(foto "ARGiuliasuper" )

Impeccabile ; cerchi dal disegno piu' elegante che sportivo

A mio modesto parere la Ritmo 130 ospita la migliore configurazione del Bialbero Lampredi.
Da alfista sfegatato non ho difficoltà ad ammettere che fosse anche superiore al pari cilindrata milanese.

Gran mezzo in condizioni rimarchevoli.

Prestazioni di tutto rispetto, cavalli (o kW) rabbiosi grazie anche alla massa contenuta e allo scarico libero.
Mai capita la soppressione dello scudetto smaltato sulla mascherina, un appunto anche al tergilunotto in posizione orizzontale.

Esteticamente non mi ha mai fatto impazzire, ma dopo averla provata devo ammettere che è un piacere guidarla sia sul misto che sul dritto.

Il bialbero Alfa per me sarà sempre superiore al Lampredi, soprattutto per due motivi. Catena al posto della cinghia e basamento in alluminio al posto della ghisa.
La 130 aveva ottime prestazioni anche perché essendo fatta di cartone, pesava poco. E comunque di 2 litri superiori ce n'erano anche all'epoca. Uno su tutti il 2 litri 16 valvole Opel. Davvero un capolavoro.

Che però è arrivato più tardi...

Catena docet....!

A parità di alimentazioni a 2 doppio corpo il Lampredi cede qualcosina in termini di coppia ai bassi regimi ma è nettamente superiore quanto a brillantezza e velocità nel prendere (e perdere) i giri qualità che nell'utilizzo allegro me lo fanno preferire al rivale Alfa. Nel passaggio all'iniezione poi il bialbero Fiat si avvantaggiò ulteriormente, ricordo le perplessità sullo stordito 2 litri Motronic e variatore di fase montato sulla 90 che usai per un paio d'anni.