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Buick Roadmaster Riviera Sedan

buickmarlon20160411.jpg
Anno n.c., targhe europee del 2001 (Marlon).

Data: 11/04/2016
Commenti: 5
Visualizzazioni: 1213
Commenti
#1 | bob91180 il 11/04/2016 10:08:52
Databile 1951/1953 direi ... sarebbe un bel pezzo , peccato la finitura fuori ordinanza ...
#2 | Markino il 11/04/2016 11:46:42
MY 1950, a giudicare dalla posizione dei ventiport, introdotti per il 1949 e rigorosamente in numero di quattro per la Roadmaster, versione top di gamma di una vettura già opulenta.
Tinta viola metallizzato, che dubito fortemente sia originale e che odora invece di custom; la placca ASI, rara sulle americane in circolazione nella penisola, fa tuttavia capolino dal lunotto.
Considerato il mio amore viscerale per le Buick più anziane, mi riservo una finestra di approfondimento per la serata Grin
#3 | gabford il 11/04/2016 21:37:41
In attesa di Marco, apro intanto a ribalta la finestra (Grin), solo per dire che la particolare modanatura della fiancata, denominata sweepspear, identifica la versione Riviera, essendo stata introdotta proprio nel 1950 e negli anni successiva estesa al resto della gamma.
Posso confermare che tra le tinte disponibili non ne compariva alcuna nelle tonalità del viola.
#4 | Markino il 13/04/2016 10:41:52
Interamente rinnovate per il MY 1949, le Buick esprimevano il meglio della produzione americana nella fascia medio-alta, sia per l'eccellente qualità costruttiva, sia per la poderosa motorizzazione 8 cilindri a valvole in testa, ancora in via di diffusione, sia per lo stile, molto brillante e alla moda, con diversi tocchi di avanguardia che conferivano un'impronta di vero lusso. La gamma era articolata, a salire, nelle serie "Special", "Super" e "Roadmaster", "padrona della strada", nome straordinariamente evocativo per un'automobile. Questa, in particolare, sconfinava nel segmento superiore dell'offerta GM, quello della Cadillac, alla quale si avvicinava molto nel prezzo, divenendo la vettura tipica dei professionisti in ascesa dalle solide finanze, e rispecchiando così lo slogan degli anni '20 che identificava le Buick con "chi vuole sfondare".
Le innovazioni stilistiche Buick, come il mirino sul cofano, facevano furore: per il 1949 furono introdotte l'elegante Coupé Hardtop, priva di montanti, la vistosa banda laterale cromata, molto riuscita, già ricordata da Gabriele (ma appunto presente sin dal '49), e i celebri fori sopra i parafanghi, i "portholes" o "ventiport". Il responsabile dello stile Buick provò a inserìre in queste cavità luci colorate collegate allo spinterogeno, con un risultato che lasciò il management a bocca aperta; incomprensibile come non siano state incluse nella normale produzione. Altra particolarità era la fitta griglia anteriore dentata ("toothy grille" ), che per il 1950 avrebbe debordato verso il basso, oltre il paraurti, per essere poi subito ridotta nel 1951.
Questi dettagli, che rispecchiavano un'era di crescente benessere, ora liberato dal peso delle commesse belliche (che avevano imposto per oltre tre anni la sospensione della produzione di vetture civili), contribuirono a far decollare le vendite del marchio, che scalò posizioni nella graduatoria dei costruttori nonostante la fascia merceologica impegnativa.
Il propulsore della Roadmaster 1950, 8 cilindri in linea, 5,2 lt., sviluppava circa 150 CV, ed era abbinato alla trasmissione automatica Dynaflow. Vasto il ventaglio di carrozzerie offerte, dalla Sedan 4 doors all'ultima edizione della Sedanet con coda spiovente, dalla Coupé Hardtop alla Convertible, alla Station Wagon tipo "Woody", che faceva largo impiego di finiture in legno.
L'esemplare in foto ha subito un trattamento di customizzazione che ha fortunatamente preservato i principali decori cromati, ma sembra aver portato alla soppressione delle maniglie alle portiere (!). Come già ho lungamente sostenuto in altra sede, preferibile senza appello la configurazione strettamente originale, simbolo della potenza del paese uscito come vero vincitore dell'era postbellica.
#5 | gabford il 13/04/2016 23:37:01
la vistosa banda laterale cromata [...] presente sin dal '49

Marco, hai ragione: nel '49 era offerta come optional sulla Roadmaster Riviera hardtop coupe e, più tardi nello stesso anno, sulla Convertible.
Negli anni successivi, tra l'altro, oltre ad essere estesa a tutti i modelli della gamma, iniziò ad essere utilizzata come elemento separatore tra le tinte delle vetture bicolori (la stessa soluzione adottata sulla Skylark Convertible con targa romana che abbiamo visto in questi ultimi giorni).
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