A me piace molto: ci stavo facendo un pensierino anni fa ma mi sono un pò spaventato dalle dicerie sull'inaffidabilità del suo motore 16V. Aspettiamo di sentire che ci dice il nostro esperto di auto inglesi...
Personalmente sò che la testa andava serrata di tanto in tanto per evitarne il disallineamento causa delle famigerate rotture. Ma ormai i difetti di questo (bel) motore sono arcinoti e basta seguire i consigli degli appassionati per godersi appieno le prestazioni (190 di massima!) di questa bellissima vettura.
Una volta ci sono salito a bordo, la qualità delle finiture è eccellente: velluto, radica e pelle dappertutto, una strumentazione bellissima anche solo da guardare e la chicca dei quattro posacenere separati, uno su ogni portiera.....
Le gomme dovrebbero essere le "solite" sportive dell'epoca, cioè le 185/70 HR 13 che montava tra l'altro anche la BMW Serie 3.
All'interno concordo con Total però sinceramente non ricordo la pelle insieme al velluto: su quella che stavo comprando io i sedili erano interamente in velluto. Invece la plancia è interamente rivestita di legno pregiato.
Sull'inaffidabbilità del motore, vi posso assicurare che è una delle tante leggende metropolitane! Da tanti anni seguo queste macchine, e ne ho una, e mai ho sentito di qualcuno che ha fatto questo tipo d'intervento.
Riguardo le gomme, la misura con cui usciva di fabbrica era 175/70 HR 13, e qst stessa misura era riportata sul libretto. Solo che in quelle più anziane, sul libretto non era riportata alcuna misura e quindi qualcuno metteva le 185.
La pelle che leggo sopra è riferita ai pannelli degli sportelli e alla parte posteriore e laterale dei sedili, ma più che pelle è bene parlare di finta pelle.
Per concludere, la Sprint in foto sopra non è di colore giallino, ma bensì un particolare bianco denominato honeysuckle.
Ciao Luigi fa sempre piacere trovare appassionati di auto particolari e rare come questa, mandaci le foto della tua per la rubrica "le nostre targhe nere"
Correggetemi se sbaglio, ma mi sembra di ricordare che il primo modello a montare la versione 16V del Lampredi è stata la Thema 2.a serie, presentata fra settembre e ottobre del 1988. La Delta HF Integrale 16V è di circa 6 mesi successiva.
Esatto, anche se mi pare tra le due passasse una differenza temporale di circa 1 anno. La prima Fiat, invece, a 16 valvole fu la Tipo 1.8 i.e., che debuttò più o meno assieme alla Delta HF Integrale 16V a fine 1989.
Non vorrei sbagliarmi, ma quando si parla di Dolomite Sprint come prima auto a montare di serie un motore 16v, forse si fà riferimento al fatto che quel motore è stato il primo ad essere azionato da un solo albero a camme. Cioè lo stesso albero azionato da catena, muoveva sia le valvole di aspirazione che quelle di scarico usando solo 8 camme, un particolare ingegnoso capolavoro d’ingegneria
Sarei curioso di vedere un'animazione che ne spiegasse il funzionamento... finora vivevo nell'errata convinzione che i bialbero fossero tutti a 16 valvole, ma che addirittura si potessero azionare 16 valvole con un solo albero la cosa mi incuriosisce non poco...
L'adozione delle 4 valvole per cilindro risale ai primi anni della motorizzazione del secolo scorso ed è di Peugeot, con una vettura da corsa. Non ricordo sigla ne modello, ma credo fosse prima della IIa guerra mondiale.
La Dolomite Sprint è stata la prima, in tempi recenti, a riportare in auge la scelta plurivalvole, ormai comune dalle utilitarie alle gran turismo. Era un prodotto tipicamente inglese: o la si amava, difetti compresi, o la si odiava. Io appartengo alla prima categoria.