Vettura anticonformista ed essenziale, disegnata, a detta di Giugiaro, "come un frigorifero", per ricavare il massimo spazio possibile.
Su un esemplare uguale a questo, appartenuto a degli zii, sono salito infinite volte negli anni '80

Non credo sia molto noto che nell'ideazione della Panda ebbe un ruolo significativo Carlo De Benedetti, nel breve periodo - circa tre mesi - in cui fu amministratore delegato della FIAT, incarico che ebbe termine per la contrarietà della famiglia Agnelli alle riduzioni di personale che De Benedetti riteneva indispensabili per restituire competività al Gruppo, e alle quali diede poi effettivamente corso in Olivetti, della quale divenne Presidente un paio d'anni più tardi.
Ne avevo letto tempo fa, non ricordo più dove, e ne ho ritrovato conferma proprio in questi giorni, divorando un volume estremamente interessante, edito recentemente dal Mulino, "L'Olivetti dell'Ingegnere", di Paolo Bricco. In un breve passo, si ricorda che De Benedetti prese spunto dal famoso slogan coniato per i jeans Jesus, "chi mi ama mi segua", e chiese a Giugiaro di pensare ad "un'auto in jeans".
Era l'estate del 1976.

Per le antenate 500 e 600 si erano scelte invece delle linee arrotondate per ridurre la quantità di lamiera rispetto allo spazio interno.

Del resto, quelli erano ancora gli anni delle forme squadrate.