Splendido esemplare, chissà se importato e con propulsore più aggiornato.
Tinta meravigliosa, che a Stefano avrà forse ricordato le simpatiche dissertazioni cromatiche tra il sottoscritto e suo padre...
Devo dire che preferisco le W123 nelle prime due serie, con gli interni più essenziali e votati alla praticità. Mi sembrano più confacenti allo spirito del modello.
Vista in anteprima...
Da quello che si vede dovrebbe essere post- settembre '82 e quindi già con 72 cavalli. Blackboxes: gli interni fra le tre serie non variavano mica molto, c'era una striscia in radica lungo il cruscotto al posto di quella in finta pelle, le manopole erano diverse sulla terza serie, comandi dei riscaldamenti illuminati, luce di cortesia a spegnimento ritardato... tutte "chicche" a parer mio necessaria: era sì votata alla praticità ma restava comunque un mezzo costoso e di lusso.
Certo, la terza serie era più aderente ai gusti del pubblico degli anni 80. Secondo me però si è sacrificato qualcosa in favore dell'estetica: per esempio i tessuti, più belli ma più delicati anche perché privi delle fasce in finta pelle ai lati, insensibili agli sfregamenti. Anche i profili in legno in alcuni casi tendono a scollarsi...
In Italia credo che di 240 D da 65 cv ne siano state vendute poche o niente, gravate com'erano dall'iva del 35%: chi non badava a spese passava direttamente alla 300 D.
Io ricordo che di Mercedes 240 diesel ne sono state vendute molte (parlo per la provincia di Bergamo).
L'IVA maggiorata veniva pagata dalle auto diesel oltre i 2500 cc per cui le 240 diesel pagavano l'imposta regolare
Fino all'autunno 78 l'IVA era al 35% anche per le diesel oltre 2000 cc. Fu abbassata al 18% dopo la comparsa di diesel nazionali di 2500 cc (Fiat 132). Ovviamente di questa riduzione beneficio' anche la 240 D, che con il modello 79, appena introdotto, passava da 65 a 72 cv. Da allora la 240 D, fino a quel momento poco richiesta, è divenuta la Mercedes più venduta in Italia, scalzando la 200 D e rubando clienti anche alla 300 D.
Tinta meravigliosa, che a Stefano avrà forse ricordato le simpatiche dissertazioni cromatiche tra il sottoscritto e suo padre... Grin
È proprio la tinta che mi avrebbe proposto il carrozziere come modello ideale per la mia in alternativa agli altrettanto belli Cactus grun (dall’evocativa carica teutonica) e Orient rot. Ma devo dire che, nonostante le (fondate) tentazioni, voglio rimanere testardamente fedele al mio triste e tendenzialmente candido Pastell grau.
Bella macchina in un colore bellissimo. Quando postate questi esemplari così belli vado subito sui più noti siti di vendita per cercarne uno. Meno male che poi mi passa....
(foto "Stefanozero" )