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Autobianchi Primula Coupé

autobianchiprimulacoupeneim20250123.jpg
Anno 1966 (neim4).

Data: 23/01/2025
Commenti: 6
Visualizzazioni: 4961
Commenti
#1 | time101cv il 23/01/2025 09:37:17
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2025/01/img-20240319-wa0012.jpg
(foto "neim4" )
#2 | Frabo187 il 23/01/2025 10:45:31
Auto meravigliosa e, purtroppo, molto rara oggi.
#3 | Alfa33 il 23/01/2025 20:01:39
Meriterebbe maggiore considerazione la Primula; sono pochissimi gli esemplari che ho avuto occasione di vedere.
#4 | Markino il 23/01/2025 20:32:52
Avvistamento di notevole spessore per modello e rarità, senza contare la magnifica tonalità simil-blu pervinca metallizzato, a sua volta, probabilmente, poco frequente già ai tempi; ottima, inoltre, la targatura lagunare d'origine.
Solo 2mila circa le unità realizzate di questa versione Berlinetta fast-back al cui disegno collaborò la carrozzeria Touring, oramai in grande difficoltà dopo il naufragio dell'accordo produttivo con il Gruppo Rootes. A torto quasi ignorata dal collezionismo, da lustri è estremamente difficile da incrociare: appena una manciata le superstiti, al pari della successiva "S" con propulsore 1.438 e coda ridisegnata.
A questo magnifico esemplare potrebbe difettare - se non erro - la nervatura verticale al centro della calandra, e lo scudetto specifico che vi è applicato nella parte superiore (salvo che il primo, o entrambe, fossero stati soppressi nel corso della breve vita produttiva), ma è già un miracolo sia ancora nel mondo dei "vivi".
#5 | Uno Turbo D il 23/01/2025 21:05:03
Gioiellino di tecnica ed estetica da preservare. Eccellenti tinta e condizioni. Lei e la A111 mi hanno sempre affascinato, avrebbero meritato maggior successo di vendite e una maggiore considerazione da parte degli appassionati (per quanto non sia prossima allo zero), ma almeno si possono trovare a cifre abbordabili, in genere.
#6 | Stezz il 25/01/2025 01:07:06
Macchina di grande interesse storico, prima automobile del gruppo Fiat a sperimentare la trazione anteriore con motore trasversale secondo lo "schema giacosa", che differiva dallo "schema Issigonis" della Mini per il fatto di non avere il cambio integrato al motore ma, più tradizionalmente, affiancato ad esso. Questo consentiva di superare gli evidenti limiti di una lubrificazione in comune tra motore e cambio e, per questa ragione, è in seguito divenuto lo schema progettuale standard adottato nella produzione internazionale di auto a trazione anteriore. Già solo per questa ragione è da considerarsi un veicolo notevole, a suo tempo molto innovativo, che meriterebbe di maggiore ricordo e considerazione. Ottimo avvistamento!
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