La prima "204" che mi capita di vedere resa un pò più racing del normale (cioè di ciò che non è proprio). Vedo infatti uno specchietto a goccia, i cerchi in lega (che non si distinguono bene ma potrebbero essere quelli opzionali della versione Coupè) e l'eliminazione dei paraurti! Anche il sedile con poggiatesta non è di certo il suo originale.
La prima "204" che mi capita di vedere resa un pò più racing del normale
Ti sei allora perso, l'anno scorso ad Automotoretrò, una 204 avorio preparata Gruppo 2, affiancata da un'analoga 104 ZS rossa. La mia scarsa passione per le auto corsaiole mi ha peraltro tenuto alla larga da quell'area espositiva.
Rarissime, oggi, le 204; all'epoca, sul nostro mercato, ottennero un buon successo, grazie sia all'elevata affidabilità e robustezza Peugeot, sia all'ampiezza dell'offerta, che comprendeva la versione Break e la motorizzazione Diesel, ambito in cui la Casa di Sochaux era leader.
Il Friuli-Venezia Giulia si conferma una delle regioni meno contaminate dall'ansia di sostituire ad ogni costo le vetture più anziane.
Rarissima ormai la 204, una vettura che a me piace molto oltretutto, anche in versione Break.
Esemplare non male alla fine, ma meriterebbe un vestito più originale.
Il Friuli-Venezia Giulia si conferma una delle regioni meno contaminate dall'ansia di sostituire ad ogni costo le vetture più anziane.
E nonostante ciò saltano sempre fuori alcune chicche, per esempio questa non l'ho mai vista in giro. Anch'io le rimetterei i paraurti, mentre l'adesivo del club di auto storiche sul posteriore non l'avrei messo sulla vernice.
Per quanto riguarda i cerchi confermo che sono filologicamente corretti. Erano prodotti dalla Dunlop e, all'epoca, regolarmente presenti nel listino degli Accessoires Peugeot con il numero di codice 9604.36