(foto "Frabo187" )

Accipicchia!
Sicuramente da nuova era appannaggio di qualche notabile.
La targa è bellissima e forse è stata riassegnata: mi sembra che Milano nell'immediato dopoguerra fosse già oltre i 100 mila...
I fari ricordano il modello da cui deriva.

Peccato per le frecce moderne, qualcosa di tondo cromato stava sicuramente meglio.
E' comunque bellissima!

Ringrazio l’amico Angelo per le foto!

Strabiliante pezzo da capogiro, piuttosto noto per la frequente partecipazione a concorsi d'eleganza nel settentrione, dalla linea molto simile, a cominciare dal frontale, a una coeva creazione di Pininfarina, anch'essa convertibile, su base Alfa Romeo "6C 2500".
Nel magro parco circolante dell'Italia degli anni '30 e di inizio anni anni '40, che uscirà ancor più ridotto dalle devastazioni belliche, fuoriserie di questo livello non erano affatto infrequenti.
Il primo proprietario di questa meraviglia, di stile inconfondibilmente italiano, dovrebbe essere stato il direttore della Settimana Enigmistica.

Avvistamento lunare ; senza vedere il marchio l'avrei scambiata per una francese di alto lignaggio , tipo Delage , Delahaye , o Talbot ...
Vista dal vivo anni fa ad un concorso di eleganza , appartiene ad un facoltoso collezionista emiliano

All'epoca doveva sembrare un'astronave ma anche oggi trovare parcheggiato un pezzo simile non lascia indifferenti!

Di un eleganza sovrannaturale, l'unica cosa che trovo un po' disturbante è l'abitacolo così incastonato, per chi soffre di claustofobia nelle sue varie forme come me, risulta un po' difficile viaggiarci.

Ho dimenticato di annotare che, per questa fuoriserie (come per le Alfa "6C 2500" di analoghe forme), la carrozzeria Pininfarina si avvalse della matita del grande designer Mario Revelli di Beaumont.