Anteriore .

A parte qualche alone di ritocco, non se la passa male, nel suo bel grigio indaco, al quale tuttavia, sull'Alfetta, preferisco tinte più accese.
Ogni volta che ne vedo una con la prima scocca sono al tempo stesso compiaciuto e sorpreso, dato che il mio ricordo va subito alla 2a metà degli anni '80, quando, già malato di vecchie auto, dopo le versioni di latino e l'appuntamento con gli amici, facevo ogni tardo pomeriggio il giro dei tre piccoli demolitori non distanti da casa, nelle vie a ridosso del porto di Genova Sampierdarena. Ebbene, tra molte altre vetture di fronte alle quali sostavo commosso vedendole oramai senza targhe, circa ogni due giorni veniva mandata al macello un'Alfetta prima serie, spesso senza particolari danni alla carrozzeria. Maturai la sensazione che, se fosse stato così dappertutto, non ne sarebbero rimaste più . Perlomeno, speravo che fossero state sostituite con la mia auto prediletta, l'Alfa 75

Negli anni '80 erano considerate vetture obsolete e grandi divoratrici di benzina, come molte altre coeve. Ricordo il piazzale del famoso "Automercato" zeppo di Alfetta, Giulia, Lancia Beta, Lancia Fulvia, Fiat 125 ecc., non le comprava quasi nessuno.

Ed eccola qui, sparita da quel dì finalmente è ritornata più bella di prima, versa in condizioni non proprio da museo ma è comunque molto desiderabile.