(foto "Jacopo04" )

Questa Prestige è veramente splendida!

Che meraviglia! L'unica cosa che gradisco poco è il cambio automatico.

Tinta molto gradevole e cambio automatico ne fanno un esemplare perfetto per me.

Spettacolare, maestosa Prestige Automatic con motore 2,4 ad iniezione.
A partire dalla presentazione nel 1976 questa versione di punta a passo lungo è stata continuamente aggiornata negli allestimenti e nelle finiture: la prima versione era già "full optional" (di serie quattro vetri e specchietto elettrici, servosterzo, climatizzatore, poggiatesta posteriori, ecc) ma per via del padiglione troppo basso, del cambio a quattro sole marce, del grado di finitura che non si discostava in modo significativo dalle CX più economiche e della non eccezionale potenza del motore 2,4 ancora a carburatore veniva ancora percepita come inferiore alle ancora amate DS Pallas da parte della clientela più esigente.
Il primo passo per rendere la Prestige una ammiraglia in grado di competere con la migliore concorrenza del tempo fu ovviamente il rialzo del tetto, certo non esaltante dal punto di vista estetico ma decisamente benefico per i passeggeri posteriori alti di statura. Poi una provvidenziale aggiunta di cavalli grazie all'adozione del motore ad iniezione della GTI ed infine l'adozione di diversi tipi di cambio (prima il C-Matic, un manuale senza frizione, poi l'automatico a tre rapporti che mantenne fino alla fine della produzione). Nel frattempo veniva curata maggiormente la finitura, soprattutto per quanto riguardava i pannelli, dalla sagomatura dedicata e interamente rivestiti in velluto o pelle a seconda della selleria.
In questo modo l'abitacolo della CX Prestige divenne effettivamente quello di un'ammiraglia di rango, potendo peraltro vantare caratteristiche uniche (lo spazio posteriore era da record assoluto, con in più la comodità inaudita offerta dai geniali poggiapiedi amovibili) e una dotazione di accessori che faceva la differenza, come le alette parasole e gli accendisigari dedicati per i passeggeri posteriori.
Così, verso il finire degli anni '70, la Prestige cominciò a venir considerata dai capi di Stato (non solo francesi) come vera erede delle mai dimenticate DS Pallas, fino al caso famoso che vide Jacques Chirac insistere nell'adoperare la sua Prestige Turbo seconda serie in anni in cui il valore commerciale della CX era prossimo allo zero. Chirac rifiutò modelli di produzione contemporanea sostenendo che la CX Prestige era l'ultima vera ammiraglia francese, e che pertanto non aveva eredi capaci di sostituirla.
Questo esemplare è molto ben conservato e con una livrea molto rara: considerando le risicate vendite delle CX con motore superiore ai due litri a causa della famigerata iva al 38% direi che siamo dalle parti dell'unicità assoluta. Tanto più che un esemplare identico targato BA è stato immediatamente rivenduto in Germania poco dopo la sua riesumazione da un garage.
Il rivestimento in vinile, non molto gradito da noi, serviva a nascondere le saldature necessarie per l'allungamento del tetto nella Prestige "tetto basso". Saldature che in questa versione non c'erano, ragion per cui molti clienti facevano eliminare il rivestimento, oppure la ordinavano senza (opzione che la Casa rese poi possibile senza alcuna variazione di prezzo).
L'unica pecca di questo stupendo esemplare è la mascherina tipo "Athena" ad una sola barra cromata: per quanto ne so, la Prestige di questa annata dovrebbe montare il tipo "Pallas" a tre barrette cromate.

Legame molto solido quello tra i capi di Stato francesi e le ammiraglie Citroen. Non conoscevo questo episodio che si configura come ideale prosecuzione di quello riguardante de Gaulle e la sua DS che gli salvò la vita.

La CX assieme alle Volvo era in uso anche per le massime cariche nella ex DDR

Secondo me il capolavoro Citroën. Auto superba sotto tutti gli aspetti.
Preferisco la seconda serie, più moderna e con interni "normali ", privi di tutte quelle stravaganze inutili tipiche del marchio, ad esclusione dell'autoradio sulla console, incredibilmente scomoda e pericolosa.

Perfetta la disamina di Total.
Questo esemplare del 1981 presenta la nuova carreggiata anteriore allargata ma ha ancora i parafanghi stretti. Conserva ancora tutti i profili cromati attorno ai fari che piu tardi spariranno.
Il tetto in vinile in Italia era sempre presente, e sinceramente non mi piacciono le Prestige senzaeccezion fatta per quelle nere.

Spettacolare,ben hanno fatto ad eliminare successivamente quelle cornici cromate intorno ai fanali, per me davvero indigeste e ridondanti.

Beh credo che in tanti la pensassero allo stesso modo, vista la scarsa durata di quelle cornici
Purtroppo l'esigenza sentita dalla Citroen di fare della Prestige un prodotto di lusso che si staccasse sostanzialmente dalle CX normali portò anche a queste aggiunte un po' tamarre.