandemia ce ne ha dato la prova definitiva considerando che il 75% delle notizie date è poco meno di una fake news o quantomeno alterano in modo grave la realtà, ma questo è tutt'altro discorso, non adatto a queste sedi.
Ho smesso di acquistare entrambe le riviste della Domus da circa una ventina d'anni, non ne potevo più di leggere sciocchezze.
Mi sono deciso a compiere lo stesso passo più recentemente, diciamo una decina d'anni, per le stesse ragioni. Ogni tanto mi metto a leggere gli articoli sul sito e debbo dire che le deprimenti condizioni di una decina d'anni fa sono da rimpiangere.