La targa è "Roma 69"




(foto "svalvolatogiallorosso" )

Non sono un amante delle auto americane, ma con targhe originali italiane mi fanno letteralmente impazzire!
La targa romana su questo tipo di vetture porta sempre la mente a fantasticare su chi potesse guidarla per le strade (forse) della Capitale..

La penso esattamente come Andrea.. davvero fantastica!!

Targa da urlo proprio.

Concordo con tutti ma aggiungo che avrei evitato quelle strisce colorate (sempre che non siano originali). Gran pregio aver mantenuto in quasi 60 anni la targa originale!

Mamma mia....la trovo stupenda!!

Con questa targa ha molto più fascino..

Contrariamente a quanto comunemente si crede, pare che le nostre strade fossero veramente ricche di Americane, e questo ce lo conferma anche il fatto che più o meno ne abbiamo avvistate molte qui su. Da non amante delle americane dico che questa è semplicemente eccelsa, e le strisce colorate le trovo veramente una chicca!

Esteticamente il montante posteriore non mi piace molto, per il resto è ottima. La targa aiuta moltissimo, la tinta avorio, credo tra le più diffuse negli USA per due buoni decenni, invece no. Chi la guidava per le strade di Roma doveva essere un personaggio, che amava distinguersi più di coloro che possedevano auto della stella o roba simile. Nella Napoli degli anni '60/prima metà dei' 70 erano abbastanza diffuse le americane con targa italiana, a dimostrazione di ciò i film di Piedone.

Avvistamento notevolissimo per rarità (mi pare sia la prima Galaxie 500 avvistata appartenente alla seconda generazione del modello) e naturalmente ancor più per la conservazione delle prime targhe di immatricolazione (risalenti alla fine del 1963, perfettamente in linea con l'anno modello 1964 a cui va ascritto l'esemplare).
La vettura, tutto sommato, mi sembra perfettamente coerente all'originale, se si escludono le strisce colorate che a mio parere stonano alquanto. Forse vogliono sottolineare la presenza del prestante motore V8 da 6,4 litri, capace di circa 300 CV, che si poneva quasi all'apice nella gamma dei propulsori disponibili, tra cui spiccava il 7 litri da 425 CV.


Hai colto il dettaglio che contraddistingue la linea della cosiddette Hardtops, berline e coupè dalla linea filante, in contrapposizione con le più tradizionali Sedan.
La presenza del motore citato, peraltro, non rende possibile distinguere con certezza l'allestimento di questo esemplare: diciamo che all'80% di probabilità ci troviamo di fronte a una Hardtop Sedan. L'alternativa potrebbe essere la più esclusiva XL 4-Door Hardtop, diversa essenzialmente a livello di abitacolo e nella motorizzazione di base (220 CV contro 140 circa).

Il richiamo alla bandiera USA lo avrei evitato sulle fiancate... A mio gusto, la rende un poco burina.

Uso quest’auto per ricordare una battuta del film “Il marito”, con Alberto Sordi, nel quale il protagonista acquista un possente pachiderma a stelle e strisce e la nipote gli dice “che macchina! È ‘mmmmericana!” e lui le risponde “no, è usata!” e lei “sì, ma è ‘mmmericana!”… giusto per spiegare come, effettivamente, le auto statunitensi fossero molto ambite in un ceto di media/alta borghesia e relativamente diffuse.
Bellissimo l’esemplare in foto!