Avvistamento molto interessante; non credo di averne mai vista una, ai tempi, considerata appunto la sua destinazione per l'export, ed il fatto che io abbia iniziato a viaggiare oltre confine piuttosto tardi, quando le finanze me l'hanno consentito.
Bellissima questa Ritmo, mi fa ripensare quando del 1989 andavamo in Svizzera, oltre a tante sconosciute giapponesi circolavano molte auto uguali alle nostre, con la differenza delle scritte posteriori "I", "I.e." e anche la parola magica "Katalysator".....
Molto probabilmente questa Ritmo è rientrata in Italia insieme al suo proprietario: la provincia della targa è sempre stata una provincia di forte emigrazione, in particolare nelle zone di montagna.
Certo che la Ritmo terza serie in rosso sta proprio bene, molto più dei classici colori con cui venivano vendute in massa da noi, purtroppo siamo sempre stati troppo attaccati al ''la prendo come tutti gli altri'' e poco ai gusti personali o addirittura all'ovvia estetica migliore in colori non classici.
A volte si prende l'auto "come tutti gli altri" perché si teme che un colore poco diffuso possa compromettere la rivendibilità
"Mi piacerebbe rossa ma me la prendo grigia: avrò per cinque anni una macchina che non piace ma tra cinque anni mi daranno cento euro in più". Che tristezza.
Il problema non sono i 100 euro in più, il problema è trovare qualcuno che se la prenda, almeno in Italia. Nel 2000 comprai una Opel Astra 3 porte, all'epoca la sceglievano tutti argento metallizzato. Io andai controcorrente e la presi rosso scuro metallizzato. Tre anni dopo l'ho dovuta vendere e fu un incubo, nessun concessionario interpellato voleva prenderla in permuta a causa del colore. Da quel giorno seguo il gregge.
La stessa cosa è accaduta a mio cugino con una Renault Megane II, acquistata nuova nel 2004 non solo a 3 porte, ma anche di un color aragosta visto soltanto su qualche rivista. Nel 2008, quando decise di darla in permuta per una vettura station wagon, nessuna concessionaria la voleva. Solo grazie all'intervento di mio padre che conosceva un venditore di una concessionaria Opel riuscì finalmente a darla in permuta per una Astra SW, stavolta nel classico grigio metallizzato.
Ero a conoscenza di questo problema del colore al momento della rivendita dell'auto usata, ma io apprezzo chi si distingue.
Ad ogni modo, se guardiamo l'altro lato della medaglia, la cosa può essere favorevole a chi acquista nuovo o usato e magari ha intenzione di tenere diversi anni l'auto, se è bravo a contrattare.
Ovviamente le auto difficili da vendere sono anche maggiormente al riparo dal rischio furti, per cui c'è chi acquista auto di colori inusuali per dormire tranquillo la notte
In questo momento particolare, considerando i lunghi tempi di attesa per avere un' auto nuova e la disponibilità non particolarmente elevata di auto di seconda mano di buona qualità e recenti, penso che i concessionari non facciano troppe storie per ritirare un usato di un colore "strano".
Aggiungo che la Ritmo 75 i.e., nonostante la cifra indicasse per la prima serie il motore 1.3 “potenziato”, era una 1.5: in Italia praticamente nessuno avrebbe comprato una CL con una cilindrata ben più alta della classica 60 (1.1), e senza un contraccambio di cavalli sostanzioso. Piuttosto si sarebbero buttati sulla 100 S (1.6), che con i suoi 105 cv era quasi sportiva.
nonostante la cifra indicasse per la prima serie il motore 1.3 “potenziato”
Tecnicamente a quel tempo la cifra non diceva nulla della cilindrata, ma solo la potenza. Inizialmente abbastanza precisa, poi arrotondata alla "cinquina" più vicina.
In Italia la Ritmo è stata disponibile ufficialmente in versione 75 solo con la prima serie: fin dal debutto con allestimento L e CL e motore 1498cc, dalla primavera 1981 anche in allestimento Super (S 75) e motore 1301cc.
Hai ragione, mi ero dimenticato della prima 75 col 1.5 da 75 cv, inizialmente solo automatica e poi anche manuale: in Italia erano mosche bianche, in quanto la cilindrata era giudicata troppo “esuberante” per una compatta del segmento C (era poco diffusa anche la 65 che era un 1.3…). Invece con la serie Super del 1981 la 75 identificava la 1.3 potenziata (in pratica come la Lancia Delta) e questa effettivamente ebbe un buon successo, a discapito della 85 col 1.5. La versione 75 (col 1.5 sia a carburatore che a iniezione con catalizzatore) c’era anche per la Regata ma solo per i mercati esteri. Una 75 i.e. c’era anche per la Uno, in questo caso venduta anche da noi (solo nella seconda serie): rarissima!
Prego, in effetti lo si poteva pensare perché la Regata 100 con il medesimo motore (bialbero a carburatore di 1585 cc) sviluppava 100 cv tondi, così come la Lancia Prisma 1.6 seconda serie.