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Alfa Romeo Giulia Super

giuliafrancesco111720201220.jpg
Anno 1968 (Francesco1117).

Data: 20/12/2020
Commenti: 16
Visualizzazioni: 1448
Commenti
#1 | bob91180 il 20/12/2020 10:48:21
Verde muschio con panno nocciola , e cerchi da 14" mi pare ...
Sarei curioso di vedere il frontale , suppongo a cinque baffi ...
#2 | Francesco1117 il 20/12/2020 14:14:21
Purtroppo il frontale non riesco a caricarlo per via del formato.Comunque si frontale a 5 baffi
#3 | Markino il 20/12/2020 14:35:39
Potrebbe trattarsi della rarissima serie che reca la scritta "Giulia Super" sul bordo del cofano motore.
Esemplare comunque notevolissimo; manca la scritta "Alfa Romeo" alla sinistra del baule.
Ottima la targa del "Ponente" a cinque cifre.
#4 | Marco27 il 20/12/2020 15:11:41
I cerchi secondo me sono da 15"
#5 | mariano il 20/12/2020 17:19:11
Purtroppo il frontale non riesco a caricarlo per via del formato

Prova a caricarla con uno di questi siti di hosting:

https://postimage...


https://funkyimg....


https://it.imgbb....

Uno di questi penso sarà adatto al formato della foto...non credo sia in .psd o .tiff o .pxr o tutti questi altri formati anomali dai. Grin
#6 | LFL il 20/12/2020 17:48:37
L'ultima vera Super. dal 1972 in poi la 1.6 litri è diventata in pratica una motorizzazione optional della 1.3 Super. Peccato perché la vera Super era l'unica Giulia con una buona finitura interna: solo con l'ultima serie si ritorna ad una buona finitura, ma l'ultima serie è criticabile per altri aspetti (a cominciare dalla poco attraente mascherina anteriore tutta in plastica).
Bello il verde, specie in abbinamento con il marrone degli interni.
#7 | IL BUE il 21/12/2020 09:37:44
(a cominciare dalla poco attraente mascherina anteriore tutta in plastica).

De gustibus. Sicuramente nel mio caso per motivi affettivi, ma per me "la Giulia" è proprio quella con l'antiestetica, che per me è fantastica, mascherina anteriore di plastica e i tanto criticati cofani lisci.
Questa è parecchio pasticciata: manca la scritta Alfa Romeo centrale, i bollini sui montanti, coprimozzi NS... Peccato, perchè la Super'67 è assai rara e quotata.
L'ultima vera Super.

Beh, no, dimentichi la "biscione" del 1969. Questa qui, essendo dell'anno prima, è ancora classificabile come "bollo oro"
#8 | LFL il 23/12/2020 23:28:30
Beh, no, dimentichi la "biscione" del 1969. Questa qui, essendo dell'anno prima, è ancora classificabile come "bollo oro"
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Se non vado errato, la versione '69 adotta i nuovi interni che verranno poi condivisi con la 1300 Super, giusto?

Se corretto, non la considererei come vera Super perché comincia a condividere parte dell'allestimento con le serie inferiori (per esempio, pannelli porta, braccioli, etc.), quando invece la Super nacque a metà anni '60 per distinguersi sia dalla TI e a maggior ragione dalla "povera" 1300 proprio per l'allestimento specifico e curato che la caratterizzava..

Che all'epoca la direzione commerciale Alfa Romeo abbia commesso un errore, è confermato dal fatto che dalla fine degli anni '60 in poi la 1.6 litri in pratica diventa una cenerentola - in termini di volumi - rispetto alla 1.3 litri, con quote di mercato sempre più marginali... Paradossale, pensando che a fine anni '60 la ricchezza degli italiani era cresciuta rispetto a qualche anno prima e quindi le versioni più prestigiose avrebbero dovuto trovare un mercato migliore, cosa confermata anche dal fatto che a partire da quegli anni comincia la scalata delle berline straniere, soprattutto quello di finitura curata (BMW 1600 in primis).
#9 | blackboxes66 il 24/12/2020 09:35:13
C'è da dire che nel 1968 è stata presentata la 1750, collocata in un livello di mercato superiore, che in pratica ha "rubato" una buona parte della clientela della Giulia 1600.
#10 | IL BUE il 24/12/2020 11:54:08
Se non vado errato, la versione '69 adotta i nuovi interni che verranno poi condivisi con la 1300 Super, giusto?

Non subito, perchè la prima versione della 1300 Super era una TI con due carburatori. Poi, a metà 1972, fu lanciata la cosiddetta "unificata" che però aveva degli orridi tappetini in gomma, in luogo della moquette.
Come detto da Marco, la clientela più esigente e altolocata si orientava verso la 1750, rosicchiando clienti proprio dalla Super, scelta da chi non digeriva la variante Bertone della Giulia originale.
La "Biscione" resta, a mio avviso, la Super per eccellenza, per i miei occhi più appetibile rispetto alle versioni precedenti, sicuramente oggi più preziose per la maggiore rarità e anzianità.
#11 | LFL il 24/12/2020 16:54:42
In effetti, pur non disprezzando la 1750/2000, preferisco anche io la Giulia. La 1750 nasceva per una risposta ad un'esigenza volutamente messa in secondo piano da Satta Puliga al momento di concretizzare il progetto 105: l'abitabilità. Le esigenze nel corso degli anni '60 erano però cambiate e gli acquirenti che sborsavano oltre un milione e mezzo di Lire non accettavano più di far viaggiare gli occupanti al posteriore con le ginocchia contro i sedili o con i gomiti del passeggero centrale sulle costole di quelli laterali... specie dopo l'uscita della Fiat 124.

La 1750/2000 rispondeva però solo in parte: anche se ho viaggiato raramente su questi modelli, dietro avevi sì più spazio per le gambe, ma in tre si andava stretti come sulla Giulia. Il vantaggio della 1750 era di avere una linea più alla moda - le linee tese tipiche del decennio 1965-1975 - ma rispondeva solo in parte: l'evidenza è che dopo soli 4 anni all'Alfa Romeo si impostava (vivente ancora Satta Puliga) l'Alfetta che andava a sostituire proprio la berlina Bertone - anche se all'inizio lanciata con il 1800 per non uccidere l'appena lanciata 2000 - più che la Giulia, che infatti le sopravvisse, sia pure di pochissimo.

Della Super "bollino oro" si apprezza la finitura, sicuramente la migliore in assoluto della gamma Giulia, compresa anche la Nuova Super (che viene subito dopo, comunque): non ha soltanto una moquette di ottima qualità al pavimento (mai più riproposta nelle versioni successive: quella della Nuova Super non aveva lo stesso livello), ma pannelli porta in tessuto (mai più riproposti, né nella Biscione, né nella Nuova Super) e maniglie appoggiabraccia allungate (anche queste non più riproposte, coupé GTV 2000 esclusa). Altri dettagli di allestimento si aggiungono, dalle tasche portacarte alla strumentazione completa nel quadro (non la soluzione con quadranti sulla console, criticabile sia dal punto di vista della guida sportiva, sia dell'estetica, dando l'impressione di provvisorietà).

Una curiosità: nonostante il motore 1.6 litri acquista 4 CV con il Biscione rispetto al Bollino oro, le prove di 4R danno le stesse prestazioni, con una velocità massima superiore di 1 km/h soltanto. Tutta colpa della maggiore impronta a terra del pneumatico 165 R 14 rispetto al 155 R 15? Oppure i 4 CV sono solo "in alto" e quindi nella guida brillante - ma non esasperata - la vince il più elastico 98 CV?

Questo sospetto ce l'ho da tempo, da quando ho scoperto che nonostante si chiami sempre 526A, il motore della mia Spider III serie ha solo 101 CV invece dei 104 CV del 526A della II serie... Purtroppo, non ho potuto mai fare confronto con un ex-collega che ha una II serie, essendo quest'ultimo trasferitosi a distanza.
#12 | ARGiuliasuper il 29/12/2020 00:58:40
Anche per me, complessivamente, la migliore Giulia è la 1600 biscione. Poi, ogni versione ha alcuni aspetti positivi ed altri meno convincenti. Gli interni della Nuova Super sono, secondo me, i migliori ma il suo aspetto esterno è il peggiore (mi perdonerà IL BUE). Aggiungo che la 1300 Super, prodotta dal Novembre 1970 al maggio 1972 non era propriamente una 1300 TI con due carburatori. Nel corpo vettura di quest'ultima montava il motore AR00530 della GT Junior e, gli interni, avevano una migliore finitura, con i tre interruttori nella console centrale davanti al freno a mano.
In generale, si può dire che la forbice tra la prima spartana Giulia 1300 e la Giulia Super del 1965 (con interni di ottima fattura) si è nel tempo ridotta fino ad annullarsi con la Unificata del 1972 dove il motore 1600 era un optional. D'altronde, come già notato da altri, con il debutto della 1750, della 2000 e dell'Alfetta, e con la crescita delle prestazioni del 1300, la versione 1600 risultò essere soffocata. Chi sceglieva la linea senza tempo della Giulia si orientava sulla 1300 cc che offriva prestazioni adeguate (solo 10 km/h in meno di velocità massima e differenze infinitesime nei tempi di accelerazioni e ripresa); chi voleva prestazioni superiori passava alla linea della Alfetta, più moderna e piena di tecnica ed innovazione.
#13 | time101cv il 05/01/2021 10:36:14
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2021/01/313e4499-a06c-477a-8bea-1bdd4ff359e5_francesco1117_tn59460.jpg
(foto "Francesco1117" )
#14 | blackboxes66 il 05/01/2021 10:54:51
dopo soli 4 anni all'Alfa Romeo si impostava (vivente ancora Satta Puliga) l'Alfetta che andava a sostituire proprio la berlina Bertone - anche se all'inizio lanciata con il 1800 per non uccidere l'appena lanciata 2000 - più che la Giulia, che infatti le sopravvisse, sia pure di pochissimo

Per me questo è stato un grave errore strategico: avrei tirato avanti ancora un anno con la 1750 per poi presentare nel 1972 l'Alfetta con il 2000 e con il 1600.
#15 | IL BUE il 05/01/2021 12:06:14
Eppure la 2000 si vendeva discretamente e l'Alfetta, perlomeno fino al 1974 (dove sono più fresco perchè recentemente mi sono risfogliato i 4r di quel periodo), faceva di gran lunga i migliori numeri della categoria
#16 | blackboxes66 il 05/01/2021 12:48:57
Come vendite sono andate bene entrambe, ma ritengo che mantenere a listino due modelli in concorrenza diretta non sia stato molto saggio. Ma evidentemente è stata una consuetudine, basta pensare a cosa è avvenuto più tardi, quando vi erano in produzione due scocche diverse per l'Alfetta, più la Giulietta, che apparteneva sì ad un segmento inferiore di mercato, ma di fatto si sovrapponeva alle Alfetta "piccole".
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