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Alfa Romeo Montreal

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Anno 1972, targhe bianche del 1987 (super80).

Data: 12/02/2022
Commenti: 8
Visualizzazioni: 1063
Commenti
#1 | bayerische il 13/02/2022 09:45:30
Da questa inquadratura si possono apprezzare diversi dettagli stilistici quali la conformazione del tetto,il taglio del lunotto ed il raccordo delle fiancate con lo specchio di coda, un vero capolavoro non si capisce come mai all'epoca Quattroruote fu piuttosto critica sull'estetica di questa vettura.
#2 | puma76 il 13/02/2022 10:54:57
Beh, anche se non l'ho mai vista dal vero, posso dire che il bellissimo vestito forse avrebbe "meritato" un altro autotelaio a differenza di questo(Giulia), soprattutto per le dimensioni delle carregiate, mio parere ovvio.
#3 | berto88fi il 13/02/2022 11:22:43
Beh, il maestro Gandini, dopo le modifiche forzate la definì "alta, gobba e gonfia".
#4 | bayerische il 13/02/2022 15:16:13
.....permaloso il buon Marcello,comunque Bertone se ne fece una ragione e la produsse di buon grado.Che hanno le carreggiate?Mio padre era innamorato della Montreal ma era inadatta a tre figli piccoli e ripiego' su una coupé Bmw 3.0 cs.
#5 | free_runner il 13/02/2022 15:34:41
Una linea bellissima che purtroppo, anche secondo me, risente degli 'adattamenti' sopra citati.
Per questo, a malincuore, mi sento di poter dire che se ne avessi la possibilità, preferirei i sei affidabili e sfruttabili cilindri di una 3.0 cs, agli otto meno godibili della gt di Arese...
P.s. forse le carreggiate non hanno nulla, e l'effetto è dato dai mollerighe che nella Montreal hanno ET generoso.
#6 | Transaxle73 il 13/02/2022 16:07:22
Una Montreal su autotelaio 116 sarebbe stata la sportiva definitiva per l'epoca.
#7 | Francesco240D il 13/02/2022 16:23:52
Stupenda e per di più nel classico e gredevolissimo arancione.
#8 | Markino il 13/02/2022 19:51:55
Sebbene all'occhio smaliziato ed attento non sfugga la maggiore snellezza e "purezza" del prototipo del 1967 con meccanica "Giulia", la "Montreal" di normale produzione, nonostante le modifiche rese necessarie per la sua industrializzazione con propulsore 8V di derivazione "33", resta una vettura di enorme bellezza e fascino, da qualunque angolazione la si osservi, o meglio, ammiri.
La collocazione di questo bell'esemplare rifinito nel suo colore più tipico - ancorché, non il mio preferito in assoluto - su un carrello mi lascia un forte senso di inquietudine, per motivi fin troppo ovvi...
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