Prima serie cambio al volante , costruita artigianalmente ; agile e veloce , 70cv - 900kg ...
Pezzo di enorme pregio , probabile rientro da oltreoceano ...
Se i numeri occultati sono tutti dispari, in ordine diverso da quello crescente ( ), si tratta dell'esemplare ammirato tre anni fa, sotto una pioggerellina costante, al Concorso d'eleganza di Salvarola Terme, recuperato - mi pare nella stessa Emilia - dopo un lungo fermo, ed interamente restaurato. Il proprietario aveva precedentemente venduto all'estero (in Giappone !) un'altra "Giulietta Sprint" (in versione già con calandra ristilizzata) blu tornado.
Dubito che la tonalità (pur assomigliandogli) sia il blu Como, credo riservato alla Berlina ("finizione soppressa nel 1956", recita il volume di Angelo Tito Anselmi, in un box dedicato ai colori nel capitolo dedicato, appunto, alla "Giulietta" Berlina); da quel che ricordo, si tratta di una sorta di - bellissimo - turchese, visto solo su un altro esemplare in Lombardia, targato ME.
Modello iconico, sognato all'epoca da schiere di automobilisti o aspiranti tali, e subito speso nelle competizioni, oltre che esibito con orgoglio e una qualche spavalderia come vettura "quotidiana". Col tempo, e l'impetuosa crescita del boom, la produzione fu incrementata per tenere testa alla crescente domanda, nazionale ed anche estera.
Per me, resta una delle automobili più emozionanti mai realizzate.
(foto "alpiman" )