Potenzialmente potrebbe avere milioni di km, ma sembra ancora in ottima forma.

Tanto poco apprezzo la Ds, quanto adoro la Cx. Davvero una grande auto, che negli anni '70 avrei sicuramente preso in considerazione come daily car.
Splendido anche l'esemplare della foto.

Una delle migliori e più apprezzate berlinone a gasolio dei primi anni 80. Ne vendettero parecchie ma oggi le versioni a gasolio sono letteralmente sparite. Questa è in condizioni ancora smaglianti.

Che dire! Esemplare davvero meraviglioso

Penso che questo esemplare sia letteralmente la CX perfetta, la tinta è semplicemente sublime, per non parlare delle condizioni, oserei dire di recentissimo restauro.
Ho provato a fare qualche ricerca sul nome del colore, ma non ho trovato alcun risultato certo, magari il buon Antonio alias Total ci saprà dire di più.

Cosa piuttosto originale acquistare - pagandola bei soldoni - una delle migliori divorachilometri della sua epoca per poi non usarla. Eppure se non fosse per questi eccentrici, noi non potremmo gioire alla vista di certe pietre rare.
Al suo tempo, la CX Diesel aspirata era l'auto a gasolio più veloce in assoluto coi suoi 162 km/h effettivi: più che i 75 cavalli del suo robusto "Becchia" 2,5 litri poté l'eccellente aerodinamica, cosa che ovviamente apportava i suoi benefici effetti sui consumi autostradali. Il miracolo si sarebbe ripetuto altre due volte, in occasione della presentazione della prima CX Turbo Diesel (1984), 175 km/h di velocità massima e consumi addirittura inferiori alla versione aspirata, e con la Turbo 2 dotata di intercooler, ben 195 km/h per una vettura che ha lasciato più di un rimpianto.
Tornando alla Diesel aspirata, come ho avuto più volte modo di scrivere, non è così lenta come ci si aspetterebbe. Anzi, complice il cambio con rapportatura corta - sempre che si riesca ad indovinare le marce, vista la vaghezza degli innesti tipico tallone d'Achille del cambio CX - ai semafori scatta che è un piacere e raggiunge i 100 orari in tempi ragionevoli. Il vero problema è, semmai, la rumorosità del motore: sicuramente accettabile nei primi anni ottanta, ma decisamente frustrante 40 anni dopo.
Nonostante questo grosso limite e malgrado la già citata problematica degli innesti del cambio, la CX si fa perdonare grazie alla sua guida inimitabile, allo sterzo telepatico e al confort assoluto: buona cosa che su tutte le diesel l'inimitabile servosterzo DiRaVi fosse di serie su tutte le versioni, anche su quelle basiche che in Italia, comunque, in pochi sceglievano.
Molto meglio, per l'esteta italiano, stringere lo sterzo con la mitica scritta "Pallas" sulla razza: il colpo d'occhio del tessuto spigato, raffinato quanto sporchevole, ripagava della spesa.
Il resto dell'allestimento non deludeva le aspettative, per quanto in rapporto al prezzo si poteva pretendere qualcosina di più: vetri elettrici (solo anteriori), chiusura centralizzata, specchietti regolabili dall'interno (purtroppo manualmente, a differenza delle Pallas pre '79), quinta marcia, poggiatesta anteriori, pacchetto Isother comprendente vetri azzurrati, tendine sul lunotto e alette parasole per i passeggeri posteriori, nonché optionals qualificanti quali climatizzatore e tetto apribile elettrico. Fra gli accessori post vendita, particolarmente gettonati erano i poggiatesta posteriori e la "veneziana" che impediva al lunotto di rosolare gli occupanti nei mesi estivi.
Curiosa potrebbe apparire oggi la mancanza del contagiri, prassi comune del tempo. In questo caso, rimpiazzato da un enorme stemma Double Chevron luminoso, casomai ci si dimenticasse di viaggiare su una Citroen.
Che aggiungere poi sull'esemplare in foto? Semplicemente perfetto, un tipico esemplare primi anni ottanta - si riconosce da pochi dettagli: paracolpi laterali più grossi, pannelli di custodia privi della scritta CX, specchietti in plastica - precedente il leggero restyling che avrebbe portato più plastica, nuove scritte posteriori e parafanghi allargati.
Intelligente la scelta del proprietario di montare lo specchietto destro, ottenibile anch'esso come accessorio. Ovviamente immancabile la veneziana, amato-odiato ammennicolo presente sulla quasi totalità delle CX italiche.
Colore Bleu Croisiere ovviamente abbinato ad interni completamente a tono, plastiche incluse.

Con il rigoroso rispetto a tutti i commentatori, debbo dire che leggere il pensiero e la competenza di Total è alquanto esauriente ed esaustiva. Detto questo, volevo limitarmi ad un mio ricordo da ragazzino alla fine degli anni 70, rimasi incantato a dir poco, credo alla prima volta che vidi una CX PALLAS 2000 prima serie in colore che ho scoperto essere il Sable Dore metallizzato. Ovviamente rimasi colpito dal design incredibile e futuristico oltre che dalle dimensioni e dal colore metallizzato e stupendo. Il proprietario era un imprenditore del vetro artistico, e l'auto si fermava allo Stop in un incrocio di una via laterale che immetteva nella via principale, il tipico incrocio degli anni 70/80 ora superato dalle nuove norme stradali di circolazione che prevede un'infinita di rotonde ovunque. Ecco il mio ricordo piuttosto chiaro dopo lo stupore iniziale riguardo alla splendida vettura, era che all'incrocio il conducente probabilmente a causa della scarsa pratica di guida, su questa auto nuova, tentennava col cambio a trovare il momento giusto per immettersi nella via principale, e vedevo l'auto sobbalzare e poi abbassarsi più volte prima di partire, e sentivo quel tipico sound aspirato della vettura. Incredibile.

Come direbbero i giovani d'oggi.....Bella TOTAL !!!

...e bella CX.

Una delle migliori annate per la CX il 1981!
Ancora molte cromature, il montante post. Satinato, la carreggiata ant. larga con i parafanghi ancora stretti....
Esemplare riverniciato, le modanature sono un filo troppo in alto.
Molto bella comunque.

(foto "svalvolatogiallorosso" )