La linea mi piace; pecca di un po' di grinta nel muso. Quei grossi fari ovali (mi ricordano dall'Ami 8 alla 2600 SZ) non aiutano ad avere uno sguardo da felino in agguato...
Adoro quest'auto fin da ragazzino, mi piacciono in particolare le versioni dal 1983 in poi, con cerchi più moderni e paraurti cromati, oltre che disponibili con il 3.6 6 cilindri, decisamente meno "idrovora" del V12. L'ultimo restyling dei primi anni 90 ne appesantì la linea posteriore, anche se non mancava di personalità.
Direi che una 3.6 automatica del 85-86, verde inglese o blu metallizzata, rigorosamente con interno magnolia, potrebbe essere tranquillamente considerata una delle "TOP 5" del mio garage ideale. L'unica non tedesca
Modello esteticamente piuttosto esuberante per gli standard tradizionalisti del marchio. Personalmente non mi è mai dispiaciuta: rimane elegante pur smarcandosi dai consueti canoni.
Ricordo di averne viste diverse in circolazione, ai tempi: oggi è decisamente merce rara, come testimoniano gli scarsi avvistamenti sin qui pubblicati.
Per molti sarà una novità, ma nutro una vera adorazione per questo modello. Controverso, problematico, vituperato da molti tradizionalisti già all'uscita. D'altronde, quello di sostituire l'iconica E-Type era il più improbo dei compiti.
Ne ho provato un esemplare, motore 2.9 sei cilindri e cambio manuale (praticamente il modello base...). Colpisce per la grande elasticità e per lo spazio risicatissimo dell'abitacolo.
Un vero capolavoro di estro ed irrazionalità come solo al tempo della British Leyland si poteva avere....
Un vero spettacolo, almeno per me. Linea molto anticonvenzionale, piuttosto estroversa e che di certo può piacere molto come a me, oppure per niente.
Una delle mie Jaguar preferite.
Mentre mi recavo all'università una settimana fa ne ho vista una in un elettrauto durante una riparazione: veramente affascinante, e ( e qui potete chiamare la neuro) preferirei questa alla ben più quotata (anche di pecunia) E-Type.
Anche a me piace moltissimo, questo esemplare mi era sconosciuto... avvistato una sera, con il cartello GUASTA sulla plancia e subito rimossa il giorno dopo. Mai più rivista!
Niente da fare! Non riesco proprio a farmela piacere. La trovo incongruente, tormentata e stiracchiata a viva forza da ogni angolazione. Il disegno dei fari anteriori, insopportabile nella Ami8 ed appena tollerabile nella Fulvia Zagato, è raggelante sebbene (in)coerente con il resto del muso. Lo sbalzo dietro l'assale posteriore è imbarazzante rapportato ai quasi 5 metri di lunghezza. Il lunotto incassato e le relative "pinne" la invecchiano di 20 anni. La fiancata, pesantissima, che non si sa come riempire, ed allora si aggiungono discutibili plastiche nere dietro il vetro posteriore nel patetico tentativo di snellirla. Adesso si aggiunge lo "spazio risicatissimo dell'abitacolo"...
Inutile, per me, parlare di palmarès e motori degni di un razzo, di quotazioni e rarità se l'aspetto sgraziato e sgradevole obbliga il muscolo orripilatore ad un lavoro ingrato e senza sosta.
Quando venne commercializzata e pubblicizzata, non riuscivo a capire se fosse un modello nuovo o una sorta di remake di qualcosa già avanti con gli anni.
Concepita e disegnata da una torma di mani e (forse) cervelli allo sbaraglio, per lo scrivente è degna solamente dell'oblio.
Perdonate lo sfogo
Ha avuto la colpa di sostituire un mostro sacro, la E Type.
A parte questo dettaglio è un'auto che personalmente adoro, al pari di tutte le controverse e insolite auto nate in terra albionica.
La trovo incongruente, tormentata e stiracchiata a viva forza da ogni angolazione.....l'aspetto sgraziato e sgradevole obbliga il muscolo orripilatore ad un lavoro ingrato e senza sosta....
Gabriele, sei un artista
Mi ritrovo in più di un passaggio, e neppure io la trovo memorabile, sebbene l'esemplare - più recente - di cui Audiclassic ha postato una vista fiancata sia molto accattivante (ma, per me, cerchi e tinta danno un pesante contributo).
Rilevo solo che i lunghi montanti con lunotto incassato costituiscono uno schema stilistico molto comune per le sportive europee degli anni '70, anche se prevalentemente adottato per quelle a motore centrale/posteriore, e quindi non appaiono particolarmente incoerenti; lo ritroviamo ad esempio sulla Ferrari 308 GTB e sulla Lancia Beta Montecarlo, presentate anch'esse nel 1975.
Perpetuare degnamente, anzitutto nell'immaginario collettivo, la "E-Type" era certamente un'impresa titanica, specie in un contesto problematico come quello dei mid-seventies, anche se, con le ultime "E" V12, la leggendaria snellezza della 1a serie del 1961 era in parte sfumata.
Vettura spesso ingiustamente bistrattata,magari non formalmente inappuntabile ma molto fascinosa.Non è fotogenica,di persona rende decisamente meglio, se mi avanzassero 10 mq nella rimessa ne infilerei una...
Le pinne posteriori non sono solo un inutile vezzo stilistico: il progetto originale prevedeva il motore centrale, come in quegli anni era tendenza per ogni sportiva che avesse voluto definirsi tale. Purtroppo in quel di Coventry capirono presto di non potersi permettere lo sviluppo di un progetto tanto ambizioso. Così, mentre il propulsore veniva mestamente infilato nella parte anteriore dell'auto, le pinne rimasero incredibilmente al loro posto...
(foto "francesco80s" )