Incommensurabile rarità, con una tinta che ha una resa stupefacente. Di pregio la targa originale, ottimo anche l'abbinamento interno. Quali sono stati i numeri di vendita in Italia ai tempi?
Eccellente avvistamento di un esemplare bellissimo per colore e condizioni. Visto l'anno di immatricolazione, le coppe e i rostri grandi, potrebbe essere una Super, versione commercializzata proprio nel 1968.
Fantastica Renault in pieno stile francese, come lo erano tutte le transalpine in quegli anni 60/70. Pur preferendo la seconda serie con i fanali ingranditi, rimango affascinato anche da questa prima serie in un colore magnifico e con la sua targa quadra d'origine. Da possessore (anche) di vecchie auto francesi, non mi preoccupa l'affidabilità meccanica, sempre a prova di bomba, quanto la scarsa qualità di certi materiali soprattutto interni e la loro difficile reperibilità in fase di sostituzione. Anche se oggi internet da una mano indispensabile....
E' probabilmente la più bella "R 16" che abbia avuto occasione di ammirare dal vero; si tratta di un esemplare sostanzialmente conservato, già incrociato nel 2018 alla manifestazione non "competitiva" Premio Castello degli Acaja, organizzata a Fossano (CN), una delle mie predilette nel panorama degli eventi del motorismo storico.
Senza nulla togliere alla raffinatezza delle ultime "TX" con vetri elettrici, nella mia scala di preferenza la serie d'origine trova - come spesso accade - un posto di primo piano, ed è qui coadiuvata da una tonalità sublime, e dalla targa nativa savonese a cinque cifre.
Senza parole.
Le belle foto mettono in risalto le grandi superfici vetrate laterali: pensate l'effetto che dovevano fare all'epoca della presentazione.
Ancora presenti, incuranti del rischio rottura, gli introvabili fanalini posteriori delle versioni italiane con colori invertiti e catarifrangente "a parte".
Questa vettura, oltre a quelle estetiche, portò due innovazioni in particolare: il sedile posteriore scorrevole e, nel 1968, la prima trasmissione automatica a controllo elettronico
Già, e pensare che quando la prima Twingo ripropose il sedile scorrevole, la cosa venne esaltata dalla stampa come idea geniale. Invece era praticamente la citazione di un classico.
Quali sono stati i numeri di vendita in Italia ai tempi?
Non erano certo grandi numeri, anche se li immaginavo superiori rispetto a quanto ho riscontrato, almeno per il 1967-'68: 772 "R 16" e 426 "R 16 TS" nel 1968, a fronte di 1026 "R 16" nel precedente esercizio.
Tutt'altro discorso, ovviamente, in Patria, dove il modello ottenne un notevole successo, soprattutto nei primi 7-8 anni di carriera, come ben sanno i cultori dei polar francesi tra fine anni '60 e anni '70, abituati anche ad "allungare" l'occhio al parco automobilistico, in genere parigino; molto buone, inoltre, le vendite presso diversi mercati d'esportazione "ricchi".
Complessivamente, dal 1965 al 1979 furono costruiti circa 1.850.000 esemplari, bottino indubbiamente molto sostanzioso.
Da noi, ai tempi, le auto di una certa importanza economica ce le sapevamo fare, e molto bene, in casa, e il pubblico guardava quasi solo queste. Tuttavia molte estere, come questa, meritavano maggiore attenzione.
Curiosamente indugiavo sui gruppi ottici posteriori che in effetti sembrano forzatamente alloggiati lì.
Hanno l'aspetto di fanali a sviluppo verticale probabilmente ereditati da qualche altro modello.
Ovviamente sulla Renault 16 erano i suoi di fabbrica.
Comprimaria in diverse scene in esterni quella blu scuro in dotazione al burbero e spericolato commissario Letellier (J.P. Belmondo) nel celebre e rocambolesco "Il poliziotto della brigata criminale" (1976).
Apprendo soltanto adesso della differenza di passo fra sinistra e destra di 70 mm, per accogliere la sospensione della barra di torsione. Ma questa soluzione tecnica determinava forse qualche differenza nell'assetto in curva, da un lato e dall'altro?
La carreggiata anteriore dovrebbe essere 5 cm più larga di quella posteriore mentre l'interasse sinistro è circa 7 cm più lungo del destro. Si nota bene la differenza se si guarda con attenzione lo spazio fra la battuta della portiera posteriore e la linea del parafango. Era così anche su R4, R5 e R6.
Scusate la mia ignoranza, ma siamo sicuri che sia proprio il passo ad essere diverso tra destra e sinistra? Non ho mai saputo di vetture con questa caratteristica. Altra cosa è la carreggiata, che sopratutto nelle sportive normalmente è diversa tra anteriore e posteriore.
Per aumentare lo spazio nel vano posteriore senza perdere comfort e comportamento stradale, ricorsero alla soluzione di sospensioni con barre di torsione montate trasversalmente. L’impossibilità di allineare le due lunghe barre di torsione posteriori, ha determinato il loro fissaggio in posizione parallela ma asimmetrica di alcuni centimetri. Da qui l'interasse diverso tra i due lati. La differenza nella Renault 6 era contenuta in 5 cm.
(foto "Markino" )