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Chevrolet Suburban

chevroletsuburbanastrale20240908.jpg
Anno n.c., targhe bianche del 1992 (Astrale).

Data: 10/09/2024
Commenti: 14
Visualizzazioni: 1288
Commenti
#1 | atae21 il 10/09/2024 09:16:22
Un vero SUV degli anni 60/70! Notare le carreggiate stile modellino della Majorette...Pfft La tinta sarà originale? Io faccio i complimenti al proprietario e a chi l'ha targato nel 1992 comprandolo chissà dove... claps
#2 | Sauro il 10/09/2024 10:06:55
Con un modello così aderente alle specifiche di fabbrica, solamente stonano le spazzole del parabrezza di colore nero. Varrebbe la pena cercarle cromo. Ma è cmq qualcosa che purtroppo si vede su molte auto d'epoca.
#3 | Frabo187 il 10/09/2024 10:06:56
Finalmente qualcosa di simpatico e diverso dalle solite Corvette!
#4 | teoperry il 10/09/2024 10:15:33
Stupendo, attendo i più esperti circa eventuali incongruenze, ma anche così giallo e bianco secondo me ha il suo gran bel da dire !
#5 | Markino il 10/09/2024 11:40:23
Negli Stati Uniti esiste un diffuso culto per i tanti veicoli "leggeri" nati specificamente - e non in quanto mere varianti delle normali sedan, come le station wagon - sin dagli anni '30 per combinare, con i più diversi mix, il trasporto di persone e cose, allora come oggi molto richiesti in quell'America "minore", profonda, dei piccoli centri, delle lande desolate, spesso agraria, che costituisce in realtà la gran parte del Paese: una varietà sterminata di pick-up trucks, a cabina singola o extended, short box o long box, panel truck (furgoni chiusi privi di vetratura posteriore), SUV, Van, che i costruttori trattavano non diversamente dalle classiche automobili con variazioni annue, proposta di allestimenti diversificati, offerta di svariate motorizzazioni e trasmissione manuale o automatica, possibilità di arricchire la dotazione con accessori, ventaglio di tinte sgargianti e soluzioni bicolore, applicazione di elementi e decori cromati, e via elencando, prevedendo inoltre per molti di essi (i truck soprattutto), già negli anni '50, versioni a quattro ruote motrici.
Ad essere prescelti per questo genere di produzione erano inevitabilmente i marchi a vocazione più "popolare", Chevrolet (o GMC), Ford, Dodge (oltre a Studebaker, nei tempi più lontani), adatti a "reggere", dal punto di vista "reputazionale", veicoli di tal sorta, che sarebbe stato controproducente, sotto un profilo d'immagine, proporre come Oldsmobile, Buick, Mercury o Chrysler, per non parlare di Cadillac o Lincoln, che non avevano mai conosciuto neppure una station wagon.
Molti di questi mezzi sono anche belli a vedersi, a volte dall'aspetto persino grintoso, oppure "art-deco" (per gli anni '30 e '40), e questo ha contribuito, in tempi di "collezionismo", a renderli diffusissimi tra gli appassionati, che, peraltro, li sottopongono spesso a customizzazioni anche spinte, tanto estetiche quanto meccaniche.
Quest'ultima pratica, per molti di noi deplorevole, spesso trova in realtà occasione nella gran quantità di esemplari, anche molto, molto datati, che, negli Stati Uniti, ancora oggi è possibile reperire in immensi junkyard o presso i tanti accumulatori seriali che hanno raccolto, all'aperto, decine o centinaia di automezzi, i quali, a dispetto di essere stati esposti per decenni agli elements, mostrano carrozzerie e cromature ancora relativamente sane (pretty solid), mentre gli interni sono generalmente devastati, per non parlare della meccanica: a quel punto, acquistato con una modesta somma, il veicolo viene riportato su strada mantenendone il guscio, sul quale viene innestato un "restauro" integrale di fantasia, anche spinta, sia all'esterno (preservando in genere i connotati del frontale, la parte più caratterizzante), che nell'abitacolo (dotato di selleria ed accessori moderni), che "sottopelle" (con propulsori V8, spesso Chevrolet 350 a prescindere dal marchio e dall'epoca del mezzo).
Sostanzialmente originale, credo, nonché gradevole e molto pratico e sfruttabile questa da noi rarissima "Suburban" - modello lanciato addirittura nel 1935, e da allora continuamente evoluto - catturato da Astrale, a occhio direi databile 1967-'68; si conosce la cubatura ?
Potrebbe essere dotato di impianto a GPL o metano.
#6 | prof il 10/09/2024 11:52:37
...quell'America "minore", profonda, dei piccoli centri, delle lande desolate, spesso agraria, che costituisce in realtà la gran parte del Paese.

Sorvolando sulla solita impeccabile analisi, questo spaccato dell'America "minore" mi riporta, con nostalgia, ai miei viaggi negli States.
Che ricordi! Grazie.
#7 | Fantonx14 il 10/09/2024 12:18:37
Bellissimo, il vero "American Dream".
A dire il vero il Suburban da noi ci ha messo un po' per essere conosciuto, soprattutto grazie ai film di azione e alle ultime serie, dove erano in mano ad agenti di polizia e FBI oppure criminali.
#8 | atae21 il 10/09/2024 12:56:33
Il Chevrolet Veranejo brasiliano, visto solo sui miei "TAM", ha stretta parentela con questo americano?
#9 | polar il 10/09/2024 14:33:30
Sì, ma alla serie precedente, posto che anch'io daterei questo in foto sulla fine degli anni '60.
Anche sulla scorta dell'ottimo affresco fatto da Markino, a Fantox direi che la suggestione dell'american dream non la trovo in questo caso calzante, mentre a mio giudizio potrebbero benissimo suggerirla tanti modelli iconici degli anni '50, una grossa coupè come la Cadillac Eldorado o, qualche ceto più in giù, una grossa station wagon come la Ford Country Squire, quando gli Stati Uniti vittoriosi dopo il conflitto diffondono il modello di famiglia perfetta, con auto, villetta, elettrodomestici e consumismo.
#10 | Sauro il 10/09/2024 16:02:10
Non ci crederete, ma nel 1972 un tizio sui 25/30 anni in Brasile, su un Veranejo, tentò di rapire me e mio fratello (9 e 7 anni). All'epoca mio padre era console a S. Paolo. Ancora oggi, ogni volta che sento nominare l'auto, ho un senso di malessere!
#11 | Markino il 10/09/2024 16:04:49
ShockShockShock
#12 | mariano il 10/09/2024 17:21:46
Trovo questa serie di Suburban quella più gradevole per i miei gusti, in questa configurazione bicolore poi ancora di più!
Probabilmente il Suburban è il mezzo più longevo mai prodotto con 89 anni di produzione, di cui 78 ininterrotta, peccato che oggi sia diventato un generico SUV come tanti, mantiene però una certa familiarità con i suoi predecessori, soprattutto nell'impostazione del padiglione posteriore.
Un plauso a chi più di trent'anni fa decise di portare un mezzo che da noi non aveva alcun appeal, o comunque lo aveva molto meno di altre auto americane, fu quasi lungimirante sulla moda dei SUV che sarebbe dilagata da lì a qualche anno. Grin
#13 | gabford il 10/09/2024 23:11:58
direi databile 1967-'68; si conosce la cubatura ?

Confermo la datazione. Il motore ha cilindrata di 3550 cc per 80 CV di potenza.
La colorazione in due toni era prevista, ma solo il padiglione (e i montanti nel 1968) potevano essere bianchi. Inoltre la tonalità di giallo prevista (Butternut Yellow) era decisamente meno squillante di quella esibita da questo esemplare, che riterrei quindi senz'altro riverniciato.
#14 | Uno Turbo D il 11/09/2024 00:38:17
Non ci crederete, ma nel 1972 un tizio sui 25/30 anni in Brasile, su un Veranejo, tentò di rapire me e mio fratello (9 e 7 anni). All'epoca mio padre era console a S. Paolo. Ancora oggi, ogni volta che sento nominare l'auto, ho un senso di malessere!

Incredibile! Un aneddoto di vita vissuta molto interessante, pur essendo ovviamente un episodio poco felice per un bimbo Frown
Altrettanto interessante è la disamina di Markino su questa tipologia di veicoli, che fino ad ora conoscevo solo sommariamente.
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