Una linea bellissima e molto attuale, secondo me; era impressionante anche la plancia, che aveva un disegno moderno e profondamente diverso rispetto le altre Alfa.
A volte mi capita di guidarla oppure faccio il passeggero, veramente molto confortevole ed anche gradevole da guidare, agile e precisa.
Devo dire che, al contrario di Thema e Croma, la linea della 164 non mi ha mai convinto del tutto. In particolare proprio la fanaleria continua. Per dire, trovo molto più riuscite le Peugeot 405 e 605 uscite dalle stesse matite.
Quando venne presentata scatenò grandi entusiasmi che non vennero traditi, gli alfisti di lungo corso non potevano credere di poter disporre finalmente di una vettura veramente all'avanguardia ed una buona quota di clienti passati ad altri marchi tornarono orgogliosi a sfoggiare un'Alfa,oltre che attirare clientela completamente nuova.Molto azzeccato fu anche proporre negli anni successivi versioni e motorizzazioni assai interessanti che mantenne alto l'interesse sul modello.Nel 1990 acquistai una T.spark che mi segui per 170.000 km con grande soddisfazione, vettura che tra l'altro vive ancora in regione Campania,per lo meno fino ad un annetto fa.
Delle quattro, la 164 è quella che più si discosta e non fa pensare che ci sia una parentela stilistica con le altre ammiraglie del progetto Fiat Saab.
Anche a me poi, non convince del tutto. Io do la colpa alla fascia paracolpi a contrasto e al giro porta posteriore.
Mi è sempre piaciuta tantissimo, poi in rosso Alfa è veramente spettacolare. Ha una linea attuale ancora oggi, e la console centrale pare quella di un'astronave. Ricordo quella di Don Filippo Cozzamara nel film "Jhonny Stecchino".
L'unica ammiraglia del Biscione che ebbe successo commerciale e la linea disegnata da Enrico Fumia ha retto benissimo il passare degli anni. Ancora oggi si fa guardare.
Ecco anche l'ultima 'tipo 4'' che mancava per completare la famiglia su TN dopo la pubblicazione della prima Croma ieri.
Questo esemplare è semplicemente divino, di solito non amo il rosso sulle ammiraglie ma la 164 in Rosso Alfa è spaziale!
Concordo con Blackboxes66 sulla linea della 164 che non ha mai convinto neppure me (tra l'altro non ho mai apprezzato neppure gli interni). Anche io le preferisco nettamente la Peugeot 605 anche se magari sono di parte... Sono tra i pochi in Italia a poterne parlare per esperienza, avendone avuta una 2.1 turbodiesel in famiglia tra il 1990 ed il 2002. Al netto degli arcinoti problemi di affidabilità, credetemi, era un'auto stupenda che ancora sogno dopo oltre 20 anni: era bellissima fuori, bellissima dentro, confortevolissima ed aveva doti stradali assolutamente straordinarie. Guai a chi mi tocca la 605!
Avrebbe senz'altro meritato ben altro successo.
Una delle migliori ammiraglie italiane.
Bellissima fuori, bella e moderna dentro. Ottimamente motorizzata. Comodissima ed incredibilmente ben assemblata (nettamente meglio di Thema e Croma).
Difetti? Solito volante orizzontale, ed anche lo sterzo non era granché. Impianto elettrico deboluccio (specialmente sulla prima serie) e la trazione anteriore.
Auto molto valida che mi è sempre piaciuta molto.
Da bambino salii più volte sulla 3.0 v6 dei miei zii, esternamente identica a questa. Mi sembrava un aereo, nonostante non fosse più "all'ultimo grido" già al tempo.
Esteticamente è molto convincente. Sotto la pelle mi convince assai meno, nonostante il bialbero T.Spark, motore che mi lascia indifferente anche sulla 75. Col senno del poi, però, non posso esimermi dall'immortalare esemplari belli come questo, a futura memoria. Si tratta, tutto sommato, dell'ultimo progetto Alfa Romeo, nonostante l'accordo con Fiat per il Telaio Tipo 4. Ricordo bene l'esemplare del fu elettricista di fiducia di mio padre, che faceva emergere quanto le finiture erano molto di apparenza e poco di sostanza: aveva, vero, circa 200.000 Km e 12-13 anni di vita, ma cadeva davvero a pezzi.
Vettura esteticamente assai piacevole sia esternamente che internamente con un interno spettacolare e futuristico. Sullo sterzo posso confermare ciò detto da Alequattro in quanto ce l'aveva un versione 2.5 TD un amico di mio padre e raccontava che in effetti alle alte velocità occorreva un po' di attenzione in più, anche rispetto alle altre vetture del Tipo 4, dato che la Thema che gli fu rubata con pochi mesi di vita aveva uno sterzo più preciso a parità di velocità. Esemplare spettacolare e raro con questo colore.
Mi ha sempre dato un impressione di tristezza,forse anche perchè sono "tutte" o grigie o verde scuro.
Molto più bella ed interessante la seconda serie,almeno per me.
@ Puma76,se per fanaleria scolorita ti riferisci alle gemme delle frecce bianche, mi ricordo fossero tutte così,all'interno lampeggiava una lampadina gialla.
Non ricordo di averle mai viste gialle.
Da me la maggior parte di quelle circolanti (che sono poche) sono blu. Ricordo due fratelli che avevano un'azienda agricola, credo entrambi ormai deceduti, che quando ero piccolo davano il latte al caseificio di mio papà, che avevano due Alfa 164, una blu e una bordeaux. Il loro interesse per la cura dell'auto era opposto, uno la teneva come un gioiello (quella bordeuax), l'altro invece la usava senza farsi problemi, ci trasportava pure i bidoni del latte nel baule. La distrusse poi in un incidente e la sostituì con una Lancia K usata, mi pare azzurrina se non ricordo male, ma potrei sbagliare.
Da nuove la fascia posteriore si presentava quasi completamente rossa per effetto di sottili filetti di colore rosso annegati nel metacrilato bianco di freccia e retromarcia, poi col sole detti filetti si scolorivano con questo risultato.
Una V6 turbo color bordeaux metallizzato mi fu offerta nei primi anni '90 a prezzo di saldo. Sebbene il colore le donasse molto e nonostante le qualità del V6, quella rinuncia non rientra nel novero dei miei tanti rimpianti. Anche se l'avessi comprata, l'avrei sicuramente ceduta nel corso del tempo per lo sterzo, per la bassa qualità degli interni e, soprattutto, per la linea non proprio accattivante. Deprecando una celebre trasmissione nella quale il meccanico la paragona alla Montego, ho sempre trovato la sua linea non all'altezza delle Alfa Romeo successive, per tacer di quelle precedenti.
La Montego, la tiene un amico pensionato che a suo tempo faceva il collaudatore di auto e ne ha guidate svariate e spesso ad alta velocità dai marchi più prestigiosi a quelli meno di elite. Se la scelse e la possiede ancora come auto personale, non credo doveva essere proprio così tragica
bayerische il 21/02/2023 16:09:41
Scusate ma dove sta la scarsa qualità?
Nel caso da me citato ricordo: tutte le maniglie d'appiglio crollate, cielo scollato, alette delle bocchette d'aerazione saltate qua e la, cassetto portaoggetti crollato, pulsanti vari rientrati dentro alla sede, soprattutto quelli alzavetro sul tunnel del cambio, plastiche appiccicose. L'esemplare era a gas, circa 200.000 Km. Per metterla in moto il motorino d'avviamento girava mediamente per due minuti. Un vero e proprio secchio.
A me non sembrava malaccio all'epoca, specie se confrontata con la 75, questa si costruita con i piedi.
Nei primi anni novanta il mio amico aveva il fratello maggiore che permutò la sua 75 Twin Spark con la 164 V6 Turbo appena uscita. Era bordeaux metallizzato e ricordo che era davvero impressionante in piena accelerazione al punto che metteva in crisi lo sterzo e tutto il telaio per la brutalità della spinta garantita dalla turbina Piaggio/Mitsubishi. Aveva anche un sistema che garantiva un supplemento di coppia e potenza, mi pare una trentina di cavalli aggiuntivi sui 210 standard, per 30 secondi quando pestavi il pedale del gas a fondo corsa.
La permuta si faceva molto volentieri così da poter disporre finalmente di una vettura all'altezza dei tempi e per togliersi, altrettanto finalmente,dalle balle tutte le magagne che le Alfa col cambio dietro si portavano da sempre, almeno questa è la sensazione che provai quando presi la 164 dopo una gtv2000l ed una 90.Riguardo la qualità ho avuto esperienza positiva sia su quella nuova che sull'esemplare che ho preso 30 anni dopo eccetto il clima automatico fragilino e difficile da sistemare.
Nel caso da me citato ricordo: tutte le maniglie d'appiglio crollate, cielo scollato, alette delle bocchette d'aerazione saltate qua e la, cassetto portaoggetti crollato, pulsanti vari rientrati dentro alla sede, soprattutto quelli alzavetro sul tunnel del cambio, plastiche appiccicose. L'esemplare era a gas, circa 200.000 Km. Per metterla in moto il motorino d'avviamento girava mediamente per due minuti. Un vero e proprio secchio.
Erano tutte le magagne dovuti alle prime plastiche soft-touch contenenti poliuretano che tendeva a fondere se esposto al sole, deteriorandosi facilmente col passare degli anni. Appariva molto gradevole rispetto alle rifiniture delle Alfa precedenti molto rigide, ma aveva queste problematiche.
Come avevo già scritto in precedenza, a volte mi capita di viaggiare su una 164 2.0, immatricolata nel 1988 e con 257.000 km; la macchina tra l'altro venne acquistata usata nel 1994; prossimamente la vedrete pubblicata.
Devo dire che l'interno è in eccellenti condizioni di conservazione, stesso discorso per la carrozzeria, il merito va anche all'attuale proprietario che ha sempre riservato grande cura ed attenzione alla macchina, anche quando veniva utilizzata quotidianamente per lavoro, non raramente caricava addirittura utensileria.