Decisamente particolare come versione, la 65 era per lo più in versione CL a 5 porte!
Visto che ha il gancio forse era stata scelta per avere maggior peso trainabile.
Esemplare notveole pe le sue condizione ma sopratutto per la rarità della sua versione : all'inizio, la 65 era meno commune della 60 in Italia, in L 3 porte ancora di più ! Complimenti per l'avvistamento.
Rarissima versione della quale non ne sapevo nemmeno l'esistenza! Saranno stati in pochissimi a scegliere la 65 in allestimento base e per giunta a 3 porte.
In tutta sincerità, neppure io ricordavo l'esistenza di questa versione, nonostante l'infinità di "Ritmo" che mi sono sfilate sotto il naso.
La combinazione tra motorizzazione non "minima" e allestimento spartano, numero di portiere comprese, mi lascia un po' spiazzato, ed è comunque lontana dai miei orientamenti; l'avvistamento rappresenta comunque una prelibatezza perfettamente confacente allo spirito di Targhe Nere, esaltato dalla targa materana ancora a cinque cifre ad inizio decennio '80.
Vettura in condizioni generali molto buone; questo verde salvia non mi è mai piaciuto.
Visti anche gli accessori non usuali sulle L di quel periodo, come i poggiatesta, dovrebbe essere una vettura destinata all'estero e poi dirottata in Italia. Nel 1980 la Fiat era paralizzata dagli scioperi e sovente offriva agli spazientiti clienti modelli in versioni particolari per non lasciarli senza auto. Peraltro la 65 L 3 porte non è mai stata ufficialmente in listino in Italia, era presente la sola L 5 porte nei primi tempi di vendita della Ritmo.
Anche a me suonava un po' strana come versione.
Sul listino di Quattroruote del giugno 1979 (il più vecchio che ho del "secondo lotto" ) la 65L è proprio l'unica versione ad essere proposta solo a 5 porte, tutte le altre (L e CL) sono disponibili con entrambe le varianti di carrozzeria.
Peraltro la 65 L 3 porte non è mai stata ufficialmente in listino in Italia
In realtà, facendo una serie di controlli incrociati con l'amico Vincenzo S4, abbiamo scoperto che su Quattroruote non figurava, su Gente Motori l'ho trovata a listino fino a Maggio 1979
Non voglio reiterare termini stra abusati (quali "mosca bianca" et similia) ma non credo esista niente per meglio definire l'unicità di questo esemplare, di cui conoscevo l'esistenza solo per via delle primissime brochure dedicate alla Ritmo. Come certificato da Alessandro, dopo un breve periodo di commercializzazione in cui è stata pressoché ignorata del tutto, la 65 L tre porte è stata riservata all'estero, dove la formula "allestimento povero e motore più brillante" otteneva certamente più consensi che da noi.
Non posso non ripensare ad una delle pochissime L tre porte avvistate in vita mia, una "60" azzurro Rodi in condizioni stupende sicuramente "ereditata" da un giovane idiota nei primi anni 2000, che la portò a consunzione e rottamazione nel giro di pochi mesi. Già allora, finché fu viva e circolante, si trattava di un incontro memorabile. Nonostante fosse una "60".
Spero solo che questa incredibile superstite non segua il destino di altre Ritmo tre porte che, in seguito a vendita, son finite in mano ai soliti appassionati che ne hanno tratto delle pseudorepliche della Ritmo Abarth da gara. Merita di rimanere così per sempre, con le sue rotelline da 13, col suo terribile e bellissimo colore, e coi soliti paraurti un po' sbiaditi, processo che si innescava a pochi mesi dal ritiro in concessionaria.
Colpaccio stellare di Alessandro e ancora più incredibile la targa materana. Se proprio vogliamo trovarle un difetto direi la posizione del tergilunotto, in compenso la brillantezza del terminale di scarico fa pensare che venga eseguita la doverosa manutenzione. Chissà se monta il contagiri...
Mi pare molto strano, ho sofferto complessi di inferiorità per 10 anni guardando la povertà di questa strumentazione:
(foto dal web )
Curioso che sul web ne ho visto anche uno in vendita con il termometro acqua al posto della spia e tutto il resto identico a questo. Chissà chi lo montava?
A volte (raramente in verità) si facevano scelte di questo tipo, secondo me intelligenti: per esempio nel 1973 invece di comperare una 128 coupè L 1100 si potevano risparmiare circa 30.000 lire (!) prendendo una 1300 in versione base, più brillante e anche un po' più parca nei consumi. Si perdeva qualcosa in dotazioni e "immagine" ma si viaggiava decisamente meglio.
Spero di ribeccarla, dato che ieri l'ho ritrovata parcheggiata nelle prossimità della zona dell'avvistamento, così cercherò di svelare l'arcano del contagiri, sperando di non prendere le botte
A volte (raramente in verità) si facevano scelte di questo tipo, secondo me intelligenti: per esempio nel 1973 invece di comperare una 128 coupè L 1100 si potevano risparmiare circa 30.000 lire (!) prendendo una 1300 in versione base, più brillante e anche un po' più parca nei consumi. Si perdeva qualcosa in dotazioni e "immagine" ma si viaggiava decisamente meglio.
E' il tipico problema del più volte citato "pauperismo italico". Cilindrate superiori significavano bolli ed assicurazioni più costose.
Non è un caso se certe motorizzazioni "minime" di modelli stranieri fossero esclusivamente destinati al mercato italiano (o quasi).
Non è un caso se certe motorizzazioni "minime" di modelli stranieri fossero esclusivamente destinati al mercato italiano (o quasi).
Concordo senza riserve. Questo, oltretutto, ha creato quella distorsione tutta italica per cui un motore piccolo è al cento per cento sinonimo di bassi costi di gestione e bassi consumi, non considerando che il propulsore scelto dovrebbe essere proporzionale a molte variabili, prima fra tutte il peso del veicolo in oggetto.
Oggi il bollo si paga in base alla potenza e i premi assicurativi sono spesso in larga misura indipendenti da potenza e/o cilindrata. Non sono certo 5 CV e 200 cc. (scarsi) a fare la differenza sui costi di gestione.
Allora, invece, la differenza di cilindrata aveva un impatto certo sui costi da sostenere ed era un fattore determinante sulla scelta della motorizzazione dell'auto da acquistare.
Ricordo che nelle parole di mio papà questo concetto ricorreva spesso in questi termini.
E' vero, all'epoca i costi (soprattutto del bollo) erano considerevolmente più alti, quindi determinanti nella scelta. La Giulietta fu forse tra le poche a sfuggire a questa logica, non considerando i primi mesi di vendita: oggi la maggior parte di quelle che si vedono sono 1600, mentre ciò non vale ad esempio per 131, Ritmo, Beta... Ma forse perché gli acquirenti provenivano in buona parte dalla Giulia 1300 e non ritrovavano la stessa brillantezza, così pian piano l'orientamento mutò verso la cilindrata maggiore.
Va anche detto che la cilindrata aveva un preciso significato nella mentalità di molti automobilisti ed era un elemento chiave per identificare il segmento di mercato, probabile retaggio alla scelta fatta in casa Fiat di indicare i nomi dei modelli con la cilindrata (500, 600, 850, 1100, 1300, 1500, 1800, ecc) Di conseguenza chi voleva acquistare un'auto di segmento C non poteva spingersi oltre la cilindrata 1100: andare oltre significava affacciarsi in segmenti di mercato sconosciuti, dove chissà mai quanto sarebbe costata la manutenzione, il bollo, l'assicurazione, ecc. Tare mentali dure a morire e che fanno sorridere, ma che anche oggi hanno un loro peso.
Difficile fare valutazioni a distanza di tempo, ma ho il sospetto che la differenza fosse più psicologica che reale.
Se non ricordo male fino ad un certo periodo anche l'autostrada aveva costi diversi per cilindrata, ma non saprei dire se è vero ed in caso fin quando.
Per pura curiosità, ho provato a controllare su Quattroruote Novembre 1979:
Fiat Ritmo 60 L
* cilindrata: 1049 cc
* prezzo di acquisto: 5.334.000 lire (3 porte) / 5.581.000 (5 porte)
* bollo di circolazione: 21.700 lire
* Batteria FIAMM di ricambio: 49.400 lire
* Assicurazione: 173.340 lire
Fiat Ritmo 60 CL
* cilindrata: 1116 cc
* prezzo di acquisto: 5.876.000 lire (3 porte) / 6.124.000 (5 porte)
* bollo di circolazione: 21.700 lire
* Batteria FIAMM di ricambio: 49.400 lire
* Assicurazione: 173.340 lire
Fiat Ritmo 65
* cilindrata: 1301 cc
* prezzo di acquisto: 5.717.000 lire (L 5 porte) / 6.012.000 (CL 3 porte) / 6.260.000 (CL 5 porte)
* bollo di circolazione: 32.100 lire
* Batteria FIAMM di ricambio: 58.400 lire
* Assicurazione: 229.301 lire
Fiat Ritmo 75 CL Automatica
* cilindrata: 1485 cc
* prezzo di acquisto: 6.679.000 lire (3 porte) / 6.697.000 (5 porte)
* bollo di circolazione: 39.800 lire
* Batteria FIAMM di ricambio: 58.400 lire
* Assicurazione: 229.301 lire
* il prezzo delle batterie è preso da una pubblicità Fiamm, pubblicata su Quattroruote Novembre 1979, pag. 249
* il prezzo dell'assicurazione è quello preso da una pubblicità del Lloyd Adriatico, pubblicata su Quattroruote Aprile 1980, pag. 215, riferito ad un contratto bonius/malus nelle provincie più costose. Ovviamente è solo indicativo...
Se non ricordo male fino ad un certo periodo anche l'autostrada aveva costi diversi per cilindrata, ma non saprei dire se è vero
È verissimo, l'avevo quasi rimosso dai ricordi, dovrei cercare un vecchio Quattroruote per essere preciso, tuttavia ricordo un pedaggio maggiorato oltre i 1300 cc, roba da italietta post-contadina.
Se non ricordo male fino ad un certo periodo anche l'autostrada aveva costi diversi per cilindrata, ma non saprei dire se è vero ed in caso fin quando.
Se ben ricordo (ero bambino) è stato così almeno fino a metà anni ‘80, grossomodo.
Io ricordo i limiti di velocità differenti per cilindrata, ma il pedaggio ricordo che tutt'al più variava in base alla categoria dell'auto. Come faceva il casellante di turno a sapere la cilindrata?
Ricordo anch'io il parametro della lunghezza del veicolo, se non dell'interasse: in sostanza, a pagare la tariffa minima erano le superutilitarie come la "500" o la "126".
Non ho però ben presente quando questa regola fu abolita; credo non oltre i primi anni '90.
Due piccole curiosità:
1) Tra le Ritmo I "mk1" censite sul sito, l'unica altra 65L è sempre a 3 porte
http://www.targhe...to_id=9039
2) Le classi di pedaggio esistono ancora oggi: i veicoli a 2 assi sono divisi in due categorie, in base all'altezza della carrozzeria in corrispondenza dell'asse anteriore.
https://www.autos...Pedaggi.do
https://www.autos...i-pedaggio
Se non ricordo male fino ad un certo periodo anche l'autostrada aveva costi diversi per cilindrata
Ho provato a fare qualche ricerca, sia sui Quattroruote degli anni '60 (ma mi manca lo speciale Autostrada del Sole dell'ottobre 1964, magari riporta qualcosa), sia in rete senza trovare nulla fino a qualche minuto fa quando ho trovato un breve indizio:
Inizialmente l'esazione lungo le reti autostradali è di tipo forfettario per tratte. Successivamente, fino agli anni '80, l'esazione avviene per "potenza fiscale-portata utile".Tra il 1981 ed il 1984 viene introdotto il sistema "passo-assi".Nel 1982 si ha il sistema Viacard, con carta prepagata a scalare e in c/c.Nel 1994 si affianca alla Viacard il Fast Pay. Successivamente viene introdotto il Telepass
Il termometro acqua sulle ritmo L,era un accessorio after market.
Vi era la pubblicità della veglia sui quattroruote del 79/80.
Era sulla falsariga di quella sempre veglia apparse prima per 850 1100,124,127,128.
Anzi,ho fatto caso che le prime pubblicità per il termometro non chiamano il modello Ritmo ma 138....(la sigla del motore).
La 65 L a 3 porte non era importata in Italia, dove era venduta solo la 5 porte: nel corso del 1980, data la scarsa richiesta, fu eliminata anche quest’ultima. Ho letto più sopra che inizialmente la 65 era messa all’angolo dalla 60, nel conteggio delle vendite italiane: ebbene, io credo che questa proporzione non si ribaltò mai, nel senso che la 60 fu sempre la versione preferita della Ritmo. Non è un mistero che, con la seconda serie, la Fiat cercò di estirpare questa tendenza alla cilindrata inferiore proponendo la Super solo in versione 70 e 85: nel 1984, però, ritornò sui suoi passi offrendo l’allestimento superiore anche in versione 60 (e fu un successo). Direi che l’abbandono definitivo della cilindrata 1.1 sulle compatte del segmento C ci fu solo alla fine degli anni ‘80: la stessa Fiat vendette bene la Tipo 1.1 nel primo anno di commercializzazione, poi le preferenze del pubblico si spostarono sulla 1.4 (tanto che la 1.1 fu eliminata nel ‘91). Un ulteriore salto “collettivo” dal 1.4 al 1.6 ci fu a metà anni ‘90: le Bravo/Brava con lo sfortunato 1.4 12V furono vendute in minima parte rispetto alle 1.6 16V. Oggi il downsizing generale ha riportato anche le auto medie a cilindrate basse (addirittura 1.0 e 1.1), rese però adeguatamente potenti con l’ausilio del turbo. La “mania” della cilindrata credo quindi si possa dire del tutto superata.
Il termometro acqua sulle ritmo L,era un accessorio after market.
Vi era la pubblicità della veglia sui Quattroruote del 79/80.
Era sulla falsariga di quella sempre veglia apparse prima per 850 1100,124,127,128.
Ho sempre detestato questa barbonata sui termometri, il successivo montaggio costava più che ordinarlo da Fabbrica. Andava smontata la strumentazione dalla plancia, poi occorreva aprire il quadro strumenti e sostituire anche il c.d. fondino prima di inserire il termometro. Considerando la delicatezza dell'intervento e la sciatteria diffusa nella esecuzione dei lavori in genere, posso solo immaginare strumentazioni impestate di mani unte e polvere alla fine dell'intervento, per tacere dei danni all'impianto elettrico, in quanto andava sostituito anche il termistore, chiamato bulbo dalla vulgata. Nelle Fiat 600, inoltre, andava forato il radiatore per innestare una sorta di sonda a bagno.
Qui potete vedere qualche ricambio recuperato negli anni quando andavo a caccia, se a qualcuno occorre un termometro è a disposizione, gratis per gli utenti della piattaforma.
Quand'ero piccolo sulla nostra 128 c'era proprio il quadro strumenti con il termometro acqua raffigurato nell'immagine qui sopra. Poi venne sostituito con quello della Rally.
Quando collezionavo smontato pulito per amici i quadri strumenti, ho sempre agito con i guanti,infatti.
Quante differenze, fra un VDO per bmw prime serie 3,o 5 ed i veglia france,per esempio.....se leggete uno dei miei commenti per la ultima Mercedes w123 bianca,vi divertite
(foto "BUE" )