Molto bella e curata questa Biturbo II con ancora il suo bel Pirelli P6 di scorta in bella vista.

Probabilmente già da molti anni adibita al solo uso amatoriale per raduni e manifestazioni ...

Dammi una lametta che... levo le patacche adesive dai vetri.

Bell'esemplare di un modello che fece parlare molto di sé all'epoca, sino a diventare persino il soggetto di un'emissione filatelica (1984, mi pare), riscoperto sul piano collezionistico-amatoriale solo in tempi recenti.

Tipica auto da allodole.

Mi fa piacere trovare oggi in pole position una Biturbo, cosa che, tra l'altro, si è già verificata in passato. Questo è in linea con una generale tendenza alla rivalutazione in chiave storica di questo modello, accolto con tanto entusiasmo al lancio quanto criticato poco dopo con tanta, a volte ingiustificata, severità.
A testimonianza del crescente interesse da parte degli appassionati, su La Manovella di dicembre è pubblicato un interessante articolo che, finalmente, scevro dai soliti luoghi comuni, ne pone in luce gli indubitabili pregi, insieme alle innegabili pecche.
Nello stesso articolo, si segnala la pubblicazione di un libro dedicato alla Biturbo e a tutte le sue derivate, che copre i vent'anni di storia del marchio legati a questo modello.
Si tratta di una pubblicazione "impegnativa" da oltre 400 pagine, basata su una approfondita ricerca storica e che si avvale di testimonianze dirette delle persone coinvolte nella progettazione e nella produzione del modello. Io l'ho acquistato e lo consiglio a chi desidera approfondire questa importante fase della storia del marchio del Tridente.

Probabilmente non gli interessa la visibilità laterale!


Anch'io ho notato il particolare.

Ma quindi non era una macchina inaffidabile con limiti progettuali?
Ho letto decine di testimonianze di gente che ha riscontrato solo problemi, comprese le famose lettere ne "la voce dei lettori" di Quattroruote.
Un noto meccanico/youtuber ne parla piuttosto bene anche se penso abbia un interesse economico visto che le vende e ripara.

È un'auto che ha indubbiamente manifestato dei problemi di inaffidabilità, soprattutto nel primo periodo di commercializzazione, dovuti principalmente ad una fase di collaudo pre lancio non sufficiente e ad alcune scelte progettuali inadeguate legate a vincoli di tempi e costi, uniti ad una rete di assistenza non all'altezza che spesso non riusciva a risolvere nei tempi e nei modi dovuti le problematiche riscontrate dalla clientela.
È altresì innegabile che l'auto avesse delle caratteristiche che la posizionavano nettamente al di sopra della media delle sue concorrenti, in primis delle prestazioni esuberanti, associate ad uno stile moderno e a dotazioni da auto di categoria superiore.
A posteriori si può dire che l'eccessiva fretta di metterla sul mercato ha causato quei problemi, emersi in particolare nel primo periodo di commercializzazione, che ne hanno irrimediabilmente compromesso l'immagine agli occhi della potenziale clientela. Le modifiche apportate nel corso degli anni successivi che ne avevano contraddistinto la maturità, non furono adeguatamente percepite dal mercato che ormai l'aveva condannata. Se si fossero fatte altre scelte a discapito dei tempi di commercializzazione e di un prezzo, almeno inizialmente, molto appetibile, probabilmente parleremmo di un'altra storia. Ma a posteriori è facile giudicare e individuare strade alternative. Probabilmente, in quel periodo, in Maserati non c'erano molte altre opzioni.

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