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Alfa Romeo Alfa 164 2.0 T.Spark

alfa164luka9620230516.jpg
Anno 1990 (Luka96).

Data: 16/05/2023
Commenti: 10
Visualizzazioni: 787
Commenti
#1 | time101cv il 16/05/2023 12:03:24
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2023/05/20220310_171713_2.jpg
(foto "Luka96" )
#2 | Mat75 il 16/05/2023 15:53:25
Stupenda! La scritta AlfaRomeo la trovo di un'eleganza senza egualiSmile
#3 | mariano il 16/05/2023 18:40:50
Sarò fuori dal coro ma la scritta AlfaRomeo in corsivo, tanto in voga tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, non l'ho mai digerita, si sposa veramente male con le linee tese delle Alfa di quel periodo .
Spettacolare per il resto questo esemplare, sicuramente in mano a qualcuno che ne capisce di auto.
#4 | bayerische il 16/05/2023 19:13:12
Concordo con Mariano la bellissima scritta in corsivo ha finito di integrarsi con le linee con l'inizio degli anni 80.
#5 | Francesco240D il 16/05/2023 19:45:12
Appena ho visto targa, colore e tendine mi è subito venuto in mente il cumenda seduto sul divano posteriore. Veramente stupenda e tenuta benissimo. La scritta è effettivamente un po' fuori luogo ma non sta malissimo.
#6 | Nakagtv il 16/05/2023 20:20:45
Il gioielliere del mio paese nel 1990 ne acquistò una identica, ma era una 2.0 V6 Turbo: strepitosa.
#7 | bayerische il 16/05/2023 20:33:51
...comunque le versioni specifiche per il mercato americano montavano tale scritta.
#8 | blackboxes66 il 16/05/2023 21:23:21
Mi sa che il gioielliere comprò la sua 164 qualche mese più tardi, almeno in primavera 1991...
#9 | Nakagtv il 16/05/2023 22:29:25
Adesso non ricordo precisamente, ma di V6 Turbo non ce n’erano molte. La 164 era uno status symbol.
#10 | Transaxle73 il 17/05/2023 12:06:59
La prima V6 turbo era esageratamente veloce, superava di slancio i 240 km/h. Erogava ben 210 cavalli nella versione non catalizzata e dotata di turbina Piaggio/Mitsubishi con overboost che con il pedale del gas a fondo corsa garantiva un supplemento temporaneo di coppia e cavalleria.
Peccato per la trazione anteriore che non riusciva a contenere l'esuberanza del mitologico sei cilindri e sporcava di parecchio la precisione di guida al punto che l'Ing. Chirico dovette prevedere una molla di ritorno per lo sterzo.
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