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Rolls Royce Silver Cloud

rollsroycesilvercloudsuper20720170612.jpg
Anno n.c., targhe europee del 2012 (Super207).

Data: 12/06/2017
Commenti: 5
Visualizzazioni: 824
Commenti
#1 | bayerische il 12/06/2017 13:30:14
Povera,dopo aver servito fedelmente qualche aristocratica famiglia in terra natia finire,in vecchiaia, a dover svolgere un lavoro così svilente.
#2 | atae21 il 12/06/2017 14:59:15
Questo sanno fare queste "nobili aristocratiche balene". Vedi altra possibilità di utilizzo oggi come oggi? A furia di partecipare ai matrimoni guarda com'è ingrassata! Pfft
#3 | bayerische il 12/06/2017 21:44:48
Effettivamente utilizzare queste vetture è impegnativo,bisogna innanzitutto dotarsi di una signora di rango,rinnovare il guardaroba,assumere un autista......che faticaccia
#4 | pigi54 il 12/06/2017 23:07:32
Vettura regale utilizzabile per raduni turistico culturali con famiglia o amici , si viaggia alla grande nel totale silenzio immersi nel profumo della pelle e radica in una atmosfera di vecchia Inghilterra .In questo colore bianco non mi piace molto , la preferisco nei classici colori scuri e nei vari bicolori che potevano essere scelti dal cliente
#5 | Markino il 26/06/2017 00:09:33
Nei primi minuti del film "La scuola della violenza" (1967), dove, mentre un classico autobus a due piani conduce dalla periferia un giovane Sidney Poitier al suo primo giorno d'incarico in una high school dell'East End londinese, scorrono i titoli di testa accompagnati dal motivo "To Sir with Love" (che è anche il titolo originale del film), in pochi secondi l'inquadratura si fissa su un viale fiancheggiato da enormi magazzini di foggia ottocentesca, dai quali ceste di merci vengono calate sulla piattaforma di un autocarro, oltre il quale è parcheggiata come una qualsiasi utilitaria una "Silver Cloud" rifinita in due toni di grigio metallizzato. Nell'immaginario di molti, sarebbe l'ultima auto che ci si aspetterebbe di vedere in quel luogo cupo, ma la realtà è ben diversa, poiché, in patria, le Rolls Royce erano discretamente diffuse già tra manager, imprenditori e professionisti di successo, esponenti quindi di una borghesia medio-alta che le utilizzava quasi alla stregua di normali vetture quotidiane, spesso conducendole personalmente. L'esemplare del film citato, probabilmente in quella strada in via del tutto casuale, poteva quindi facilmente appartenere al titolare dell'impresa commerciale ospitata negli austeri magazzini di quel luogo anonimo, o a un importante cliente giunto per trattare una commessa.
La vista di una "Silver Cloud" mi ricorda spesso quei fotogrammi, e il contesto sociale sommariamente descritto: si tratti di febbrili e squallidi docks, o delle vie della City in cui prendevano forma le strategie dell'alta finanza, è lì che immagino più istintivamente circolare una Rolls, mentre il suo frequente utilizzo come auto da matrimonio, irrimediabilmente (ri)verniciata in bianco frigorifero, appare ai miei occhi una pesante forma di banalizzazione che le superbe vetture dello Spirit of Ecstasy - pur lontane dalle mie preferenze, poco inclini al gran lusso - di certo non meritano.
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