Scatto perfetto sotto il profilo cromatico e prospettico, che riesce a smorzare le dimensioni mastodontiche di una delle espressioni più estreme del gigantismo automobilistico statunitense degli anni '70. Due tonnellate di acciaio, distribuite in ben 6 metri di lunghezza, richiederebbero già di per sé un propulsore notevole, qui ulteriormente accresciuto dal livello merceologico della vettura, concorrente più che degna della Cadillac "Eldorado", e dal generale depotenziamento dei motori USA nell'epoca considerata: la "Continental" monta infatti un 8V di ben 7,5 litri (460 c.i.), che consente a questa splendida ed opulenta "personal luxury car" di viaggiare in grande souplesse, e agli occupanti di assaporare le infinite comodità garantite dal massimo livello tecnologico disponibile ai tempi.
Questo esemplare - i primi due numeri della targa dovrebbero essere identici - mi è già noto, incrociato nel 2012 in occasione del noto raduno "Cruisin Rodeo", tenutosi sotto una calura paurosa negli spiazzi della fiera di Piacenza, e costituisce un'importazione fuori dal coro e assai "coraggiosa" (per dimensioni e costi di gestione) nell'universo delle americane ultratrentennali, dominato da pochi modelli, perlopiù sportivi o sportiveggianti. Esistono comunque altre "Continental" Mark IV o Mark V, di varie annate, alcune delle quali facili da incrociare ai raduni di settore.
Personalmente disapprovo la scelta degli pneumatici, che normalmente erano a fascia bianca, e forse anche dei cerchi, poco visibili. Del tutto in contrasto con lo spirito "crocieristico" della vettura. Deliziosi gli interni, al limite del kitsch.
E' tra i modelli più riusciti nel filone "neoclassico" che caratterizzò la produzione statunitense negli anni '70. Concordo per quanto riguarda gli pneumatici, i cerchi invece sono quelli opzionali in alluminio forgiato.
Aggiungo altri due scatti:
Questo esemplare - i primi due numeri della targa dovrebbero essere identici - mi è già noto, incrociato nel 2012 in occasione del noto raduno "Cruisin Rodeo", tenutosi sotto una calura paurosa negli spiazzi della fiera di Piacenza, e costituisce un'importazione fuori dal coro e assai "coraggiosa" (per dimensioni e costi di gestione) nell'universo delle americane ultratrentennali, dominato da pochi modelli, perlopiù sportivi o sportiveggianti. Esistono comunque altre "Continental" Mark IV o Mark V, di varie annate, alcune delle quali facili da incrociare ai raduni di settore.