La terza serie, presentata alla fine del 1974, differiva dalla precedente per i gruppi ottici posteriori ridisegnati (con luce di retromarcia integrata su Elegant e Abarth), griglia di sfogo sul montante posteriore più ampia ed una differente conformazione dei pannelli interni posteriori che, garantendo maggior spazio trasversale, consentivano l'omologazione per 5 persone (prima era per 4). Sulla Normale i paraurti, sempre metallici, divennero neri opachi (e privi di fascia in gomma). La gamma Abarth, per la quale sono rese disponibili anche nuove tinte (blu elettrico e verde brillante, oltre al rosso) in caso di verniciatura bicolore, si ampliò con l'introduzione della versione 70 HP, spinta da un 4 cilindri di 1049cc da 70cv. La versione di 982cc rimase in listino col nome 58 HP.Davvero bella e scattante, divertentissima da guidare......certo lo scarico è quello che è....sicuramente è stata una delle ultime vendute prima della commercializzazione della quarta serie.
Scarico improponibile a parte, gli esemplari monocromatici non dovrebbero avere la parte centrale della selleria in velluto a costine?
Il tutto skai è tipico delle bicolori, se non erro.
Ripropongo questa discussione nella speranza di un aiuto da parte degli esperti.
Un amico sta restaurando un terza serie metallizzato, ed anch'io ne possiedo uno.
Al contrario di questa in foto, la parte centrale di sedili e appoggiatesta dovrebbe essere per certo in velluto, ma di quale tipo e colore?? Ribadisco che ci si riferisce SOLO alle 3a serie Abarth monocromatiche metallizzate.
In assenza di dati ufficiali Autobianchi, qualcuno qui è in grado di contribuire alla ricerca storica?
Con esperienze dirette, intendo, giacchè quanto è scritto su libri e riviste è già noto ma scarsamente attendibile, purtroppo....
Grazie Daniele, approfitto allora della tua paurosa competenza per approfondire l'argomento che attualmente mi sta a cuore, sperando di non essere troppo noioso o pedante.
Allora, gli interni azzurri si abbinavano con l'esterno azzurro ed i marroni terra bruciata con l'esterno grigio (e forse con un fantomatico bronzo di cui taluni sussurrano ma che non ho mai visto).
Il problema è il velluto.
Per certo esiste in due tipi: a costine sottili e regolari, come nella foto sopra, ed a coste più grosse, o "irregolari" o tipo "melange" che dir si voglia.
E poi il colore: siamo sicuri che il grigio non sia mai esistito?
Io conosco una grigia met. con interno skai marrone + vellluto "coste larghe" grigio ed un'altra azzurra met. con velluto a costine sottili grigio (preciso a quello in foto, tranne il colore), che poi sarebbe la mia.
Sarebbe allora ipotizzabile che alle combinazioni, diciamo così, base, o standard, se ne aggiungessero altre meno diffuse ma ugualmente originali??
Chiedo venia se sono scivolato nel personale ma l'argomento è molto dibattuto e mi sta a assai a cuore.
P.S. sempre per Daniele: da dove deriva, se mi consenti, questa tua profonda e precisa conoscenza delle A112 in particolare?
Figlio di un dipendente di Desio, per esempio?
E poi io non posso tenere l'alcantara beige sulla GTI... chi è senza peccato scagli il primo sedile!
Scherzi a parte, davvero complimenti a voi per approfondire così la storia della A112. A me che la conosco poco pare davvero un'impresa titanica, con tutte le versioni e varianti che si sono succedute negli anni, per non parlare dell'elevato numero di esemplari "paciugati" con trapianti e scambi di particolari!
In effetti non è cosa semplicissima.
Le informazioni d'epoca ufficiali del Costruttore sono scarse, il marchio è ormai sparito da un pezzo, e Marchionne ha già il suo bel da fare a tenere in vita i marchi attuali, che di tempo per conservare la memoria di uno defunto vent'anni fa gliene resta pochino....
Aggiungi che gran parte delle A112 Abarth sono state paciugate e pasticciate a più non posso, e che al 95% dei loro proprietari il tema della fedeltà storica gli fa meno di un baffo...
In questo contesto per noi poveri amanti della verità e dell'originalità la vita è dura, e ben venga un sito come questo dove gli spunti per imparare e approfondire non mancano mai.
Purtroppo, a causa appunto delle poche certezze assolute, fuori da qui e da pochi altri rari ambienti, abbondano i sedicenti esperti, quelli del "è così perchè lo dico io".
Ed il guaio è che poi si sviluppano le leggende metropolitane, che talvolta finiscono anche sulle balsonate riviste di settore.....
...così alla fine non ci si capisce più niente.
Poi ancora complimenti per la trattazione, la migliore, più attendibile e completa che abbia mai letto o sentito su un tema oggettivamente arduo e controverso.
Comprendo perfettamente l'entita dello sforzo che hai sostenuto per raccogliere tante preziose e corrette informazioni.
Ci sono un paio di aspetti che vorrei ancora approfondire, approfittando della tua esperienza, ma per non tediare gli altri utenti del sito ti contatto in PM, se non disturbo troppo.
Beh, io pensavo che nello spirito del sito fossero commenti generali sugli avvistamenti, o qualche approfondimento qua e là su certi dettagli dell'esemplare fotografato.
Ma una approfondita discussione sulla grana e lo spessore di un velluto, o la possibile ma non certa esistenza di una settima combinazione di colore skai/velluto oltre alle sei già con fatica catalogate, mi pareva andasse oltre l'interesse generale e fosse stucchevole per il 99,9% degli utenti.
Se però, come amminstratore, ritieni che simili paranoie meritino la trattazione "in chiaro", allora ne terrò conto per il futuro.
Mi fa piacere leggere commenti di persone così competenti e sono contento (fra l'altro) che si sia partiti da una mia foto!
Un mio caro amico sta restaurando un 3a serie verde pampa!
