La targa è "AG 13"

Condizioni impeccabili per questa Simca con l'ultimo restyling apportato sulla mitica "1000". Il frontale a fari rettangolari e con questa anonima mascherina è veramente imbarazzante nella sua semplicità. D'altronde si era voluto dare un ultimo tocco di "modernità" ad una linea nata 15 anni prima e ormai al tramonto (come del resto l'architettura generale dell'auto: trazione e motore posteriori). Mi fa in ogni caso sempre piacere saperne di così ben tenute, probabilmente in mano ad un appassionato.

A me è sempre sembrata una mascherina più da furgone che da auto. Non mi è mai piaciuta, ma ogni volta che vedo una Simca sono sempre felice.

Questa serie cosi' asettica sarebbe l'ideale per ricevere la trasformazione con kit elettrico ; batterie davanti , motore dietro , e rimane comunque una buona abitabilita' ...

.....elettrica ma con un bel registratore che diffonde il tradizionale sferragliare di punterie.

Questa serie conclusiva, così anonima, è quella che preferisco maggiormente. Però, su questo modello, prediligo le tinte metallizzate.

Quando ero piccolo, in famiglia, avevamo una Simca 1100 amaranto. A parte il solito rumore di punterie ed il cruscotto molto americano, tutto orizzontale con finto legno e volante a calice a tre razze, quello che più mi ricordo di quest'auto è il nauseabondo odore di plastica dell'abitacolo (che ho ancora perfettamente nel naso dopo 40 anni...) amplificato enormemente sotto il sole estivo, circostanza in cui, i sedili in finta pelle beige, raggiungevano temperature da nucleo terrestre.....Sedersi su quei sedili coi pantaloni corti, era una vera prova di coraggio. E non oso immaginare con le estati roventi che abbiamo da 20 anni a questa parte...

All'epoca considerai il secondo restyling un tentativo poco riuscito di modernizzazione, quasi un affronto. Mio nonno, che aveva una seconda serie del 1972 dopo aver posseduto una prima serie, non la ritenne degna delle Simca 1000 del passato e decise di tenersi la sua. Oggi, forse complice la bella foto di Luzzo, la guardo con occhi diversi. Dopotutto, le sue linee squadrate trovano continuità con la regolarità dei fari rettangolari. Bell'esemplare.

I fari tondi donano sempre maggiore personalità, questa serie infatti è meno piacevole; lodevoli le condizioni.

A quell'epoca ogni vettura aveva il suo odore caratteristico,anzi si andava per nazionalità, c'era l'odore di auto italiana, francese ecc.

Io non renderei oggettiva una simile affermazione. Nella seconda metà degli anni '70 la moda dell'epoca portò all'uso dei fari rettangolari con le dovute eccezioni come la Ritmo del 1978. Anche l'Alfetta passò ai fari rettangolari. Io c'ero e ricordo che i fari tondi davano l'idea di un modello sorpassato.

Quoto in pieno. Ogni auto andrebbe valutata sulla base dei canoni estetici (e non solo) dell'epoca in cui è stata prodotta.