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Innocenti Mini 90 N

minibertonegiovannispalla20220114.jpg
Anno 1981 (GiovanniSpalla).

Data: 14/01/2022
Commenti: 13
Visualizzazioni: 1761
Commenti
#1 | GiovanniSpalla il 14/01/2022 10:16:22
i.ibb.co/BZMRbyc/rrem.jpg
i.ibb.co/VVnvbSG/rrem.jpg
(Foto GiovanniSpalla)
#2 | GiovanniSpalla il 14/01/2022 11:53:49
" Oggi io mi sento parecchio zingaro..."
#3 | SebaRaba1961 il 14/01/2022 12:26:28
Tenuta davvero in modo impeccabile!
#4 | Neeskens78 il 14/01/2022 12:59:50
semplicemente stupendaclaps
#5 | Uno Turbo D il 14/01/2022 13:20:40
Che bomboniera di utilitaria, addirittura iscritta al Registro Italiano Mini...
#6 | Total III il 14/01/2022 14:01:45
Nel 1981 si immatricolavano gli ultimissimi esemplari di Mini con paraurti in metallo, quell'anno sostituite dalle 90 N II e 90 SL II, entrambe dotate degli scudi paraurti in plastica introdotti l'anno precedente dalla "Mille". È notevole il fatto che, fino a quel momento, la Mini 90 "N", cioè la versione d'accesso, fosse praticamente identica alla Mini 90 originaria del 1974, da cui si differenziava per pochissimi particolari: soppressione della maniglia sul portellone (sparita già dal 1976), colore degli indicatori di direzione anteriori passato da bianco ad arancio e, ovviamente, abolizione degli stemmi Leyland sulla carrozzeria.
Tutto il resto rimaneva identico, dal rivestimento in gomma del pianale ai sedili rivestiti in skai e privi di poggiatesta, dalla mancanza della cappelliera ai cristalli posteriori fissi: se può sembrare un equipaggiamento risicato anche per la sua epoca, val la pena ricordare che venne riproposto pari pari anche sulle successive "Tre Cilindri S" e "Minitre" base, arrivando con pochissimi aggiustamenti fino alle "500 L" di fine anni ottanta.
Tornando al restyling del 1981, questo fu un passo praticamente obbligato per ovviare all'invecchiamento della linea originaria e degli esili paraurti a lama, croce e delizia del design dell'eccelso Marcello Gandini. Per quanto anche gli scudi plastici fossero opera dello stesso Gandini (la "Mille" era un indiscutibile capolavoro di svecchiamento operato senza toccare le lamiere, segno di quanto il designer guardasse oltre! ) oggi la prima versione è ovviamente quella più ricercata dagli appassionati, fortunatamente in crescita, del "cubo" di Lambrate.
A meno di non mettersi alla ricerca di una "120", richiesta praticamente soltanto all'estero e mandata definitivamente in pensione proprio dalla "Mille" nel 1980, il mercato ogni tanto offre qualche "90" in ottime condizioni e a prezzo allettante, sovente nel più gradevole e completo livello di finitura "SL", praticamente lo stesso delle "120".
Com'è noto preferisco queste Mini alle coeve A112, rispetto alle quali avevano qualche limite meccanico dovuto alle sospensioni in gomma che rendevano la vettura scomoda sullo sconnesso, ma in compenso vantavano un design modernissimo con superfici vetrate enormi e delle prestazioni ottime per un motore da un litro, seppur lievemente inferiori rispetto alla più leggera Mini 1000/1001 che sostituiva.
Una chicca notevole di questa Mini, segno tangibile dello sforzo produttivo della fabbrica di Lambrate, era la plancia dal design simmetrico - prevedendo una variante a guida a destra che invece, a causa del voltafaccia della British Leyland, non ci fu - notevolmente rifinita e rivestita in poliuretano morbido, e che si sarebbe dimostrata nel tempo financo robusta, non mostrando crepe se non nel caso di esemplari parcheggiati per decenni alle intemperie.
Infine cosa dire di questo esemplare? Semplicemente eccellente, a parte la sospensione anteriore destra che mi pare leggermente "floscia", forse a causa del cono di gomma che è andato, come accadeva di frequente, nel mondo dei più.
Un particolare che ho sempre adorato sono i cerchi di foggia sportiva, il cui disegno riprendeva quello dei mitici Rostyle della Mini Cooper.
Quelli larghi della "120", di nuova concezione, erano però ancora più belli. Oggi, c'è chi ne va a caccia.
#7 | Sauro il 14/01/2022 15:06:05
Identica a quella della mia professoressa di Matematica al liceo nel 1981
#8 | Markino il 14/01/2022 19:53:55
Nel 1981 si immatricolavano gli ultimissimi esemplari di Mini con paraurti in metallo […]

E' sempre un grande piacere leggere commenti di questo respiro Wink
Esemplare sbalorditivo, posto che, a dispetto dell'apprezzabile diffusione ottenuta dal modello, le unità superstiti in condizioni decorose sono estremamente rare: appena 33 avvistamenti sul sito (oltre a una manciata di coeve "De Tomaso" ) in oltre 13 anni di attività, qualcuno dei quali sicuramente oggi non più "ripetibile".
Complice la tonalità squillante, nonché poco frequente, oggi come allora si apprezza la modernità e piacevolezza del disegno di Gandini, che, senza sostanziali modifiche ai lamierati, riuscì a "reggere" il mercato - sebbene con crescente fatica con l'avanzare degli anni '80 - per circa una dozzina d'anni.

" Oggi io mi sento parecchio zingaro..."

Ottima citazione Wink
#9 | astraG il 14/01/2022 21:43:05
Splendida e gia' annoverata tra le 60/70 fin qui note tra gli appassionati del modello.
Il rosso seppur scontato, se in ordine da una resa molto felice.
Appare forse un po bassa anteriormente ma son cose risolvibili.
Un gioiellino.
#10 | Giant il 14/01/2022 22:24:17
Spettacolo claps
#11 | polar il 15/01/2022 18:19:48
il mercato ogni tanto offre qualche "90" in ottime condizioni e a prezzo allettante

Ogni tanto quanto?? dubbio
#12 | Total III il 16/01/2022 00:26:41
Ogni tanto quanto?? dubbio


Controllo spesso gli annunci ed escludendo i casi disperati, direi che in media ogni tre - quattro mesi compare un esemplare per cui varrebbe la pena investire qualche soldino.
Ad esempio, da pochissimo è comparsa una stupenda 90 SL II bianca ad un prezzo tutt'altro che indecente.
#13 | astraG il 16/01/2022 08:18:39
La 90 SL ll neppure farlo apposta, sono andato a visionarla due giorni fa.
Carina ma la meccanica necessita di una certa rivisitazione e quel prezzo e' diventato secondo me eccessivo alla luce di cio'.
Concordo con Polar nel senso che se punti a una 90 devi sondare pazientemente a lungo prima di trovare una papabile; i prezzi ancora sono affrontabili.
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