Il sogno impossibile di qualsiasi ducavallaro italico che si voglia definire tale si chiama AZAM. La mitica "AZ Ameliorèe" (questo significava la sigla), che prendeva molti particolari di finitura dalla più raffinata Ami, quasi eccessiva nella leziosità di certi dettagli (uno per tutti, le cornici dei vetri tutte con il loro bravo inserto inox). Altre finezze erano la plafoniera, i due parasole imbottiti, il volante Quillery in bachelite bianca, le coppe ruota inox e i rostri tubolari ai paraurti. Non era poco per i tempi, soprattutto in relazione alla spartanità quasi autolesionistica delle 2CV degli esordi...
Questo incredibile esemplare, già con portiere anteriori incernierate controvento e terza luce laterale - introdotte rispettivamente con l'anno modello 1965 e con quello successivo - faceva parte di un epoca in cui pochissimi la sceglievano: il successo della 500, spinto ulteriormente dal gradimento della versione "L" del 1968, non era mai stato in pericolo, mentre le uniche utilitarie estere a riscuotere consenso erano ultraconvenzionali scatolette a motore posteriore che rispondevano al nome di NSU Prinz e Simca 1000. La Citroen decise quindi di bloccare le importazioni nel 1968 e spingere la nuovissima Dyane, quella sì un enorme successo di vendite nel Belpaese.
Questo esemplare, dal delicato colore gris Rosé, è stato chiaramente oggetto di restauro integrale: nel ripristinarla, il proprietario ha preferito con ogni evidenza ripristinare la fanaliera francese in luogo di quella "spuria" che veniva montata dall'importatore per adattarla al CdS italiano (fanalini tipo Guzzi Ercole, luce targa Fiat 500, indicatori di direzione anteriori Lancia Appia) ma ha mantenuto la collocazione della targa sulla sinistra del baule.
Il mio giudizio sull'insieme? Da standing ovation.
Lo credo bene berto,
Io che tra le altre amo le Citroen, sopratutto GS,CX,DS sono rimasto felicemente impressionato da questa vista celestiale,Questa era la macchina degli sposi ovviamente i quali dopo poco hanno preso il volo con l'auto........per strada e senza palloncini
Al netto dei rimaneggiamenti che sicuramente non sono stati pochi, questa povera Deuche "strabica" pare un modello AZLP, ove "P" sta per "porte de malle" (porta di metallo), in riferimento al baule posteriore di lamiera che sostituiva la caratteristica copertura del vano bagagli mediante la stessa tela della capote. Se il look è originale, la data di fabbricazione è certamente compresa fra l'estate 1957 (anno di introduzione del cofano posteriore) al 1961 (anno in cui cambiò il cofano anteriore).
Se il baule fosse stato aggiunto in un secondo momento, potrebbe essere una AZL, anche precedente a quella data.