Azz....nell'anteprima l'avevo scambiata per una Fiat Dino! Anche qui troviamo i gettonatissimi fari posteriori delle Alfa Romeo (in questo caso 1750 berlina), come su molte altre GT italiane dell'epoca.
Superbo esemplare di una granturismo azzeccata, decorato dalla tinta assai elegante e dalla bella targa, seppure di seconda immatricolazione. Complimenti al propietario!
Si tratta di una delle 5 (sic !) "Ghibli" poste all'incanto nell'ambito della celebre asta Duemilaruote, che infiammò l'edizione di novembre 2016 di Autoclassica.
Sicuramente almeno una è finita subito all'estero, e probabilmente anche altre (due erano da restaurare, una delle quali piuttosto malconcia), ma almeno questa sembra essere stata trattenuta sul nostro territorio, credo nel centro-sud.
Siderale Granturismo di razza dalle dimensioni imponenti e dall'abitacolo confortevole e sontuoso, mix difficilmente eguagliabile anche in casa Ferrari, sebbene oggi una "365 GTB/4 Daytona", dalle finiture meno raffinate, vale molto di più.
Posteriore poco caratteristico... viste anche le 'sviste' di alcuni qui prima di identificarla correttamente. Me compreso: prima di ingrandire, l'avevo presa per una Dino... che poi ha il posteriore anche più proporzionato!
In quel tempo, l'informazione di massa paventava la fine imminente del greggio.
Ricordo bene le domeniche a piedi, circonvallazioni deserte, corso Buenos Aires invaso dalle bici, persino gli autobus fermi.
dicevano che il petrolio stava per finire, e la gente ci credeva pure che presa per il deretano, un po' come adesso
Beh, all'epoca tutti gli studi o quasi indicavano una consistente riduzione della produzione entro il 2000: che ci sia stata un'interpretazione parzialmente distorta dei dati è sicuro, ma è anche comprensibile che si sia iniziato un percorso politico e sociale verso un progressivo smarcamento dai combustibili fossili, tenuto conto anche dell'instabilità di molte delle aree in cui si trovano i giacimenti.
Che successivamente i miglioramenti delle tecniche esplorative e delle conoscenze geologiche abbiano fatto rivedere al rialzo le stime delle disponibilità delle riserve petrolifere, è altrettanto vero, così come il fatto che la produzione tende globalmente ad una progressiva diminuzione già da una quindicina d'anni. Al netto di ogni considerazione ambientale, la diversificazione delle fonti energetiche è una strategia decisamente opportuna, un po' come quella del portafoglio bancario
Detto questo, avvistamento strepitoso
L'unico scopo della crisi petrolifera fu quello di portare la benzina da 120 a 500 lire al litro e come al solito anche in quel frangente l'Italia si distinse per coglionaggine.
Ricordo bene le colonnine di carburante con i prezzi a tre cifre; dopo l'aumento a 1000 Lire ed oltre, i gestori si improvvisarono con rudimentali bigliettini incollati sui quadranti, incollando il numero 1.