Esemplare magnifico con specifiche per l'esportazione negli Stati Uniti, in livrea tipica. I grossi fari anteriori erano un escamotage estetico dovuto all'esigenza di soddisfare la normativa in tema di altezza da terra del fascio di luce; anche i gruppi ottici posteriori furono modificati. L'aggiunta dei rostri, montati su paraurti ispessiti, poneva un minimo argine alla vulnerabilità della "Nuova 500" rispetto alle mastodontiche vetture d'oltreoceano, che proprio negli anni 1957-'59 conobbero una forte crescita nelle dimensioni e negli ornamenti, sull'onda della tendenza nota universalmente come "styling": sarebbe proprio come far toccare, per definizione, gli antipodi, mettere una accanto all'altra la minuscola italiana e, ad esempio, una Buick del 1958.
Dimensioni e prestazioni troppo modeste per gli standard americani (abituati a lunghe percorrenze, e mediamente assai più corpulenti dell'utenza per cui la Nuova 500 fu progettata) ne penalizzarono la diffusione, senza contare che una parte delle vendite pescò sicuramente nell'ampio bacino dei numerosi potenziali acquirenti di origine italiana. Il ruolo di berlina economica d'importazione e da uso quotidiano iniziava ad essere efficacemente assolto dalla Volkswagen, e anche come seconda auto o toy-car (mi si passi l'espressione), la FIAT 500 risultò inadeguata. Non stupisce quindi che all'inizio del nuovo decennio, la versione USA fu soppressa.
Ricordo perfettamente, nello splendido film di Arthur Penn "La caccia" (1966), un esemplare chiaro e malridotto, ammonticchiato nel grosso cimitero d'auto presso il quale trova rifugio Bubber Reeves (un giovanissimo Robert Redford), tornato nel paesino texano d'origine dopo l'evasione dal carcere.
Versione "America" facente parte del primo lotto di esportazione ,probabilmente rientrata in patria in tempi recenti, fanaleria applicata per rispettare il codice stradale statunitense che prevedeva una altezza minima dei proiettori superiore a quella delle normali 500. Altri modelli FIAT sopperirono a questa anomalia con il rialzo della scocca; modelli come 124 sport coupè e spider risultarono sgraziati ma non modificati nella fanaleria.
Ovviamente anche i paraurti sono maggiorati e specifici di questo modello.
Comunque la già simpatica vetturetta così configurata risulta secondo me oggi più che mai spiritosa ed interessante
Non sono un grande esperto di cinema e spero di non dire una boiata, ma se non mi confondo un esemplare si nota anche nel film "Una Rolls Royce gialla"
I "fanaloni" anteriori antropomorfizzano ancora di più la simpaticissima linea della 500.
A me ricorda molto un particolare pesce chiamato perioftalmo, dotato di caratteristici occhi sporgenti . Avvistamento comunque notevolissimo, naturalmente: se, come mio solito, non confondo una cartella con un'altra, mi pare il primo per il sito.
A proposito di cartelle, anche se trattasi di questioni di lana caprina, non saprei se sia più corretto attribuire la foto all'album delle 500 N e D, dato che mi pare di aver letto che le 500 "tipo America" fossero assemblate contestualmente alle altre 500 sulla linea di montaggio, tanto che non se conosce il numero esatto prodotto.
In effetti questo criterio di collocazione delle foto sarebbe coerente con quello seguito per altri modelli modificati per il mercato americano, come ad esempio la 850 Sport .
Ultimamente son sbucate fuori diverse 500... Particolari. La versione USA, anche per via della sua estetica bizzarra, vince la palma della curiosità, ma non è rarissima in senso assoluto visto che in vita mia ne ho incontrate addirittura un paio (una delle quali con targa originale di San Francisco! )
Il vero colpo sarebbe trovare una 500 Sport (tetto metallico e motore da 21 cv) con specifiche USA: ne fu assemblata una manciata.
Vista la recente razzia di 500 operata da appassionati americani, si potrebbe dire che la proposta Fiat non era completamente sballata, ma probabilmente solo in anticipo sui tempi: con i problemi alla viabilità cittadina ancora lontani e la benzina offerta a costi ridicoli, non si sentiva certo l'esigenza di una microcar.
La corsa alle "subcompact" si sarebbe scatenata solo a metà degli anni settanta, e anche la Fiat ebbe il suo, riuscendo a piazzare discreti quantitativi di 128 berlina. La Ritmo/Strada non ebbe lo stesso gradimento, nonostante le innegabili doti.
Ammazza che grande rarità!!! Io neanche conoscevo questa versione USA della 500, al punto che dall'anteprima pensavo che fosse una 500 D con i fanaloni della 600 ultima serie.
Ad ogni modo c'è da chiedersi il come mai questa 500 americana sia finita qui in Italia.
Ad ogni modo c'è da chiedersi il come mai questa 500 americana sia finita qui in Italia.
E' indubbio che si tratti di passione morbosa per le versioni particolari del modello da parte del proprietario, anche se non è dato sapere se sia un'autonoma importazione o la razzia di qualche commerciante; so di per certo che ad esempio nel lazio vi è uno che va a fare la spesa negli states e si porta via decine di 124 spyder,magari è lo stesso !