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Innocenti Mini Cooper MK3

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Anno 1970 (Alessio3373).

Data: 06/12/2013
Commenti: 8
Visualizzazioni: 1714
Commenti
#1 | bob91180 il 05/12/2013 10:32:19
Assetto e rostri le conferiscono una aggressivita' notevole ...
Le mostrine che fine hanno fatto !?
#2 | Mark B il 05/12/2013 11:41:29
bella piazzata!! mi piace!!
#3 | Total III il 05/12/2013 19:37:44
Stupendo (per quanto personalizzato, ma con gusto) esemplare di Cooper MK3 998 cm3, 60 cavalli, oltre 150 all'ora.
E' una rara versione senza deflettori delle porte, prodotta per i primi sei mesi del 1970.
I rostri non sono mai stati previsti di serie sulle versioni italiane, mentre le inglesi li montarono sulla Cooper S MKIII fino alla sua uscita di scena nel luglio 1971.
Belli, anzi bellissimi, i codolini del tipo montato sulle Morris Cooper S da rally, prodotti anche in Italia da svariate aziende. Nonostante la loro presenza, i cerchi larghi e le gomme (dovrebbero essere 165/10) sporgono non poco.

Fosse per me applicherei nuovamente le scritte originali, erano molto eleganti, e inoltre ormai non c'è più vergogna ad essere.... Innocenti! Pfft
#4 | bullitt il 14/03/2015 22:01:28
senza alcuna volonta' polemica dissento sul gusto della personalizzazione. io la trovo una minestrina anonima.

lo ripeto: rispetto l'opinione di tutti ma mi piace dire la mia. rispetto in pieno total anche se in sostanza non condivido una parola delle sue opinioni sulla macchina.

per me la macchina rappresenta il tipico errore tattico che si puo' fare su una mini italiana: personalizzarla con parti inglesi. Minilite, codolini gruppo 2 con bordo cromato e rostri british male si adattano ad una cooper made in lambrate.

io l'avrei fatta con i cerchi momo, gli specchi vitaloni ovali in plastica nera come la mascherina ed i codolini oroginali.
ganci Abarth sul cofano. marmitta ansa. un piccolo custom da non confondere con mille altri pasticci senza cultura.

per entrare nel dibattito sui rostri, che trovo sempre poco adatti su una sportiva, c'erano migliaia di rostri aftermarket di stile italiano, e cioe' con la striscia di gomma. questi sono proprio inglesissimi, e secondo me poco adatti.
#5 | bayerische il 14/03/2015 22:08:31
Quoto bullitt
#6 | Total III il 15/03/2015 04:50:45
Capisco il discorso, ma giusto per il gusto di pontificare sul nulla, specialità in cui son cintura nera terzo dan, ribadisco che si tratta di un bell'esemplare (per quanto i Minilite non li abbia mai amati, né su Innocenti né su Morris). La ragione è semplice ed è l'estensione del concetto einsteniano della relatività: in queste pagine si incontrano italianissime Mini trasformate completamente in Rover, con cerchi da 12", union jack sul tetto, colori metallizzati. Ovvio che un esemplare così, in confronto, sia paradisiaco, anche solo per le targhe e il colore d'origine.
Assodato questo, c'è anche da dire che il discorso degli specchietti neri come la mascherina qui è sbagliato, in quanto questa è una MK3 998 cm3 che sfoggiava ancora una bella mascherina tutta metallica.
In terzo luogo, i codolini. Per quanto ne sappiamo noi, potrebbero essere quelli, italianissimi, prodotti dalla Cigala & Bertinetti. Wink
#7 | massimo il 15/03/2015 09:39:22
Quoto Total III
#8 | bullitt il 15/03/2015 23:10:19
pontificare sul nulla e' meraviglioso e questi siti di lucignoli e cazzeggiatori che ne danno fantasticamente l'opportunita'.

sul fatto che questa macchina non sia poi questo gran disastro sono d'accordo con te. quelle di cui parli sono abominevoli. pero' lasciami dire che quando le macchine non sono questo gran disastro io mi ci incazzo ancora di piu', perché bastava poco per farle perfette, capisci? il disastro invece che vuoi fare? e' cosi' e non ci si puo' fare piu' nulla, se non con lavori enormi.

vorrei spiegare pero' ancora meglio il mio punto di vista:

- che la mini mk3 cooper abbia la mascherina metallica lo so. intendevo dire, e forse non sono stato chiarissimo, che quella di plastica la metterei io, come personalizzazione mantenendo, beninteso, il logo mk3 anche davanti al posto del cooper 1300 della mascherina di plastica.

- i minilite invece a me piacciono molto. mi piacciono gli originali, con le bananine con la cresta un po' piu' spigolosa di alcuni aftermarket con le bananine tondeggianti. non li userei piu' su nessuna mini pero'. né italiana né inglese. sono una scelta davvero troppo banale e scontata. sulle mini italiane in particolare non li metterei mai. ci sono troppe alternative italiane veramente veramente sugose per non approfittarne: momo, bwa, campagnolo, Abarth, low....e chi piu' ne ha piu' ne metta! tutte queste alternative sono mille volte piu' rappresentative di come erano le mini italiane che non i minilite. esistevano mini italiane con i minilite? senza dubbio si, ma saranno state una sparuta minoranza. la bilancia della plausibilita' storica pende decisamente su mini italiane con cerchi italiani.

- codolini: sui cigala e Bertinetti hai ragione. esistevano eccome, anche se avevano un disegno un po' diverso da quelli inglesi. pero' vorrei far capire meglio anche qui cio' che penso. sulle cooper italiane ho visto tante volte i codolini gruppo 2 e li ho apprezzati solo sulle mk1. perché? non e' piu' tanto nemmeno un fatto di italiano o inglese.
mi pare infatti che questi codolini siano un oggetto di gusto marcatamente anni sessanta. a differenza delle mini inglesi, che dettagli a parte, sono sempre state uguali, le mini italiane, dalla mk2 in avanti hanno cominciato a modernizzarsi assumendo un look marcatamente piu' moderno e proiettato negli anni settanta da poche ma significative decisioni di stile, adottate specialmente sulle cooper. cerchi rostyle prima martellati e poi grigi, volante hellebore, cruscottone in plastica, interni meno vecchi nel disegno dei sedili, hanno lasciato il segno.
secondo me, nella media della verita' storica, quel tipo di codoli e' poco aderente a questo ragionamento e soprattutto poco rappresentativo di queste serie, che a mio avviso sono piu' a loro agio con i codoli di plastica, benche' questi siano un oggetto meno pregiato di quelli col bordo cromato. anche questa considerazione e' in linea sui prodotti industriali e sull'era della plastica che nei primi settanta avanzava col bazooka sulle spalle.
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