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Citroen Visa

citroenvisamc12720160518.jpg
Anno 1984 (Mc 127).

Data: 18/05/2016
Commenti: 14
Visualizzazioni: 920
Commenti
#1 | time101cv il 18/05/2016 08:16:19
www.targhenere.net/images/003/043_zpsmqjbzylf.jpg
(foto "Mc 127" )
#2 | FeDeesse il 18/05/2016 09:15:41
stato d'uso per questa VISA 650
azzurrino classico.
nel complesso ben tenuta e apparentemente inurtata. peccato le famose plastiche autoscolorenti Grin
#3 | polar il 18/05/2016 12:23:54
peccato le famose plastiche autoscolorenti

Già mi immagino la cactus tra 30 anni...
#4 | Uno Turbo D il 18/05/2016 13:14:51
Sempre se resta qualche Cactus tra 30 anni...
#5 | FeDeesse il 18/05/2016 13:36:08
beh, a materiali hanno fatto passi da gigante anche i francesi dai..
#6 | Stephan il 18/05/2016 15:19:57
Troppa elettronica, motori troppo compressi... La cactus (come tutte le auto d'oggi) sono auto costruite con la data di scadenza.
Oggi non si fanno più le cose "per durare".
#7 | gabford il 18/05/2016 23:41:28
Oggi non si fanno più le cose "per durare"

Obsolescenza programmata, per dirla in gergo tecnico. Un aspetto deleterio del consumismo, di cui pagheremo probabilmente le conseguenze anche in termini di sostenibilità ambientale.
Sempre se resta qualche Cactus tra 30 anni...

Credo che il fenomeno di cui sopra diminuirà sensibilmente il processo di fidelizzazione verso un marchio, uno degli elementi che consente la sedimentazione nella memoria collettiva di un certo modello e la conservazione fisica di un congruo numero di esemplari.
Mi scuso per lo sfogo, fine OT Frown
#8 | Markino il 18/05/2016 23:50:13
Concordo pienamente su entrambe i concetti, a cominciare dal primo Wink
#9 | S4 il 19/05/2016 00:17:22
E io sottoscrivo.
#10 | TanteUno il 19/05/2016 00:47:05
Io invece non sono del tutto d'accordo. Anche in passato esisteva l'obsolescenza programmata: ad esempio come definire altrimenti auto che era normale che in poco tempo venivano mangiucchiate dalla ruggine?

Perché dubitare che una Cactus non possa durare 30 anni (senza concederle quanto meno il beneficio del dubbio, visto che non ha due anni) e perché considerarla peggiore ad esempio della Ritmo di casa (60L I serie, classe 1979) che è stata fermata a 10 anni e 250mila km perché si stava letteralmente dividendo in due manco fosse Herbie?

Motori troppo compressi? Forse, ma anche l'affidabilità di certi motori passati (o anche solo la delicatezza con cui andavano curati) non credo che sia tema su cui avere troppa nostalgia...
#11 | diego h14 il 19/05/2016 09:45:52
Io avevo capito che l'obsolescenza programmata fosse riferita all'estetica e ai contenuti. Ci sono auto piu o meno recenti che, anche se non esistono piu (esempi: twingo I e C3 I) non invecchieranno dal punto di vista stilistico. La C3 odierna non si farà certo ricordare. Per quanto concerne i contenuti (e anche per i motori in certi casi) è chiaro che le auto verranno sempre aggiornate ed è facile trovarsi con un'auto nuova ma già superata.

A quanti importa avere l'ultimo modello? se pensassimo tutti in questi termini sarebbe un disastro.
#12 | gabford il 20/05/2016 00:53:34
ad esempio come definire altrimenti auto che era normale che in poco tempo venivano mangiucchiate dalla ruggine?

La definirei convenienza economica nello scegliere acciai di bassa qualità e scarsa conoscenza delle reazioni che potevano innescarsi dall'utilizzo di materiali di nuova introduzione (ad esempio, i collanti utilizzati per il fissaggio di parabrezza e lunotti).
D'altra parte, le case automobilistiche non avevano alcun interesse a vedere le loro vetture trapassate dalla ruggine, visto che il problema si manifestava spesso dopo poco tempo, ma nel contempo facevano fatica a trovare rapide soluzioni, causando un danno diretto alle vendite dei propri modelli (penso al caso dell'Alfasud, che avrebbe potuto ottenere un successo molto maggiore senza questo problema).
Oggi credo vi sia una conoscenza molto più profonda circa i tempi di usura dei materiali, ma in particolare è diventato predominante il settore in cui la programmazione è intrinseca, cioè quello dell'elettronica.
Ci sono auto piu o meno recenti che, anche se non esistono piu [...] non invecchieranno dal punto di vista stilistico

Posso essere d'accordo. Ma se un modello, pur valido stilisticamente, è dotato di sistemi e materiali su cui fra trent'anni nessuno sarà in grado di mettere le mani, sarà molto più difficile di ora mantenere in vita esemplari dei modelli attuali.
#13 | Mc 127 il 20/05/2016 02:25:53
Confermo l'utilizzo quotidiano di questa bella Visa. Insieme alla 128 pubblicata qualche giorno fa, è fra le vecchiette che vedo più spesso: entrambe ben tenute e girano come orologi svizzeri.

Quanto all'argomento sviluppatosi, quoto gabford parola per parola. Personalmente aggiungo che, a mio avviso, negli ultimi dieci anni si è completamente perso il lume della ragione, spostando sempre di più la figura dell'automobile verso quella dell'oggetto di moda. A prescindere dal segmento di riferimento, oggi tutti quelli che sono sempre stati i capisaldi per una buona vettura (dall'affidabilità alla durevolezza, dalle prestazioni al rapporto qualità/prezzo), vengono adombrati da dotazioni esagerate che condizionano pesantemente gli altri fattori. Dalle ammiraglie fino alle citycar, ci vengono proposte stanze multimediali su ruote, i cui componenti gravano sull'elettronica; che, se da una parte ha portato innovazione e vantaggi di vario genere in campo automobilistico, nel momento in cui se ne abusa diventa un potenziale grosso problema. Mi pare davvero assurdo che elementi come il crepuscolare, i sensori di parcheggio, il sistema bluetooth (per fare alcuni esempi banali) possano inficiare il funzionamento di un'automobile. Sappiamo tutti, inoltre, che i problemi di elettronica sono, molto spesso, i più difficili da risolvere nonché i più costosi; e come leggere questo se non proprio secondo il concetto dell'obsolescenza programmata. Non voglio arrivare al luogo comune, seppur realistico, secondo il quale sulle nostre vecchiette con un cacciavite si risolve ogni problema; però, a differenza di oggi, il famigerato check panel della gloriosa 75 non mandava in crisi tutta la macchina, si limitava a dirti che avevi una portiera aperta quando non la era o cose simili.
#14 | TanteUno il 20/05/2016 02:30:56
La definirei convenienza economica

Esatto, sempre di questo si parla. Cambia il modo in cui questa convenienza viene coniugata, ma il concetto è lo stesso: la qualità conviene fino ad un certo punto (variabile), oltre non si va. Né con gli acciai di una volta, né con l'elettronica di oggi

Io avevo capito che l'obsolescenza programmata fosse riferita all'estetica e ai contenuti.

L'estetica è molto soggettiva, lo si vede anche qui su TN. Capita di leggere qualcuno che educatamente fa notare che quel modello (anche famoso) proprio lo ritiene brutto. Quindi può essere che a qualcuno la Twingo II e la C3 II piaccia molto di più dell'originale. De gustibus...

Ma se un modello, pur valido stilisticamente, è dotato di sistemi e materiali su cui fra trent'anni nessuno sarà in grado di mettere le mani, sarà molto più difficile di ora mantenere in vita esemplari dei modelli attuali.

Vero, ma per un costruttore è molto più importante sapere che un'auto senza elettronica semplicemente non si vende. Cosa succederà fra 30 anni non è un problema suo...

La ruspante Dacia produce ottime auto, già abbastanza evolute ma apprezzate solo da alcuni entusiasti appassionati mentre per la maggioranza degli automobilisti semplicemente fanno schifo. Perché? Non sono f***e Smile
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