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Fiat 1100 Cabriolet Carrozzerie Speciali FIAT Lingotto

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Anno 1949, targhe nere del 1955 (neim4).

Data: 15/09/2020
Commenti: 10
Visualizzazioni: 1566
Commenti
#1 | bob91180 il 15/09/2020 10:22:14
Pezzo di notevole spessore in un contesto di grande suggestione ...
#2 | Alfa33 il 15/09/2020 11:29:17
Queste sono opere d’arte, un esempio della professionalità dell’epoca, esisteva un artigianato di grande spessore.
#3 | Lollo98 il 15/09/2020 12:16:24
Che differenze ha rispetto a quella rossa della settimana scorsa?
#4 | aureliab20 il 15/09/2020 21:27:49
Se parliamo del restauro in tutte e 2 le vetture vi è mancanza di cognizione dei particolari.
#5 | neim4 il 15/09/2020 22:53:45
Potresti dirci di più?
Cosi impariamo qualcosa su questi modelli poco conosciuti.
#6 | Markino il 16/09/2020 19:22:49
Uno dei dettagli a cui si riferisce "AureliaB20" - che anche io sprono a "parlare" - potrebbero essere le frecce laterali, la cui bacchetta è stata verniciata in nero anziché essere cromata, oppure è (almeno allo stato) del tutto assente (non riesco a distinguere).
Devo però sottolineare che l'impatto con vetture di questo genere - fortunatamente, ogni tanto capita ancora di vedere qualche macchina "seria", come la definisco io - non mi spinge ad andare subito alla ricerca delle imperfezioni - a meno che non siano palesemente grossolane - tanta è la mia venerazione per simili creazioni di alto artigianato e di raffinato buongusto, nelle quali leggo la volontà del nostro Paese di rialzarsi con orgoglio dal disastro e dall'umiliazione del conflitto appena concluso, pur in un contesto di tangibili ristrettezze. Nonostante la cilindrata modesta, peraltro dalle grandi potenzialità, come dimostrarono ad esempio la "Berlinetta Sport Mille Miglia" della stessa FIAT, o la Cisitalia "202", questa "1100" aveva la dignità di una Cabriolet statunitense in miniatura, e, agli occhi di gran parte della popolazione, che poteva al massimo spostarsi in bicicletta, doveva quindi apparire qualcosa di meraviglioso e di irraggiungibile, suggestione che, a mio giudizio, riesce a mantenere tuttora verso chi la osservi con il giusto senso storico.
Teniamo d'occhio i pochi esemplari ancora presenti nel nostro paese, spesso nelle mani di collezionisti over-65, che magari le hanno acquistate tre decenni fa, augurandoci che, qualora posti in vendita, trovino ancora un acquirente italiano: gli appassionati nordeuropei non hanno certo difficoltà a capire l'intrinseco valore di questi gioielli.
#7 | aureliab20 il 17/09/2020 08:03:09
Sono perfettamente d'accordo con Markino su quanto asserisce e quindi tanto di cappello sulla conservazione delle vetture dalla più umile alla più blasonata, dalla più nuova alla più datata. Per quanto mi riguarda purtroppo il mio occhio di appassionato da più di 40 anni mi porta ad osservare il particolare, come per esempio la verniciatura dei mezzi del periodo alla nitro del loro periodo (ora vietata solo sulla carta in quanto volendo si possono fare rifare......) e non con le vernici odierne, fari, frecce applicate bucando i parafanghi, filetti che mancano, aria delle chiusure delle porte, qualità delle cromature etc etc. Tutto questo l'ho imparato frequentando i vari restauratori da Cappa della KCA, da Basso di Torino etc ed i vari concorsi di eleganza da Bagatelle a Villa D'Este. Ho esempi concreti di vetture per esempio tipo Fiat Balilla spider del 1932 3 marce lusso con targa originale ed interni in pelle conservati il quale restauro è durato 7 anni senza badare a spese costando quanto una Bugatti, ma qui ci addentriamo sulle possibilità o meno finanziarie delle persone. A mio avviso la cosa principale è di salvare le vetture come ho fatto io negli anni anche se non erano assolutamente apprezzate. Un esempio su tutti tra il 1986 e il 1990 ho salvato ben 10 alfa romeo giulia (GT, !300 TI, 2000, etc) e credetemi che nessuno le voleva. Ora che non le posseggo più (vendute solo ed esclusivamente perchè per me le auto veramente d'epoca sono altre e non costruite a livello industriale) guardate le valutazioni che hanno preso, ma la mia passione mi ha portato a non guardare il valore ma il fascino dell'auto. Quindi ben vengano tutte le vetture che pubblicate (anche se per una valutazione del mezzo non ci si può basare su delle foto) con le loro storie una diversa dall'altra, ma continuerò a vederle dal mio punto di vista e la storia, a mio avviso, ai posteri si tramanda così, anche se il mio pensiero potrà non essere condiviso.
#8 | sir alec il 17/09/2020 19:13:34
Nulla da aggiungere, se non la mia ammirazione per questo saggio di alto artigianato senza tempo in un contesto molto suggestivo. Ho letto con grande interesse i contributi di Markino e aureliab20.
#9 | SebaRaba1961 il 05/10/2020 23:03:03
E il paraurti posteriori dovrebbe rinvenire da una 508 C Nuova Balilla 1100/1100 A in quanto è presente lo "scanso" che ripete la forma della ruota di scorta esterna, qui non presente.
#10 | neim4 il 28/08/2021 19:53:03
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