Nei primi anni di produzione si vendette un buon numero di versioni 1.3. Poi la clientela preferì di gran lunga le cilindrate più alte...

Vero, probabilmente effetto del "trascinamento" sulla potenziale clientela della reputazione della Giulia, che nelle sue ultime evoluzioni fu preferita in questa cilindrata. Peraltro la Giulietta 1300 aveva una cilindrata effettiva quasi più prossima ad 1,4 lt., e potenza di ben 95 CV, alle quali, probabilmente, fu rapidamente preferito il propulsore 1,6 lt. perché ritenuto meglio dimensionato in rapporto alla vettura.

Oppure effetto della "cilindratite" verso il basso che ha sempre condizionato gli acquirenti italiani.

Dovuta essenzialmente alla "bollite" e alla "assicurazionite".
Il 1.6 era un ottimo compromesso fra prestazioni e consumi, il minimo sindacale per avere prestazioni ritenute accettabili dall'alfista dell'epoca.
Il sorpasso definitivo della 1,6 sulla 1,3 avvenne nel 1979, nonostante quest'ultima fosse comunque ai vertici della categoria da quanto mi racconta chi l'ha posseduta e guidata ai tempi, gli scontenti erano parecchi, soprattutto perché buona parte degli utenti veniva dalla più leggera e scattante Giulia Super 1,3.

Ricordo molte vetture proposte in cilindrate ridotte appositamente per il mercato italiano. Una su tutte, per stare nel mio campo, è la "320is" col motore della M3 E30 ridotto a 2 litri per rimanere entro i fatidici 20CV fiscali. Ma ad esempio anche l'Alfa 75, in alcuni Paesi come la Svizzera, non è proposta in versione 1.6. Ancora oggi però la gente già si spaventa quando vede una cilindrata oltre il 1.3/1.4 su una macchina medio/piccola. Eppure molte volte un motore più grande ti fa guadagnare in piacere di guida, sicurezza e, perchè no, anche consumi visto che non bisogna sempre scannare le marce per fare un sorpasso. Alcuni "fiaschi" del passato, dovuti alla cilindrata inadeguata rispetto alla mole del corpo vettura, possono essere ricordati in modelli (rimanendo negli anni 80) come la Croma 1.6, la Sierra 1.3, la BX 1.1, la Tipo 1.1...

Questi sono concetti molto elevati per la bassa cultura dell'italiano medio, basta dare un'occhiata alla tabella in basso.

http://it.wikiped...funzionale

Più che di bassa cultura dell'italiano medio, parlerei di bassa cultura del legislatore italiano medio. Gli italiani comprano e hanno comprato ciò che possono permettersi, dribblando iva variabile in base alla cilindrata, assicurazione che penalizza le cilindrate più alte, bollo che colpisce i motori più potenti.... per non parlare della futura rivendibilità di certi modelli e del costo del passaggio di proprietà al momento della vendita (anch'esso variabile al giorno d'oggi). Adesso stiamo messi male, ma anche in passato i nostri amati legislatori non è che son stati con le mani in mano... quando si tratta di trovar soldi, le automobili sono una soluzione sicura. E' l'Italia che non va, non gli italiani.

Evidenzio e quoto un altro concetto di ata.
Non discuto che anche i legislatori ci abbiano messo tutto l'impegno per spremere gli automobilisti, ma è anche vero che poi il denaro viene speso in cose futili. Credo che il discorso non si possa affrontare in poche righe, ribadisco solo che non mi riferisco a cilindrate da supercar ma a normali autovetture che con poca spesa in più (quindi più potenti) possono diventare eccezionalmente piacevoli da guidare.

LE cilindrate infeiori erano quasi un obbligo, tra iva maggiorata, sovrattasse e compagnia bella...