Un bellissimo esemplare, dotato di cerchi in lega, retronebbia e (cosa rara) del controverso volante originale.
Peccato per la mancanza dei profili sottoporta, ma per una volta i catadiottri non sembrano strabici.

All'epoca non si badava a spese, quindi si modificava il paraurti per incastonare il retronebbia, optional insieme ai fari di profondità.
Sempre un gran vedere, la sua eleganza quasi femminea non passa inosservata, al contrario del carrello della spesa poco più avanti.

Nei librimastri della Lancia la voce "spese" non esisteva proprio.
Tanti anni fa, circa venti, un ragazzo mi fece vedere nei dettagli la Fulvia Coupé 1300 S del padre, blu con interni bianchi, stupenda.
Ingenuamente feci notare la stranezza di una macchina di tale pregio priva di un banalissimo lunotto termico.
Al che lui: "No no, c'è.... Ha i filamenti invisibili!"
Divenni rosso: non ne conoscevo nemmeno l'esistenza.

Non c'è da stupirsi se in Inghilterra, dove doveva essere pesantemente modificata, la Coupé costasse quasi quanto una Jaguar E Type (cit. J.C.)

La raffinatezza del lunotto termico a fili invisibili arrivò fino alla Beta prima serie, un cristallo realizzato nella ex Germania ovest. Erano invisibili anche i cavi di collegamento, sapientemente celati sotto la guarnizione.

Modificare il paraurti per dare spazio a una dotazione opzionale è un'assurdità, sotto il profilo dei costi e delle complicazioni produttive, oltre al risultato estetico, che non mi sembra troppo felice; si poteva trovare una soluzione più semplice ed economica, tanto più in "era FIAT".
Bell'esemplare del primo scorcio di produzione, sorvolando sulla mancanza del profilo sottoporta.

Incredibile siano riusciti ad imporre la medesima soluzione anche sulle prime Beta Coupé..