Esclusivita' a parte,non mi ha mai fatto impazzire.
Da quando e' uscito il film su Enzo Ferrari,interpretato da Sergio Castellitto,non posso fare a meno di associare questo modello ad un Drake ormai anziano avvolto dalla nebbia sulla pista di Fiorano...
Bellissima!!!! Una delle mie preferite!!! Nel film su Enzo Ferrari, interpretato da Sergio Castellitto, era il modello 365 Gt4 2+2, di cui la 400 è un'evoluzione
L'ho sentita accesa una volta, ma la versione precedente a carburatori... Debbo dire che se prima le Ferrari non mi dicevano quasi nulla, dopo aver sentito il rombo prepotente, unito al tipico rumore di aspirazione di sei carburatori e il forte tanfo di benzina... Mi ha inebriato.
Beh è sempre una creazione di Pininfarina e si vede anche dal taglio del finestrino posteriore che accomuna Flaminia coupé, 130 coupè, Gamma coupé.
Elemento che ho sempre trovato elegante.
Nota dolente a parte. In questi giorni l'Italia si è persa anche il marchio Pininfarina.
Generalmente non mi soffermo sulle Ferrari, tuttavia devo fare un eccezione per questo capolavoro di Pininfarina, nonché una delle auto del cavallino più belle di sempre. Stupenda!
Spettacolare. Una delle mie Ferrari preferite. E pensare che fino ad una quindicina di anni fa era a prezzi accessibili e pure poco richiesta. Io preferisco le prime, o comunque quelle fino ai primi anni 80, come questa, con lo specchio di coda nero e, potendo, le targhe nere!
Notoriamente, amo le Ferrari, anche se non sono esattamente alla mia portata; questa, sebbene più recente rispetto alle mie serie di culto (praticamente tutte, fino ai primi anni '70), sfoggia una classe ineguagliabile.
una delle pochissime Ferrari nelle quali il rosso un pò stona...
Quanto all'abbinamento marchio/colore, a costo di sfidare un luogo comune di portata universale, sono fermamente convinto che, nella storia più lontana (appunto fino alla metà degli anni '70) e per gli esemplari stradali, siano ben pochi i modelli che si possono automaticamente associare alla livrea rossa; questo è vero in seguito, dalle 512 BB e 208/308, ma non certo prima, cioé nella dimensione in cui si collocano le Ferrari su cui si è costruito il mito del Cavallino. Le prime 166/195/212 erano verniciate in molti altri (e più attraenti) colori, sia pastello che metallizzato, così come le numerose varianti sul tema "250", specie trattandosi di esemplari unici o realizzati in minuscoli lotti. La 250 GTE 2+2 si immagina subito argento, azzurro metallizzato o nera; la 330 GT argento, bianca, nera o amaranto; la 330/365 GTC argento, azzurro o blu metallizzato; la 275 GTB richiama subito il giallo; la 365 GTC fu realizzata in un'infinità di tinte metallizzate.
A quell'epoca, il mito della Ferrari rossa ha in realtà riguardato prevalentemente le unità da competizione, a partire dalla più celebre di tutte, la 250 GTO (e neppure tutta la produzione di 40 unità). Il resto è una palese banalizzazione.